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Murales su immigrazione e integrazione: così i diritti di cittadinanza vanno a scuola

"Il gioco delle culture" e "Anime multiculturali": sono questi i murales dell'artista Alessandra Carloni realizzati sulle pareti delle scuole del quartiere Trieste nell’ambito del progetto “Immigrazione ed Integrazione per conoscere i diritti di cittadinanza europea”

Il gioco delle culture e Anime multiculturali, sono questi i titoli che l’artista Alessandra Carloni ha voluto dare ai due murales realizzati all’interno delle sedi dell’Istituto Comprensivo Sinopoli Ferrini, in via di Villa Chigi e in via Mascagni, nell’ambito del progetto “Immigrazione ed Integrazione per conoscere i diritti di cittadinanza europea”, finanziato dalla Regione Lazio promosso dal Forum del Terzo Settore del Lazio in collaborazione con il Municipio II di Roma Capitale.

Quartiere Trieste, murales su immigrazione e integrazione

I murales sono stati realizzati tra il 13 e il 16 aprile 2021, in collaborazione con FluOevents Aps, durante un laboratorio ludico-didattico curato con le docenti Maria Di Benedetta, Alessandra De Marco e Anna Pace. Alessandra Carloni, giocando con il suo tipico immaginario onirico e fiabesco, ha interpretato le tematiche dell’accoglienza e della multiculturalità, del valore del viaggio e della conoscenza come percorso di crescita personale e comunitaria. Nell’ambito del medesimo progetto un laboratorio di giornalismo  ha coinvolto alunne e alunni di due classi della Scuola media Sinopoli, la 2H e la 2C, con la supervisione delle docenti Valeria Mustilli, Alessandra Caldarola e Vanessa Colangiuli.

Immigrazione e diritti di cittadinanza: il laboratorio a scuola

“Il laboratorio, rimodulato alla luce delle problematiche e dei limiti dettati dalla pandemia (infatti era rimasto “congelato” dal precedente anno scolastico) si è focalizzato sui temi dell’immigrazione, dell’integrazione e dei diritti di cittadinanza, temi caldi nell’agenda politica nazionale, a partire dal 150mo anniversario della proclamazione di Roma Capitale, il 3 febbraio 1871  – spiega Francesca Danese, portavoce del Forum Terzo Settore del Lazio - la breccia di Porta Pia, infatti, è situata sul confine del Municipio Roma II, quello nel quale sorgono le due scuole individuate dal Progetto. Roma è nata nel loro Municipio (Porta Pia è uno dei confini) e, a sua volta, quel Municipio è sorto grazie alle dinamiche di espansione e trasformazione impresse dal ruolo della città nel neonato Regno d’Italia. Roma ha iniziato da allora una serie di processi di accoglienza e integrazione di nuovi cittadini attirati da tutte le esigenze produttive, burocratiche e simboliche di una città che diviene Capitale e una capitale che assume le forme della metropoli in una manciata di decenni”. 

Il progetto di inclusione nelle scuole del II Municipio

“Sono orgogliosa di ospitare nel nostro territorio, e soprattutto in una scuola, un’opera artistica di grande valore – dice Francesca Del Bello, presidente del Municipio Roma II - non solo per la bellezza dei murales ma anche per la storia che raccontano attraverso la partecipazione attiva dei ragazzi e delle ragazze. Attraverso di loro vivono i temi che ci stanno più a cuore: l’importanza di un’Europa dei popoli che metta al centro l’inclusione, il diritto alla cittadinanza, l’integrazione delle diverse comunità nella nostra Capitale che compie 150 anni e che ha da sempre una storia di accoglienza. Un’opera che rappresenta questioni vivaci nel dibattito politico alcune delle quali non più rimandabili come il riconoscimento dello Ius soli”. 

I diritti di cittadinanza vanno a scuola

“L’opportunità di partecipare al progetto risale ad un momento più spensierato della nostra Storia – ricorda la dirigente scolastica dell’Istituto, Annunziata Di Rosa - nessuna restrizione, nessuna chiusura, nessun ostacolo a lavorarci in pienezza di senso e di azione. Poi la Pandemia. E la sensazione che tenti pezzi del puzzle fossero andati perduti. E invece, grazie alla determinazione di una squadra inter-istituzionale validissima, appena possibile abbiamo ripreso slancio e operatività. Il risultato è stato implementare attività che hanno portato nuova luce e decoro al nostro Istituto. I murales e i loro colori: la testimonianza che la nostra scuola è viva, sempre e nonostante tutto. E il dialogo con ‘il mondo fuori’ e le realtà multiculturali non si è mai interrotto. Le interviste e gli articoli di giornale: l’energia dei nostri studenti, sapientemente guidati dai loro docenti, ha superato il ‘bavaglio’ della mascherina e ha fatto venir fuori le voci del passato che si intrecciano con quelle del presente. La Scuola e il Territorio: una scelta determinante, un legame significante. La comune visione. La nostra realtà”. 

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