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Parioli Parioli / Via Francesco Siacci, 16

Parioli, a via Siacci presentato un nuovo "civico giusto": ecco la storia di chi ha sfidato il nazismo

Durante l'occupazione tedesca le famiglie Laj e Giordano ospitarono i Soria, ebrei, in un villino al numero 16. Il progetto è un'idea di Roma BPA

Domenica 14 novembre in via Siacci 16 ai Parioli, due passi da piazza Pitagora, è stato presentato un nuovo "Civico Giusto". Il progetto, ideato da Paolo Masini e Fabrizio Fantera con Roma BPA, ha lo scopo di mettere in evidenza le storie dei luoghi e delle persone che li hanno abitati, protagonisti di gesti eroici in uno dei periodi più bui della Storia di Roma e dell'Italia, quello dell'occupazione tedesca e del rastrellamento degli ebrei, deportati nei campi di sterminio in Est Europa. 

Il rastrellamento 

In via Siacci 16 nel 1943 vivevano due famiglie: al piano terra Francesco Alberto Giordano con la moglie Camilla Laj e i tre figli, al primo piano Giorgio Laj e la moglie Stefania Giordano, anche loro con tre bambini. Il 16 ottobre, quando ebbe inizio la cattura casa per casa, la notizia si diffuse rapidamente in ogni quartiere e arrivò anche in via Crescenzio, a Prati, dove vivevano i Soria, una coppia di coniugi ebrei.

L'accoglienza nel villino dei Parioli

Per circa un mese si nascosero in rifugi di fortuna, poi tramite alcuni cugini dei Giordano, al tempo vicini di casa dei Soria, questi vennero accolti nel villino dei Parioli. Dal novembre del 1943 fino al 4 giugno 1944, giorno in cui gli americani entrarono a Roma e i tedeschi ripiegavano verso Nord, la coppia visse nascosta in quello stabile elegante e senza portiere: un dettaglio non da poco, per il tempo. I portieri, infatti, ai tempi del Fascismo erano coloro deputati a riferire alle istituzioni ogni movimento, ogni visita, ogni voce. 

"Ognuno può scegliere da che parte stare"

“Il tema della 'scelta' lega come un filo rosso il percorso di questo viaggio nella memoria, che via via si arricchisce di nuove storie, grazie al lavoro di ricerca storica delle studentesse e degli studenti delle scuole promosso da Roma BPA e dalla Rete di scuole ‘Memorie. Una città, mille storie’ - afferma Paolo Masini, ideatore del progetto e Presidente di Roma BPA – Mamma Roma e i suoi figli migliori - . Ognuno di noi può scegliere da che parte stare. Ogni giorno. Nella stessa via si consumarono destini completamente diversi. Al numero 2 di via Siacci fu arrestato Giorgio Conti, martire delle Fosse Ardeatine. A pochi metri di distanza il coraggio di due famiglie salvò la vita di persone in pericolo. Crediamo che inciampare nel bene sia necessario per rileggere la storia con altri occhi  e guardare al futuro con valori diversi”.

Il corto con la voce di Roberto Ciufoli

Sulla storia delle famiglie Laj, Giordano e Soria è stato realizzato un corto di 8 minuti, diretto da Paolo Bianchini che ha coordinato gli ex studenti dell'istituto Bramante, la cui voce narrante è quella dell'attore Roberto Ciufoli e chiunque passerà per via Siacci potrà vederlo - con immagini fornite dalla famiglia Laj e dall'Itituto Luce -  puntando lo smartphone sul QrCode affisso accanto al civico speciale, un'opera in bronzo realizzata da Dante Mortet. 

Il progetto del Roma BPA - Mamma Roma e i Suoi Figli migliori nasce in collaborazione con la Rete delle scuole di Roma “Memorie. Una città, mille storie”, l’Archivio di Stato di Roma, l’Archivio Centrale dello Stato, l’Istituto per i Beni Sonori e Audiovisivi, il Museo Storico della Liberazione, l’Istituto Luce Cinecittà, Alveare Cinema, Anaci e con il contributo della Film Commission Roma e Lazio.

Grazie al contributo del dei Municipi II e III, inoltre,  presto altri 4 civici saranno affissi in ricordo di altre storie di “eroica normalità”.

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