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Trieste Salario / Corso Trieste, 90

Tre pini abbattuti a corso Trieste, ma la relazione degli esperti ne suggeriva l'ancoraggio

Il servizio giardini ne ha abbattuti altri 3 dopo lo schianto di un esemplare il 9 dicembre. L'assessore: "Ci aspettiamo la ripiantumazione in tempi immediati"

Dopo l'ennesimo crollo di un pino su corso Trieste, avvenuto nel tardo pomeriggio del 9 dicembre all'altezza del liceo classico Giulio Cesare, il dipartimento tutela ambientale di Roma Capitale ha provveduto ad abbattere tre esemplari nel tratto compreso tra via Chiana e l'istituto scolastico, per evitare ulteriori brutte sorprese. Una scelta mal digerita dalla gran parte dei cittadini e in particolare dalle associazioni ambientaliste che si battono per la conservazione di quello che viene definito un vero e proprio patrimonio della città. 

Il monitoraggio integrativo

Una scelta maturata dagli uffici in seguito a una relazione presentata nel giugno 2021 dagli agronomi Gian Pietro Cantiani e Andrea Santacroce, su richiesta del dipartimento stesso, a integrare quanto reso pubblico la scorsa primavera dopo un primo monitoraggio effettuato sui "pinus pinea" e "cercis siliquastrum" (gli alberi di Giuda) che si trovano tra corso Trieste, piazza Trento, piazza Istria e piazza Annibaliano. Scelta che, però, sembra in contrasto con quanto raccomandato da Cantiani e Santacroce. 

Tre pini a rischio caduta

L'ultimo studio dei due tecnici esperti si è concentrato su 30 alberi e si è avvalso del metodo "pulling test": fissare un cavo in prossimità del baricentro della chioma dell'albero ed esercitare una trazione per determinare il fattore di rischio legato ad un possibile crollo. In base alle prove fatte, dei 30 esemplari "stressati" ne sono risultati tre in condizioni di rischio. Come scritto sotto a uno dei tanti post Facebook che hanno commentato l'abbattimento recente dei pini e in particolare per il taglio del "pinus pinea" numero 19547, Gian Pietro Cantiani ribadisce però che "noi non abbiamo indicato l'abbattimento ma la conservazione, a patto che fossero attuati interventi migliorativi rappresentati da un ancoraggio della zolla radicale, dopo verifica del sistema radicale con monitoraggio non invasivo. Quindi non è venuta dal nostro lavoro l'indicazione di abbattere". 

Rollin (Pd): "Nessuna comunicazione dal dipartimento"

"Il monitoraggio non è stato comunicato né a me né al Municipio II". A dichiararlo è Andrea Rollin, consigliere Pd a via Dire Daua e presidente della commissione Ambiente anche durante il primo mandato Del Bello. "La comunicazione sarebbe stata auspicabile - prosegue - vista l'attenzione che c'è sul tema da parte di cittadini e associazioni. E inoltre il servizio giardini e gli uffici dipartimentali hanno scelto ancora una volta la via più semplice, quindi gli abbattimenti invece di altri interventi come l'ancoraggio, per altro suggerito dallo stesso monitoraggio. Per il futuro spero che il piano preveda la ripiantumazione, come da regolamento del verde e una sistemazione definitiva del viale". 

L'assessore Fabiano: "Bisogna ridefinire il filare"

L'assessore al Verde del II, Rino Fabiano, lancia lo sguardo più in avanti: "Qualcuno dovrà spiegarci  - il suo commento a RomaToday - in che modo si può evitare che anche i pini ripiantumati (cosa che ci auguriamo facciano molto presto) prima o poi subiscano gli stessi danni di quelli caduti o tagliati. Il problema ha origini antiche, sono decenni che corso Trieste come anche tutto il resto delle strade che compongono il filare storico, da via Nomentana a piazza Gondar, subisce trasformazioni importanti e invasive. Noi adesso ci stiamo preoccupando di mettere in sicurezza il verde verticale, ma poi bisognerà ridefinire il filare, ricostituirlo in modo che non subisca più tutti quei traumi che negli ultimi anni hanno comportato, per esempio, le frequenti cadute". "Capisco la tristezza per la desertificazione di un filare secolare - conclude l'assessore - ma non siamo in un bosco, c'è l'opportunità di fare un filare nuovo, sostenibile". 

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