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Pigneto Quadraro / Via Columella

Quadraro, "abitazioni danneggiate da abusi edilizi": i residenti fanno causa al Comune

La segnalazione sulle pagine del Corriere della Sera. Sarebbero tre gli abusi edilizi in zona Quadraro, il più grave in via Columella dove una fabbrica di spezie è stata trasformata in un condominio provocando lesioni agli edifici circostanti

Ancora abusi edilizi nella Capitale, stavolta in zona Quadraro. Lavori non a norma e fortemente impattanti su un ambiente urbanistico già precario, così li definisce sul Corriere della Sera un residente della zona. Si tratta di tre interventi due dei quali relativi a variazione di destinazione d’uso, il terzo alla costruzione di un intero villaggio della Guardia di Finanza.

In particolare a scatenare le ire dei residenti, che da tempo chiedono invano spiegazioni al Comune, è la trasformazione di una fabbrica di spezie in via Columella in un condominio di dieci appartamenti. I lavori avrebbero provocato danni strutturali agli edifici circostanti, lesioni segnalate anche ai Vigili del Fuoco e che hanno spinto i proprietari ad aprire un contenzioso con il Comune. I residenti si appellano al piano regolatore, poiché nella zona, proprio a causa della alta densità abitativa, non sarebbero previsti aumenti di superficie, cubature e destinazioni d’uso. "Il suolo inoltre – specifica l’autore della denuncia - non può sopportare un peso eccesssivo per la conformazione geologica piena di cavità".

Della vicenda ha fornito una ricostruzione l’ufficio tecnico del VI Municipio (ricostruzione fornita dallo stesso CorSera), secondo cui la società costruttrice avrebbe chiesto, ed ottenuto, la D.I.A. (denuncia di inizio attività in edilizia, permesso per costruire qualora non si apportino modifiche sostanziali), dal IX dipartimento (Programmazione e attuazione urbanistica). Tutto ciò nel 2010, e sebbene dagli elaborati trasmessi agli uffici del municipio sarebbe emersa già allora l’incongruenza con quanto previsto dalle norme edilizie in quanto i distacchi tra gli edifici non risultavano a norma.

Tant’è che nel 2012, quando le competenze della D.I.A. passano ai municipi, l’ufficio tecnico ricontatta la società costruttrice che si rende disponibile a rivedere il progetto iniziale. Resta da capire perché l’ufficio di programmazione urbanistica abbia deciso diversamente dal municipio, e sopratutto, chi pagherà ora le abitazioni danneggiate.  

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