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Flaminio, palo prende metro in corsa: “Noi da anni contro la nuova stazione”

"L'area è composta da una falda acquifera, un terreno tufaceo e tante grotte. Ci sono già state troppe frane" spiegano i comitati, contrari alla costruzione, in quella precisa area, del nuovo capolinea della Roma-Viterbo

Una stazione nuova ancora in corso d'opera che ne sfonda un'altra, già esistente. Stavolta, se centinaia di romani sono rimasti a piedi non è per il solito guasto tecnico. A spiegare lo stop di parte della linea A, due giorni fa, c'è di mezzo tutt'altra dinamica, che racconta di una tragedia sfiorata con tanto di fascicolo d'inchiesta in Procura. 

L'INCIDENTE - Alle 8 e 30 di mercoledì mattina un palo del cantiere di superficie lungo più di 10 metri, in fase di trivellazione, ha aperto un buco nella galleria della metropolitana e ha preso in pieno un treno in corsa. Nello specifico, come precisato dall'azienda dei trasporti, si è trattato del “cedimento della volta della galleria causato da un’armatura funzionale a dei micropali di fondazione, uno dei quali ha invaso la sede ferroviaria”. 

SI INDAGA - Centinaia di passeggeri sono stati fatti evacuare. La linea è rimasta fuori servizio fino al giorno dopo. Sono rimasti tutti illesi, utenti e conducente, ma è stato un mezzo miracolo. L'Atac stessa ha aperto un'indagine interna, la Procura della Repubblica sta lavorando per chiarire eventuali responsabilità, l'assessore alla Mobilità, Guido Improta, non le ha mandate a dire: “E' evidente che le responsabilita' sono riconducibili a chi stava lavorando all'esterno". E c'è chi ha approfittato per ricordare che quella stazione non l'ha mai voluta. 

IL 'NO' ALL'OPERA - Il progetto “non ha mai tenuto conto dell’area particolare in cui doveva nascere una nuova stazione: si tratta di Villa Borghese, parco storico protetto e tutelato da Leggi Italiane e Europee”. A lottare contro la costruzione, lì, in quel punto esatto, del nuovo scalo regionale è il Comitato in Difesa di Villa Borghese. 

“L’area è composta da una falda acquifera, un terreno tufaceo e tante grotte. Ci sono già state in questi anni numerose frane” spiegano i comitati, che dopo tante battaglie hanno ottenuto solo qualche piccola modifica dell'opera.  

“Purtroppo, queste azioni non sono riuscite ad ottenere lo studio di un altro progetto in un luogo più idoneo, come ad esempio, sotto Piazza della Marina, a due passi di Piazzale Flaminio, facilmente raggiungibile tramite una scala mobile”. Insomma, “ci sono stati solo ritardi, spese inutili, paratie orrende e tutto un quartiere deturpato per 10 anni”.

LA NUOVA STAZIONE FLAMINIO - Sì perché il nuovo capolinea della ferrovia regionale è in cantiere dalla fine degli anni '90. L'intervento prevede il raddoppio dell'attuale stazione terminale mediante la realizzazione di una nuova struttura completamente interrata, a due piani, localizzata ai limiti di Villa Borghese, ammodernata rispetto a quella odierna con standard massimi di sicurezza ed efficienza. 

Primo taglio del nastro lo abbiamo nell'aprile del 2007, ex giunta Veltroni. Ma il fischio d'inizio non fa in tempo a suonare che le ruspe cessano di lavorare. Alcuni problemi tecnici di progettazione insieme agli ostacoli posti da Sovrintendenza e comitati, bloccano tutto. Per i sette anni successivi cala il silenzio, fino allo scorso aprile, quando i cantieri ripartono. E ora se ne riparla non prima del 2016, tempo fissato da Atac in una relazione in cui si spiega l'intervento nel dettaglio, con cronoprogramma allegato, che se: 900 giorni dal 31 marzo 2014. Intoppi permettendo. 

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