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Palmieri: "Mi ricandido al municipio. Il no di Orfini alle primarie? E' la scelta giusta"

Il presidente del V municipio, intervistato da Romatoday, commenta la decisione del partito di bypassare le primarie per le circoscrizioni. E annuncia la ricandidatura

Un balletto di una settimana, poi il verdetto: nei municipi niente primarie. Il commissario dem, Matteo Orfini, in riunione ieri con i candidati sindaco e i presidenti delle circoscrizioni, ha sciolto la riserva: i minisindaci uscenti verranno riconfermati, nei casi in cui ci sia la volontà di riproporsi alla guida del territorio, escludendo una sempre possibile scalata al Campidoglio. Il V è uno di questi. Il presidente Palmieri, al secondo mandato, si dichiara ufficialmente in corsa per le amministrative di giugno. Le primarie? Avrebbero indebolito il ragionamento che nei mesi ha tenuto buoni i governi dei parlamentini: ripartire dalle esperienze municipali per la ricostruzione, post scandali, del partito romano. 

Presidente, la decisione è presa. Lei non ha pensato a candidarsi consigliere a palazzo Senatorio? 

No, ho già dato la mia disponibilità, se il commissario lo riterrà opportuno, sono pronto a candidarmi per un nuovo mandato in municipio. 

Come vedeva l'eventualità di fare le primarie?

Ero tra i più perplessi, senza dubbio. Si è posto come base della ricostruzione del Partito Democratico a Roma l'esperienza positiva dei municipi, inserire le primarie avrebbe voluto dire indebolire fortemente questo ragionamento, dando la sensazione che fosse necessaria la riconferma su una fiducia che è già stata espressa dai cittadini a inizio mandato. Farle in un momento successivo a quelle per il sindaco poi non avrebbe avuto davvero senso. 

Avrebbe indebolito anche la possibilità di ricucire con Sel... 

Sicuramente avrebbero reso più difficile un dialogo politico per il Comune, che nonostante gli ultimi strappi è assolutamente auspicabile. Ma oggi a Roma l'alleanza Pd-Sel non c'è. Diciamo che in questo momento Comune e municipi attraversano due fasi diverse. La nostra è l'ultima di un'esperienza precedente, la prossima si sta già scrivendo con le primarie del sindaco. 

Ed esclude le forze di estrema sinistra?

Siamo in una fase nuova, ma credo ci sia ancora lo spazio per ritrovare un confronto a livello comunale, dopo le primarie. 

Lo dimostra il tacito accordo Zingaretti-Renzi? Il governatore del Lazio che appoggia il candidato renziano Giachetti, ma che in cambio, allontanando l'ipotesi di primarie nei municipi, chiede l'inclusione di Sel.

Non credo ci sia stato questo tipo di ragionamento. Zingaretti appoggia Giachetti semplicemente perché lo ritiene il più adatto a riportare il Pd al governo della città. 

Un giudizio sull'incontro di ieri?

Estremamente positivo, ci si è incontrati, si è discusso e siamo usciti con una sintesi. Essere riusciti a mettere insieme diversi umori e diverse posizioni è sinonimo di un lavoro positivo. In questo credo che il commissario Orfini abbia dimostrato una capacità di lettura delle dinamiche politiche assolutamente elevata. 

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