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Flaminio Flaminio / Via Guido Reni

Malamovida formato Maxxi: i residenti (ancora) contro il baccano del ristorante all'aperto

Dopo le proteste del 2021, anche in questo inizio d'estate chi abita nei dintorni del "Mediterraneo" segnala musica a tutto volume. Il Pd: "Cerchiamo un confronto per evitare di esasperare gli animi"

Ci risiamo, i residenti del Flaminio che affacciano sul Maxxi contro la "malamovida" rappresentata dalle serate estive del ristorante Mediterraneo, spazio all'aperto gestito da una società esterna che ha vinto un appalto iniziato nel 2020 e che dovrebbe avere una durata settennale. 

Come successo un anno fa a fine giugno, anche in questi giorni una cinquantina di abitanti tra via Flaminia, piazza dei Carracci e via Guido Reni hanno srotolato nuovamente alcuni striscioni di protesta chiedendo venga rispettato il loro diritto al riposo, disturbato dalla musica ad alto volumo fino alle ore piccole. 

In una lettera spedita alla polizia locale, al comune e al II municipio i residenti denunciano una "grave situazione di inquinamento acustico" causata dalla musica a tutto volume "con tanto di Dj" tutte le sere.

Una problematica che la maggioranza di centrosinistra del municipio credeva di aver risolto, entrando in contatto con i gestori del ristorante all'aperto. Il 13 maggio, infatti, il consigliere del Pd Luca Onori riportava così in un gruppo di quartiere l'incontro precedentemente avuto con il titolare dell'attività: " Dopo svariati controlli, confronti con i residenti e con l'amministrazione del nostro territorio - faceva sapere Onori un mese fa -, abbiamo rinvenuto l'assenza di alcune autorizzazioni necessarie al Mediterraneo per la tipologia di intrattenimento che offriva. Questo ha portato ad un acceso dibattito che è confluito in un incontro che mi è stato richiesto dal gestore per illustrarmi gli interventi intrapresi per l'insonorizzazione del locale e la gestione della prossima stagione estiva". 

In sostanza il ristorante assicurava all'esponente della maggioranza municipale di aver programmato per il venerdì e il sabato un piano bar e musica di sottofondo senza Dj set dalle 22 a mezzanotte e mezza, con formula "aperi-cena" il giovedì con musica di sottofondo in filodiffusione tramite attrezzature acustiche a fungo che avrebbero fortemente limitato l'impatto sonoro, sempre non oltre la mezzanotte e mezza. Inoltre, riferiva Onori "ho potuto visionare le nuove tende insonorizzanti applicate sul perimetro del locale". 

Sembra, però, che le cose non siano cambiate. La patata bollente rappresentata da un locale "rumoroso" inserito in un contesto residenziale torna alle istituzioni, con il coinvolgimento anche del gabinetto di Gualtieri: "La situazione la stiamo monitorando continuamente - torna sul tema Onori parlando a RomaToday -, se da una parte non si può pretendere che un locale chiuda, dall'altra dobbiamo trovare una modalità di lavoro che non disturbi i residenti. Dal mio punto di vista nel recente passato si sono verificate attività eccessive rispetto ai permessi e alle autorizzazioni. Poi è normale che quando si fa musica all'aperto un impatto ci sia, ma si erano fatti dei passi avanti, perché per esempio adesso la musica viene spenta poco dopo mezzanotte. Sembra che il volume resti alto e bisogna verificarlo. Io anche sento la musica e vivo il problema perché abito lì di fronte, sono costantemente in contatto con il locale e quando c'è una segnalazione la faccio immediatamente presente. Ci vorrebbe un tavolo con il gestore, i cittadini e la direzione del Maxxi per non arrivare a scontri e non esasperare gli animi". 

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