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Incendio via Collatina vecchia, cittadini avvelenati: "Scendiamo in piazza"

A due giorni dall'incendio, sono molti i residenti costretti a tenere ancora le finestre chiuse. C'è timore per gli orti urbani a ridosso dell'area

Le fiamme si sono sprigionate nella tarda serata di giovedì dall'area compresa tra via del Flauto, via Collatina vecchia e viale Togliatti. Un incendio di grosse dimensioni ha messo in ginocchio ambiente e cittadini che, a distanza di due giorni dal fuoco, denunciano ancora la presenza forte di un odore acre. Tante le segnalazioni che i cittadini in primis, i comitati e anche le forze politiche di opposizione al governo pentastellato, hanno presentato in questi mesi per chiedere la bonifica dell’area: un'operazione che per la sindaca Raggi e la presidente Della Casa sarebbe avvenuta nei prossimi giorni, subito dopo i ponti. 

Virginia Raggi dopo l'incendio: "Roma è sotto attacco della criminalità'

E sono state proprio queste intenzioni a far maturare l'idea, nelle fila del governo cittadino, che l'incendio sia stato appiccato di proposito. È la stessa sindaca che in un post su Facebook parla di una città "sotto attacco della criminalità". Nelle sue parole di legge: “Si tratta dell’ennesimo incendio che, con un’inquietante tempistica, colpisce la città. È evidente che sarà la magistratura a determinare le cause del rogo. Ma è certo che noi ai fenomeni di autocombustione non possiamo credere e che chiunque abbia commesso un simile gesto dovrà essere punito duramente. Da allora abbiamo stanziato le risorse e avviato le perizie e i sopralluoghi necessari a una bonifica così complessa, che Ama aveva previsto di iniziare tra qualche giorno".

Tanti i commenti scritti al post della sindaca: molti mostrano solidarietà: 'Non ti fermare', “Siamo con te, mai avuto un sindaco così” molti altri di disapprovazione e ironia: "Ti conviene chiamare gli Avagers" scrive Max e ancora Daniele: “Ma smettila di dire che siamo sotto attacco, se ti degnassi di far pulire la città tutto questo non accadrebbe". C'è anche chi ci va giù duro: "Grazie a te Roma è morta" e chi fa notare: "Che faccia tosta, sono mesi che si denuncia questa situazione e oggi parli di attacco?" risponde Francesca. 

Cittadini avvelenati, finestre chiuse e rabbia: “Scendiamo in piazza”

A commentare quanto sta avvenendo in queste ore nella zona a ridosso dell’incendio, anche Antonio Barcella, presidente dell’associazione Vivere a Colli Aniene: "I cittadini sono incavolati, molti ci chiedono di scendere in piazza, qualcuno ha addirittura pensato di cambiare casa, ormai siamo al limite del collasso – ha aggiunto – siamo subissati dai roghi tossici, un fenomeno che non si è risolto nemmeno con la presenza dei militari. Già mesi fa chiedemmo lo sgombero dell’area e la conseguente bonifica". A Colli Aniene nella serata di venerdì l’odore acre era ancora molto forte: “Solo la pioggia del pomeriggio ha attenuato un po’ la situazione ma probabilmente alcuni focolai hanno ripreso a bruciare” ha continuato. 

Il comitato di Colli Aniene: "Se esiste un attacco al sistema va dimostrato, unire le forze"

Anche il comitato di quartiere Colli Aniene Bene Comune a marzo aveva scritto una lettera aperta alle istituzioni per chiedere la bonifica dell’area ma senza ottenere risposta: “Se le amministrazioni comunali e municipali asseriscono che è un attacco al sistema va dimostrato, si proceda quindi con un esposto alla Procura, ma la nostra priorità deve essere la salute pubblica, si avvii una sinergia tra le istituzioni, le forze dell’ordine e i comitati di quartiere" ha commentato Gabriella Masella, presidente del comitato di quartiere Cittadini di Colli Aniene Bene Comune. Non solo, Masella ha posto l’accento anche sulla prevenzione: "Intorno all’area incendiata insistono terreni dedicati agli orti urbani, sarebbe stato opportuno porli sotto sequestro per evitare che le diossine depositate sugli ortaggi vengano ingerite". 

Tor Sapienza: "Se la sindaca ci avesse ascoltato questo non sarebbe successo"

La rabbia è tanta anche a Tor Sapienza, quartiere immediatamente limitrofo alla zona incendiata: “Siamo stanchi della sfilata della modella che è in Campidoglio. Invece di ascoltarci viene a Pasqua, senza preavviso, a portare le colombe all'esercito, evitando con noi ogni tipo di confronto. Se ci avesse ascoltato quanto accaduto si sarebbe evitato” ha tuonato Roberto Torre, cittadino di Tor Sapienza da anni attivo contro nella guerra contro i roghi tossici. Anche una mozione del gruppo Fratelli d'Italia in Campidoglio a marzo chiedeva la bonifica dell'area. 

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