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Sabato, 20 Aprile 2024
Parioli

Tra pedane assenti e scale mobili rotte, il trasporto pubblico in II non è affare per disabili

I giovani democratici hanno presentato un dossier all'assessore capitolino Patanè

Il trasporto pubblico nel II Municipio non è cosa per i disabili. A far emergere il problema è uno studio condotto dai Giovani Democratici locali, tramite l'analisi "Mobilità Accessibile" presentato il 30 marzo e consegnato nelle mani dell'assessore capitolino Eugenio Patanè. Un lavoro certosino che ha scandagliato le linee metro, bus e tram che attraversano il territorio da Parioli al Villaggio Olimpico, dall'Africano a Trieste passando per il Nomentano. "Una fotografia dello stato attuale dei principali punti critici in tema di Tpl" fanno sapere i giovani dem, fotografia non lusinghiera soprattutto se si tiene conto dei passeggeri con mobilità ridotta, anziani e disabili che ogni giorno per varie necessità sono costretti a usufruire dei mezzi. 

L'accessibilità del trasporto pubblico nel II Municipio

I dati di sintesi riportati nel dossier forniscono già un quadro allarmante: 3 fermate della metro su 7 non sono ad oggi accessibili in ascensore, 10 gli ascensori non funzionanti su 24, il 31% delle fermate dei tram non sono accessibili facilmente a chi è in carrozzina. Solo 6 linee che transitano nel II Municipio sono garantite per persone con disabilità motoria. "Per quanto riguarda le fermate della Metro B/B1  - si legge nel documento - le criticità riguardano soprattutto la presenza di numerosi impianti di risalita, scale mobili ed ascensori, fermi in manutenzione o non funzionanti. Questo causa enormi disagi per i cittadini in quanto alcune stazioni diventano difficilmente accessibili fino a precludere completamente l'uso a chi ha difficoltà a muoversi".

Tram: 19 fermate su 65 non sono accessibili

Non va meglio per quanto riguarda i tram, che con le linee 2,3 e 19 è tra i mezzi più utilizzati dai residenti del municipio per spostarsi ogni giorno. Secondo il report, le vetture in esercizio sulla linea 19 sono quasi sempre inaccessibili ai passeggini "presentando una ripida scaletta per salire e banchine che non sono sufficientemente larghe e prive di scivoli". I giovani democratici mettono in conto che l'ammodernamento del parco vetture non è iter veloce, ma propongono soluzioni intermedie: "Si potrebbero realizzare in tempi più brevi interventi mirati alle banchine - suggeriscono alla giunta Gualtieri -, partendo dalle fermate strategiche. Un esempio su tutti è il fatto che la fermata davanti al Policlinico, ospedale fondamentale non solo per il Municipio ma per tutta la città, con milioni di pazienti annui, è nel report fra quelle non accessibili". Non c'è lo scivolo per disabili e la banchina è troppo stretta per la sosta e il transito di carrozzine e passeggini. Su 65 fermate analizzate, sono 19 considerate non accessibili e 6 accessibili "con riserva". La più virtuosa è la linea 2: le 16 fermate che collegano in un senso e nell'altro piazza Mancini al Flaminio sono tutte ben fruibili da chi ha difficoltà motorie. 

Metro off-limits: ascensori e scale mobili fuori servizio

Tornando alla situazione degli ascensori e delle scale mobili lungo le linee metro B e B1, il quadro delineato dal dossier è forse il peggiore. Tutti i sei ascensori che si trovano al piano biglietteria e al piano binari non sono funzionanti, l'unico utilizzabile è quello al pino strada. Diverse le scale mobili non funzionanti. Alla metro Annibaliano - dove fino a luglio saranno in corso i lavori per la realizzazione di 270 parcheggi, dopo 12 anni di attesa - su tre ascensori ne funziona solo uno, una scala mobile è off-limits e l'ascensore del piano strada-piano biglietteria non è collegato al percorso Loges, quello dedicato ai non vedenti: in sostanza chi esce dalla cabina, non accompagnato, potrebbe tranquillamente perdersi. Di scale mobili a piazza Bologna ce ne sono quattro, nessuna utilizzabile ad oggi e non esiste una scala mobile che colleghi il piano strada alla biglietteria. Alla metro Policlinico, riaperta nel giorno della Vigillia dopo oltre un anno di lavori, gli ascensori e le scale mobili sono in servizio ma l'unico modo per scendere in biglietteria senza usare l'ascensore sono le scale e l'ascensore esistente non è collegato al percorso Loges, con buona pace di ipovedenti e non vedenti che hanno l'ardire di utilizzare la metropolitana. A Castro Pretorio e Tiburtina le cose vanno decisamente meglio, meno a Flaminio: non sono presenti ascensori che portino dalla strada alla biglietteria e dalla biglietteria ai binari e una scala mobile su tre è fuori servizio. 

Disservizi che vengono definiti "paradossali" da chi ha stilato il rapporto, soprattutto se si considera che riguardano anche due stazioni inaugurate esattamente dieci anni fa, ovvero Libia e Sant'Agnese/Annibaliano: "Gli impianti sono quasi sempre fermi a causa di svariati problemi - denuncia il rapporto - . A ciò si aggiunge il fatto che anche quando le manutenzioni o le sostituzioni di quelli più vecchi vengono fatte, non si forniscono mai informazioni ai cittadini circa una data di riapertura, un cronoprogramma da rispettare, esasperando un sentimento di sfiducia e di rabbia da parte degli utenti".

Le metro di Roma sono inaccessibili, su 75 fermate totali, metà hanno problemi agli impianti

Bus accessibili, ma non troppo

Nonostante vengano considerate accessibili 6 linee che attraversano il territorio ( 60, 80, 90, 360, 490 e 542) le criticità riscontrate dai giovani democratici sono diverse: "Oltre alle problematiche relative ad una percentuale di autobus - spiega Tomas Osborn, segretario dei GD del II Municipio - sempre più esigua viste le nuove forniture di moderni mezzi, che non dispongono di una pedana di accesso per i disabili, vi sono altre criticità che riguardano le linee nel nostro Municipio e non solo e che rendono difficile (se non impossibile) per coloro che voglio muoversi autonomamente in carrozzina o ai genitori che portano i loro figli nel passeggino e in generale per le persone anziane o con difficoltà motorie". Prendendo ad esempio via Nomentana, quasi tutte le fermate sono "isole" in mezzo alla strada, con marciapiedi privi di pedane, difficili da raggiungere per chi non può fare affidamento sulle proprie gambe. 

Il documento è adesso nelle mani dell'assessore Patanè e della sua omologa municipale Valentina Caracciolo: "Hanno apprezzato molto il nostro lavoro - conclude Osborn - e in particolare Patanè ha sottolineato quanto il discorso sull'accessibilità debba essere allargato anche alla fruibilità per tutti i passeggeri in termini di modernità, capillarità e raggiungibilità dei mezzi. Siamo fiduciosi che questa amministrazione lavori in questa direzione". 

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