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Parco della Serenissima, doppio vincolo del Mibact per l'area archeologica: "Ora la riqualificazione"

L'area attende dal 2005 di essere trasformata in parco, come compensazione per il passaggio della Tav. Italia Nostra: "Il vincolo sia un sollecito"

Passo avanti nella tutela dell’area del Parco della Serenissima. O almeno, di quello che dovrebbe diventare tale sui due lati di via Fiorentini tra la linea ferroviaria ed il tratto urbano della A24. Il 3 giugno scorso la Commissione regionale per la tutela del patrimonio culturale del Lazio del Ministero per i Beni e le attività culturali ha firmato il decreto che vincola l’area attorno ai ritrovamenti archeologici lungo viale della Serenissima all’osservanza di una fascia di “rispetto indiretto”. Niente costruzioni o scavi. Niente coltivazioni o piantumazioni che non siano concordate con la Soprintendenza. Le nuove prescrizioni seguono il riconoscimento del vincolo archeologico diretto con il quale la stessa Commissione, il 30 aprile scorso, aveva riconosciuto il valore dei ritrovamenti effettuati durante gli scavi per la realizzazione del tracciato ferroviario della linea ad Alta velocità Milano-Napoli.

“Questi provvedimenti di tutela di un’area di grande importanza culturale e destinata alla riqualificazione dell’intero settore della periferia orientale, più volte richiesti e sollecitati, sono un risultato davvero importante che riempie di soddisfazione”, commenta Emilio Giacomi, consigliere di Italia Nostra. “Il riconoscimento ufficiale dell’interesse culturale dell’area costituisce infatti anche un sollecito verso le amministrazioni competenti, in primo luogo Roma Capitale, a realizzare finalmente il Parco campagna - parco archeologico Serenissima, destinato a salvaguardare il patrimonio culturale presente ed a riqualificare l’intero settore orientale della periferia romana”.

L’area vincolata è delimitata da viale della Serenissima-via Andriulli, l’autostrada Roma-L’Aquila e la linea ferroviaria. Un ulteriore tratto si estende dall’altra parte dell’autostrada tra via Fiorentini e via Grotte di Gregna, dove oltre ai ritrovamenti archeologici si trova anche un’area umida di rilevo dal punto di vista naturalistico. Qui tra il ’97 e i 2013, nel corso di una serie di scavi per la realizzazione della linea ad Alta Velocità Milano-Napoli, è stato rinvenuto un “vastissimo complesso archeologico”, si legge nella ‘relazione scientifica’ firmata dalla Soprintendente speciale di Roma, Daniela Porro, allegata al decreto di vincolo.

Ė stato ritrovato un tratto dell’antica via Collatina, tombe di età medio-repubblicata, una necropoli di età imperiale nonché un tratto sotterraneo dell’Aqua Virgo, l’acquedotto Vergine, parte di quei 21 chilometri che dalle sorgenti di Salone, passando per la Collatina, Pietralata, i Parioli e il Pincio, arrivavano fino a Campo Marzio, nel cuore della città. “Nulla lasciava presagire la molteplicità e l’importanza dei rinvenimenti effettuati in quest’area”, si legge in un passaggio della relazione.  

E ancora: “Sulla base dei numerosi archeologici rinvenuti, nonché della presenza del tratto sotterraneo dell'Acquedotto Vergine, considerata l'importanza del contesto, straordinaria testimonianza di una porzione di suburbio orientale di Roma in età repubblicana ed imperiale, si ritiene che l'area d cui si è trattato rivesta l'interesse storico e archeologico”.

L’area, che si estende per 36 ettari, attende da 15 anni di essere trasformata in un parco in qualità di ‘Opera di mitigazione dell’impatto socio-ambientale della linea Av/Ac nel Comune di Roma’. L’accordo con Tav spa, oggi Rete ferroviaria italiana, risale al 2005 e prevedeva la realizzazione del parco a cure e spese di Tav spa.  “L’accordo prevedeva anche la riallocazione del tratto di via Collatina antica portato alla luce nel 2000 per la realizzazione della galleria ferroviaria Serenissima lungo 160 metri, i cui basoli sono stati smontati, numerati e posati in un prato”, spiega ancora Giacomi. Intanto, però, è regnato l’abbandono. “La mancata realizzazione del parco ha portato le aree ad essere invase da discariche abusive, fino al rogo tossico del 13 gennaio del 2019, a seguito del quale una vasta area è stata sottoposta a sequestro giudiziario”.

Il parco non è ancora stato realizzato. La vcenda è finita sul tavolo di una commissione capitolina congiunta Cultura e Ambiente lo scorso 21 giugno: “Abbiamo voluto acquisire tutti gli elementi e gli aggiornamenti su una situazione rimasta ferma per 15 anni”, ha scritto la presidente Eleonora Guadagno in una nota. Oggi dovrebbe essere stipulata una nuova convenzione tra Rfi e Roma Capitale, da approvare in Assemblea capitolina, che dovrebbe prevedere il passaggio dei 6,3 milioni di euro destinati alla realizzazione del Parco nelle casse del Comune. Anche le aree dovrebbero essere inserite nel patrimonio di Roma Capitale.

“La realizzazione del Parco dovrebbe essere portata avanti, a cura del dipartimento Tutela Ambientale, con bandi europei per garantire alla nostra capitale livelli di progettazione esecutiva all’avanguardia, prendendo le mosse dal progetto di fattibilità, con annesso il quadro economico aggiornato allo scorso maggio già prodotto congiuntamente alla società in house Risorse per Roma”, contnua Guadagno. “Intanto Rfi, che in questi 15 anni si è occupata di manutenere con pulizie e bonifiche le aree, sta provvedendo anche alla recinzione e allo sgombro dei suoli dai resti dei cantieri Tav. Il progetto di fattibilità, condiviso nei prossimi giorni con la Soprintendenza di Stato (per la verifica del rispetto dei vincoli apposti) e con la Sovrintendenza Capitolina (per la parte di valorizzazione archeologica), potrà diventare il primo tassello di una azione integrata di valorizzazione del territorio e realizzazione di opere socio-ambientali, che i cittadini aspettano da oltre 15 anni”.

Cittadini per il Parco Lineare Roma Est: "Serve una cabina di regia"

I vincoli sull’area della Serenissima sono un passo avanti per la realizzazione del Parco. Ma non solo. “Quest’area tutelata ricade all’interno di una più vasta, compresa tra Casalbertone e la Riserva Naturale dell’Aniene, che il Piano Territoriale paesistico della Regione Lazio individua come parco archeologico culturale e all’interno del più vasto Parco lineare Roma Est che dovrebbe collegare Porta Maggiore con l’area archeologica di Gabi sulla via Prenestina”, spiega ancora Giacomi.

Proprio la scorsa settimana l’intero progetto del Parco Lineare Roma Est è finito al tavolo della commissione capitolina Mobilità e venerdì pomeriggio i cittadini del Comitato Spontaneo denominato Parco LineaRE, formato da un lungo elenco di associazioni e realtà cittadine. All’amministrazione comunale avanzano una richiesta: istituire una cabina di regia che metta allo stesso tavolo i tre municipi coinvolti (IV, V, VI) e i vari dipartimenti capitolini perché ogni pezzo del progetto, fanno sapere, va valutato in una “visione unitaria”. Parco della Serenissima compreso. 

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