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Trieste Salario / Piazza Trento, 5

Le cantine della Roma bene prese d'assalto, è allarme furti

Almeno una quarantina di strade finite nel mirino dei ladri, dall'Africano al Trieste-Salario. E viene lanciata una petizione online per chiedere più sicurezza

I "topi" da cantina hanno preso di mira il II Municipio. Non si tratta di sgraditi roditori a caccia di cibo, ma di ladri che si aggirano anche in pieno giorno nei quartieri Trieste-Salario, Africano e Parioli almeno da febbraio e in nemmeno tre mesi si sono introdotti in decine di locali condominiali in circa 40 strade differenti.

La denuncia delle intrusioni

La denuncia arriva dai social. Su uno dei più grandi gruppi Facebook di zona un residente ha chiesto se altri avessero notizie di furti nelle cantine in zona, era il 28 marzo, segnalando episodi a via Lucrino, via Fogliano, Villa Chigi e piazza Acilia. Apriti cielo: i riscontri sono quasi un centinaio. 

La mappa dei furti

Alla lista si aggiungono via Ufente, via Fezzan, via Lago di Lesina, via Arrigo Boito, il Flaminio, via Tripolitania, viale Somalia, viale Libia, via Ignazio Giorgi al numero 2 (due episodi, sempre nel tardo pomeriggio), via Leoncavallo, via Piccinni tra il 27 e il 28 marzo ma ancor prima la mattina del 19, via Panaro, via Rendano, via Asmara, via Tolero, piazza Trento tra sabato 26 e domenica 27 marzo, via di Priscilla 35, via Alfredo Casella e via Pietro Mascagni, via Casperia, via Fibreno, piazza Istria al numero 6, via Giuseppe Martucci, piazza Verdi a febbraio, via Animuccia, via di Tor Fiorenza, via Capodistria, via Mancinelli, via Postumia, via di Novella, Prato della Signora, via Tagliamento, via Marchetti, piazza Ledro il 29 marzo, via Felice Anerio, via Panaro e via Monte delle Gioie.

Le testimonianze dei residenti

In pratica quasi ogni angolo del Municipio è stato "battezzato" da chi forza le porte, fa confusione a caccia di oggetti di valore e se non trova nulla se ne va, invisibile e silenzioso come è arrivato. Alessandro, residente a via Monte delle Gioie, a RomaToday racconta di 5 cantine forzate: "Ma non è stata sporta denuncia  - specifica - perché non hanno rubato quasi nulla, anche perché c'erano solo materassi e valigie vecchie. Più che altro hanno danneggiato le porte". Barbara, invece, è di via Anerio e la sua testimonianza è importante perché probabilmente colloca l'inizio del fenomeno addirittura a novembre: "E' successo il 12 novembre - spiega - . Siamo rientrati verso mezzanotte e abbiamo visto che la porta che dava accesso ai locali delle cantine era aperta con la luce accesa. Ci siamo affacciati e ci siamo trovati davanti il disastro. Tutte le porte sfondate. Abbiamo inviato un messaggio sulla chat dei condomini per dare l'allarme. Quelli svegli sono scesi a controllare i danni, nel frattempo abbiamo chiamato i carabinieri". Ma nemmeno questa volta è stata depositata una denuncia: "I militari - conclude Barbara - ci hanno spiegato che è una banda che cerca oro e argento". Oro e argento che, però, difficilmente qualcuno lascerebbe mai in cantina. 

Una petizione online per chiedere più controlli

Nel frattempo una studentessa universitaria residente di viale Etiopia, Lucrezia Trinchera, ha lanciato su Change.org una petizione (ad oggi sottoscritta da 160 persone), indirizzata al comune, al II Municipio, alla Polizia di Stato e ai Carabinieri per chiedere maggiore sicurezza e controlli in tutto il quadrante dell'Africano. La ragazza cita diversi furti negli appartamenti e a danno delle auto in sosta, con l'ultimo episodio avvenuto proprio alla Smart del padre nella notte tra il 31 marzo e il 1 aprile in viale Etiopia. "I pezzi di ricambio vanno sempre più a ruba - scrive nella petizione -, specialmente tra le auto più vecchie, in quanto contengono 'metalli preziosi' come il palladio, il platino e il rodio che, se rivenduti sul mercato nero, apportano un sostanziale guadagno. Per non parlare, poi, dei furti negli appartamenti (anche al secondo piano) e nelle cantine, luoghi in cui i malviventi irrompono in qualsiasi momento della giornata. Nelle vesti di cittadini, siamo stufi di subire queste beffe e di starcene in silenzio. Vivere in tranquillità, senza timore nè pericolo di furto è un nostro diritto". 

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