Casino dell'Aurora, i "ricconi" non si presentano: asta deserta. Se ne riparla in primavera
Nessuna offerta pervenuta all'asta telematica partita il 18 gennaio. Il valore dell'immobile è di quasi mezzo miliardo, ora la base di partenza scende del 20%
Dove sono finiti Bill Gates e il sultano del Brunei? Ieri, martedì 18 gennaio, all'asta telematica per aggiudicarsi il Casino dell'Aurora, eredità del principe Ludovisi Boncompagni deceduto nel 2018, non si è presentato nessuno. E' andata deserta.
Nessun multimiliardario del globo annunciato in precedenza ha ritenuto opportuno presentare un'offerta, che avrebbe dovuto essere pari come minimo a 353 milioni, con la garanzia del 10% dell'importo ancor prima di cominciare a contendersi il gioiello architettonico del barocco romano.
Un pezzo unico, poiché superstite della furia immobiliare post-unitaria che ha demolito quasi tutta Villa Ludovisi per costruire l'omonimo rione a due passi da via Veneto, palcoscenico della Dolce Vita qualche decennio dopo. All'interno del Casino, conteso tra la terza moglie del principe e i tre figli avuti dal primo matrimonio prima della messa all'incanto, è custodito un murale opera di Caravaggio, realizzato nel 1597 e dal valore stimato di oltre 300 milioni di euro: non esistono altri affreschi del pittore milanese.
Il Casino tornerà all'asta il 7 aprile, con un ribasso del prezzo di partenza intorno al 20%. Sarà la volta buona?