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Ultimi giorni del Pd nel VI municipio? Parla il presidente Palmieri

Ci siamo quasi. Mancano dieci giorni all'ufficializzazione delle dimissioni e il 16 aprile è comunque in calendario la sfiducia. Romatoday intervista il presidente Giammarco Palmieri

Il commissariamento del Municipio Roma 6 si avvicina. Dieci giorni e, salvo cambiamenti, le dimissioni del presidente Giammarco Palmieri saranno ufficiali. In caso (improbabile) di ritiro, la mozione di sfiducia, votata da 13 consiglieri su 25, è comunque calendarizzata per il 16 aprile.  Insomma, a meno di colpi di scena, il parlamentino di via di Torre Annunziata sta per saltare. Per qualcuno un tradimento della democrazia, per altri un finale inevitabile.

Di fatto il Pd, eletto nel 2008, non ha più la maggioranza dopo il passaggio di tre consiglieri di Palmieri all'opposizione (Idv).  Un tradimento della volontà popolare? Comunque lo si interpreti, il governo con ogni probabilità è agli sgoccioli.  Cosa accadrà? E i progetti in corso per il territorio? I cittadini, a loro chi ci pensa mentre in aula è in corso la battaglia? Facciamo un quadro della situazione insieme a chi, quattro anni fa, guadagnò il 54% dei consensi e che oggi si vede costretto, forse, a lasciare il mandato.


Perdoni la banalità presidente, perché le dimissioni?

Non potevo certo ignorare la mozione di sfiducia votata da 13 consiglieri su 25, ovvero la maggioranza. Il mio non è altro che un gesto di onestà politica e coerenza verso quel 54% di cittadini del municipio che mi hanno votato nel 2008.

Onestà politica verso gli elettori, si può dire lo stesso dei tre consiglieri passati all'opposizione?

Questo andrebbe chiesto a loro. Verso la maggioranza dei cittadini che ci hanno votato abbiamo preso un impegno che comporta dei doveri. Quei doveri devono essere rispettati.

Quindi sono venuti meno al loro impegno?

Non voglio esprimere un giudizio.

Qualcosa potrebbe cambiare prima dell'ufficializzazione delle dimissioni? In altre parole, prevede passi indietro?

No, non vedo condizioni di questo tipo.

Commissariamento dunque, ci spiega cosa accadrà?

Accadrà quello che credo si possa definire un vero e proprio cortocircuito della democrazia. Persone singole che hanno il potere di stravolgere la volontà popolare. Il governo del territorio passa nelle mani di un membro della Giunta Comunale di Alemanno e i consiglieri eletti decadono.

Motivo, forse poco nobile, che potrebbe spingerli a tornare alle origini?

Non è un tema questo che interessa me, né tantomeno i cittadini.

Ecco, a proposito di cittadini non si rischia, travolti  dalla bagarre politica, di dimenticarsi di loro e dei problemi che affliggono il territorio?

Questa è una preoccupazione forte che ho anche io. Ovviamente noi stiamo continuando nonostante tutto a portare avanti i progetti che ci sono sul piatto ma ho sinceramente paura. In particolare per quanto riguarda il Comprensorio Casilino e il progetto di edificazione che abbiamo fortemente ostacolato in questi anni e che rischia di trovare campo libero.  

E della questione isola pedonale che ci dice? Causa o conseguenza della frattura politica?

Conseguenza, o almeno credo. Non penso sinceramente che si sia creata a tavolino un'aggregazione intorno al tema. Lo schieramento c'era già, e la storia della riapertura al traffico della strada è solo un aspetto intorno al quale si è riproposta.


 

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