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Villa Ada, per le scuderie il Campidoglio pensa ai privati: no dalle associazioni

L'assessore Marinelli punterebbe a una collaborazione con i privati per la ristrutturazione degli immobili ormai lasciati al degrado. Ripascato anche il progetto veltroniano del Museo del Gioco

No alla privatizzazione degli immobili nel parco di Villa Ada. Non è piaciuta a tutti la proposta dell'assessore capitolino alla Cultura Giovanna Marinelli che una decina di giorni fa nel corso di un'intervista si è auspicata il coinvolgimento dei privati per la ristrutturazione delle scuderie e del casale presenti nel parco che giacciono ormai da anni in stato di abbandono. “Grandi nomi di sponsor privati tornano ad aleggiare pericolosamente sugli immobili storici del parco di Villa Ada. Facendo leva sul colpevole degrado in cui è stata lasciata per troppo tempo una delle più preziose aree verdi della città e sulle casse vuote del Campidoglio, si tornano a prefigurare salvifiche partnership di valorizzazione” scrivono in una nota l'Associazione Amici di Villa Ada, i Leprotti di Villa Ada-est e l'Osservatorio ambientalista “Sherwood”. “Dietro queste, in realtà, sappiamo che si nasconde una strisciante alienazione dei beni pubblici per attività pseudo commerciali che, per garantirsi un ritorno economico, non potranno non prevedere impatti insostenibili per una villa storica e un polo ambientale che non ha eguali al mondo come foresta urbana”.

LA PROPOSTA DELL'ASSESSORE – In particolare l'assessore Marinelli, nel corso di un'intervista a Repubblica, ha parlato di riprendere il vecchio progetto dell'assessore Walter Veltroni di fare delle scuderie il Museo del Giocattolo rimasto in sospeso nel corso dell'amministrazione Alemanno. “Credo che oggi sia necessario coinvolgere dei privati” ha spiegato l'assessore che ha lasciato un appello ad aziende del settore come Lego o Mattel. Marinelli ha inoltre parlato di ricorrere al project financing. Accennato anche un confronto con il II municipio e i “soggetti presenti nella villa”.

LA DENUNCIA - “Ben venga il recupero degli immobili di Villa Ada, ma con destinazione sociale, culturale e collettiva, oltre che nell’assoluto rispetto dell’unicità ambientale del parco. L’assessore Giovanna Marinelli ha assicurato che sui progetti in itinere saranno coinvolti i “soggetti presenti nel parco” contina la nota delle associazioni. “Peccato che, dal suo insediamento, l’amministrazione del Sindaco Marino non abbia mai convocato il Tavolo su Villa Ada sorto in passato proprio per garantire un confronto costante con chi frequenta, ama e difende questo parco. Peccato che da anni resti nei cassetti il Piano di Utilizzo, ormai da aggiornare, che fissa ineludibili “paletti” a garanzia dell’integrità della villa”. Le associazioni avrebbero preferito avviare il progetto di una Casa del Parco: “Peccato che sia finita nel nulla” il commento. “E che sia caduto nel vuoto l’appello per arrivare in prospettiva ad un responsabile e referente unico che metta fine all’assurdo e anti-economico spezzettamento di competenze. In conclusione ci teniamo a ricordare e sottolineare che Villa Ada è quel gioiello che è grazie alle dure battaglie sostenute dai cittadini in passato, giunte sino all’esproprio della parte privata. Sarà dunque massima la nostra vigilanza per evitare ogni tentativo di intaccare questo insostituibile patrimonio pubblico”.

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