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Ostia: "bustarella" per impedire il trasferimento della caserma dei vigili, imprenditore condannato

Il vigile sindacalista che ha rifiutato la "bustarella" ha raccontato i fatti a RomaToday

Ha tentato di corrompere un sindacalista, all'epoca dei fatti agente della Polizia Locale di Ostia, con la speranza di portarlo dalla sua parte impedendo il trasferimento della caserma dei vigili del X Municipio.

I fatti risalgono a fine 2014 e, ieri, il proprietario dell'immobile di via Capo delle Armi, dove dal 2005 c'è la sede del Comando del X Gruppo Mare della Polizia Locale di Roma Capitale e per cui Roma Capitale paga, da quella data, un milione di euro annui di fitto, è stato condannato dalla seconda sezione collegiale penale del Tribunale di Roma, presieduta dalla Dottoressa Anna Maria Pazienza, a due anni di reclusione per "istigazione alla corruzione" ex articolo 322 Codice Penale esercitata nei confronti di Andrea Venanzoni, dirigente del sindacato CISL FP di Ostia, e agente della Polizia Locale attualmente in aspettativa. 

Il racconto del vigili che ha rifiutato la "bustarella"

Inoltre, il giudice, lo ha condannato al risarcimento di 10mila euro che saranno integralmente devoluti, come da accordi presi, alla Fondazione Bambino Gesù per la ricerca oncologica. "La decisione di devolvere questa cifra è stata fatta di concerto con il mio avvocato Domenico Di Tullio. Il Gruppo del X Mare sta accusando casi di malattie oncologiche. - ha sottolineato a RomaToday Andrea Venanzoni - L'incidenza statistica in via Capo d'Armi è preoccupante così ho pensato di fare questa donazione anche per accendere il faro su questo tema, non ancora opportunamente supportato dall'Amministrazione, soprattutto comunale. Il 21 marzo scorso abbiamo anche formalizzato un esposto al Dipartimento di Epidemiologia della Regione Lazio".

Oltre 1 milione di euro per l'affitto della caserma dei vigili

Il vigile, ora in aspettativa perché impegnato in un dottorato da ricercatore universitario, ha raccontato al nostro quotidiano online i fatti che "risalgono negli anni in cui il X Municipio era governato da Andrea Tassone", ex Partito Democratico nei guai per l'inchiesta Mondo di Mezzo. "All'epoca c'erano due fazioni, possiamo definirle così, parte dell'amministrazione municipale che spingeva per trasferire la caserma della Polizia Locale nei locali del Porto Turtistico di Mauro Balini e l'attuale imprenditore proprietario dell'immobile di via Capo d'Armi che voleva tenerci qui. In mezzo noi, sindacati di Polizia Locale, che da anni denunciamo lo spreco di denaro pubblico e chiediamo un ricollocamento degli uffici in plessi pubblici", spiega Venanzoni.

Già perché, dal 2005, il Comune di Roma paga alla società proprietaria dell'immobile di via Capo d'Armi un affitto annuo di 1,100 milioni di euro. Una somma che, calcolatrice alla mano, ha superato, fino ad oggi, i 14 milioni di euro spesi e che ha sempre indignato i vigili che, da ormai 13 anni, chiedono un trasferimento della caserma in un edificio pubblico. 

Il tentativo di corruzione al vigile di Ostia

Il 10 aprile 2014 esce un bando che sembra mescolare le carte. Il X Municipio pensa così di orientarsi sui locali del Porto, nonostante le caratteristiche di quell'edificio non rientrino nei parametri del bando, anomalie riconosciute successivamente anche dall'Anac. I sindacati dei vigili non ci stanno, presentano esposti e si arriva così a fine 2014. 

Secondo la ricostruzione del Pm l'imprenditore proprietario della caserma della Polizia Locale di Ostia, a dicembre, ha organizzato un incontro con i vari sindacalisti dei vigili per parlare dei suoi dubbi relativi al trasferimento della caserma della Polizia Locale che sarebbe avvenuta attraverso un bando comunale, in un'altra sede rispetto a quelle di cui è titolare. 

Finito l'incontro, però, l'imprenditore ha avvicinato il dirigente del sindacato CISL FP  tirando fuori una "bustarella". L'obiettivo dell'imprenditore sarebbe stato, facendo leva sul diniego dei vigili di trasferirsi nei locali del Porto perché non a norma, di portarli dalla sua parte e tenere così il Corpo in via Capo delle Armi.

2015: Vigili a Ostia, la nuova sede diventa un caso 

La denuncia del tentativo di corruzione

"Ricordo bene, era il 6 dicembre. Siamo rimasti soli per pochi minuti. Gli ho subito detto di non azzardarsi di cercare di corrompermi. Lui non ha mai negato che nella busta ci fosse del denaro (il valore all'interno non è stato definito ndr), cosa accertata anche nelle aule di piazzale Clodio", ribadisce Venanzoni.

Dopo l'immediato rifiuto, il sindacalista vigile di Ostia ha subito presentato denuncia del fatto e avvertito i suoi superiori. "Ho trovato grande supporto sia nel comandante Roberto Stefano che nell'allora Primo Dirigente della Polizia di Stato Raffaele Clemente". Nel corso degli anni, nel frattempo, il bando comunale è stato annullato (sulla questione c'è un fascicolo della Corte dei Conti ndr) mentre la caserma dei vigili resta in via Capo della Armi, nonostante i 13 milioni di euro stanziati per la riqualificazione dell'ex Gil.

La questione dei locali dell'ex Gil

"Abbiamo fatto già un accesso agli atti per la questione dell'ex Gil - sottolinea Venanzoni a RomaToday - Ancora non abbiamo trovato risposte. Al momento ci risulta che il progetto dell'ex Gil sia ancora in fase embrionale, quindi il nostro trasferimento in quei plessi non sarà immediato. Ci sono però norme di Spending Review e del periodo del Commissariamento del X Municipio, che ci dicono di lasciare la caserma, anche in conseguenza del tentativo di corruzione che ho subito. Abbiamo fatto anche un esposto alla Corte dei Conti".

E quindi in questa vicenda chi ha vinto? Gli chiediamo. "In sostanza, dopo la sentenza di ieri, posso dire tranquillamente che come sindacato e come Corpo della Polizia Locale abbiamo vinto, dimostrando la nostra correttezza e incorruttibilità, l'Amministrazione, invece, non ne esce bene perché continua questa fase di stallo e la Polizia Locale resta in via Capo d'Armi, con il Comune che continua a versare il canone d'affitto di 1,100 milioni l'annui".

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"Siamo rimasti del tutto inascoltati"

A commentare la vicenda Raffaele Paciocca, delegato Cisl Polizia locale: "Nonostante anni e anni di diffide, analisi, proposte alternative, sensibilizzazione a mezzo stampa della amministrazione onde cessare una locazione passiva sin troppo onerosa, siamo rimasti del tutto inascoltati. Ci auguriamo che questo ulteriore, gravissimo tassello concili alla amministrazione, tanto municipale quanto capitolina, l'intendimento, una volta per tutte, di superare questa sconcertante stasi che denunciamo a parole e su carta da anni".

Poi Paciocca parla anche del gesto di Andrea Venanzoni di donare i 10mila euro al reparto del Bambin Gesù: "Il suo gesto ha una valenza etica doppia:da una parte rigetta e denuncia il tentativo di corrompere un servitore di Roma Capitale in divisa e dall' altra avvicina, la Polizia locale tutta, al dolore di chi vive il dramma di una sofferenza oncologica su un bambino. Attraverso questo doppio passaggio etico, si è inteso anche rimodulare il focus sulla questione caserma atteso che, agli esiti di un recente incontro con questa amministrazione, si sono raccolte soltanto vane proposte, lontane da qualsiasi praticabilità immediata".


 
 
  

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