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Africano Africano / Via Homs

Il parcheggio chiuso dopo 16 anni e l'ombra della speculazione

Un gruppo di cittadini ha incontrato il municipio e chiede che venga riaperta l'area, gestita da un fondo privato con sede a Londra che, a quanto pare, vorrebbe costruire una residenza per anziani

Dietro l'intenzione di costruire una residenza per anziani, c'è quella di realizzare un nuovo palazzo? Il timore dei residenti del quartiere Africano, in particolare del quadrante via Homs, via Cirenaica e via Tripoli è questo. Ma soprattutto che il parcheggio da 300 posti chiuso dai vigili a giugno 2022 non riapra più, se non in forma molto ridotta e comunque in tempistiche che mal di sposano con le esigenze impellenti degli abitanti, soffocati dal traffico e senza più parcheggi. 

La saga del parcheggio da 300 posti chiuso dai vigili 

La storia è lunga ed è stata più volte spiegata: il parcheggio viene aperto nel 2006, lì dove in tempi "antichi" insistevano le case dei ferrovieri, fino agli anni '70. Dopo la demolizione delle casupole, alcuni privati tentarono la prima speculazione edilizia, senza successo. Finché non arrivò il parcheggio che avrebbe dovuto essere temporaneo, durante i lavori di realizzazione del multipiano di via Tripoli, tuttora esistente. Ma le auto rimasero e col tempo, inoltre, aumentarono con l'ampliarsi (non regolare) del parcheggio a raso da cui si accedeva da via Homs. Sempre nel 2006 l'allora assessore al bilancio regionale Luigi Nieri firmò un atto per la creazione del "Parco Tripoli", che non venne mai realizzato. Nonostante, va detto, il piano regolatore generale del Comune di Roma preveda per l'area in questione una destinazione a verde pubblico e servizi. Quindi, in estrema sintesi, giardini e parcheggio o anche qualsiasi altra attività aperta alla cittadinanza, anche a pagamento. E come faceva sapere a RomaToday la presidente del II, Francesca Del Bello, l'intenzione della proprietà dell'area sarebbe quella di aprire una residenza per anziani

"Il parcheggio di via Homs può essere riaperto, ma nel futuro vedo anche attività sportive"

L'ampliamento mancato, i ricorsi al Tar e i rifiuti del municipio

Dopo anni di silenzio, con circa 300 persone che regolarmente e ogni giorno utilizzavano il parcheggio pagando un abbonamento mensile, la questione è tornata d'attualità a inizio 2021 quando la società che gestisce l'area, la GPI Srl (ha un comodato d'uso concesso dalla proprietà, un fondo d'investimento con sede a Londra che si fa rappresentare in Italia dalla "Glicine") ha iniziato dei lavori di ampliamento del parcheggio: bonifica di alcune piante infestanti e alberi pericolanti, gettata di ghiaia e nuova segnaletica. Lo scopo era quello di ottenere altri 50 posti auto. L'interesse di varie associazioni di zona ha fatto sì che ne venisse informato il municipio e alla fine della giostra, a giugno 2022, i vigili urbani hanno definitivamente apposto i sigilli al parcheggio vietandone l'utilizzo. I ricorsi della GPI Srl al Tar del Lazio sono andati male e a fine luglio i giudici amministrativi hanno respinto l'istanza. La SCIA presentata non era regolare, gli uffici l'avevano rigettata e ancora prima non era stata riconosciuta neanche la volontà della GPI Srl di pagare per gli abusi precedentemente fatti nel parcheggio, presentando una domanda di convenzione in sanatoria. 

L'incontro tra l'assessore Fabiano e il comitato per la riapertura del parcheggio

"Ma nel frattempo il municipio dialogava con la società che gestisce il parcheggio per una nuova convenzione - racconta Francesco Sgamma, ingegnere residente nel quartiere e membro di un neonato comitato per la riapertura del parcheggio - quindi ci sono evidentemente due teste nella stessa struttura che non si parlano". Lunedì 30 gennaio c'è stato un incontro tra un gruppo di cittadini e l'assessore ad ambiente e rifiuti, Rino Fabiano: "Avevamo invitato Del Bello - prosegue Sgamma - ma all'ultimo ha avuto altro da fare. Comunque l'assessore ci ha riferito che la presidente è favorevole alla riapertura del parcheggio". Ma c'è un problema, che assume i confini del mistero.

Il mistero del documento mancante: "Senza parcheggio non ci sarà area verde"

"Ci è stato riferito da Fabiano - dice Sgamma - che sarebbe pronta da parte della GPI Srl una nuova SCIA, ma manca il documento che certifichi il regolare allaccio al sistema fognario. Documento in possesso, apparentemente, del dipartimento urbanistica ma che, al momento, non è reperibile. Ma quell'allaccio è attivo da cent'anni, c'è una griglia, su via Homs, per la raccolta dell'acqua piovana. La presidente Del Bello ha l'autorità per certificare autonomamente la regolarità degli allacci, lo faccia per sbloccare la situazione". Rispetto alla prospettiva di una residenza per anziani, Sgamma è perplesso: "La mia idea è che in realtà vogliano fare cubature per altri scopi - spiega - perché parliamo di 12.000 mq di area. Noi abbiamo timore che questo possa voler dire non fare più il parcheggio che, ad oggi, resta chiuso e resta remota anche la prospettiva di un'area verde, su cui non siamo contrari, sia chiaro. Ma qualcuno dovrebbe capire che se si farà il parcheggio, ci sarà la possibilità di un'area verde. In caso contrario, è molto improbabile". 

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