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Sabato, 20 Aprile 2024
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Ostia: l'ex colonia Vittorio Emanuele resta occupata, respinto lo sgombero immediato. M5S e Pd fanno melina

CasaPound e Fratelli d'Italiano accusano: "In questa struttura illegale può capitare un altro caso Desirée. M5S vota documento a braccetto col Pd"

Il X Municipio decide di non decidere. L'ex colonia Vittorio Emanuele III di Ostia, occupata da anni, non sarà sgomberata. Almeno non ora. Forse più avanti. Insomma, i tempi sono incerti. Le modalità anche. Il consiglio straordinario riguardante il futuro della struttura del lungomare, richiesto da CasaPound e Fratelli di Italia che hanno portato in aula due documenti per chiederne lo sgombero, si è concluso con un nulla di fatto

La storia è vecchia. Chi vive a Ostia ormai quella struttura la identifica come "Vittorio Occupato". Negli anni tanti sono stati i blitz delle forze dell'ordine che hanno portato alla luce come, tra le famiglie occupanti, si nascondono anche pusher come hanno confermato i controlli di Carabinieri e Polizia Locale.

Nel corso degli anni tante sono state anche le ipotesi che si sono susseguite su come "sfruttare" al meglio quella struttura. Dall'idea dell'università del mare, che poi ha trovato casa nell'ex Enalc Hotel, fino al trasloco degli uffici del X Municipio, passando per il trasloco della Polizia Locale che continua a pagare un maxi affitto per stare in via Capo delle Armi in attesta del definitivo trasferimento nell'ex Gil

Giovedì, nel palazzo del Governatorato di via della Stazione Vecchia, in molti aspettavano una soluzione imminente. Così non è stato. Casapound, con il capogruppo Luca Marsella, ha presentato un documento chiedendo lo sgombero immediato. Stessa presa di posizione che si legge anche nel documento di Fratelli d'Italia i cui consiglieri, secondo quanto riferito in aula, avrebbero "subito delle pressioni" dai colleghi a 5 Stelle per "non appoggiare la linea di Casapound". Ebbene, le due richieste di sgombero urgente sono state rimandate al mittente. 

"Alla faccia della legalità, i grillini anziché occuparsi di ripristinare la sicurezza ad Ostia sul tema delle occupazioni hanno preferito voltarsi dall'altra parte. La maggioranza si è astenuta nel votare il documento dimostrando di non prendersi alcuna responsabilità per contrastare le emergenze sociali, sanitarie e di pubblica sicurezza nel Municipio X. I grillini che sbandieravano di riportare la sicurezza a Ostia sono gli stessi che lasciano l'ex Colonia Vittorio Emanuele nell'illegalità delle occupazioni", dichiarano in una nota congiunta gli esponenti di Fdi nel Municipio X, Monica Picca capogruppo e i consiglieri Pierfrancesco Marchesi, Pietro Malara e Luca Mantuano.

Secondo Andrea Bozzi, capogruppo delle liste "Ora" e "Un Sogno Comune" in Municipio X, la maggioranza a Cinquestelle "ha perso un'occasione per prendere una posizione chiara sulla ex Colonia Vittorio Emanuele, preferendo votare un documento (prodotto proprio dal M5S ndr) fumoso e pieno di rimandi, in cui si chiede di verificare ciò che è stato già ampiamente verificato nelle nostre Commissioni competenti e in cui però si guardano bene dal dare priorità allo sgombero, mostrandosi pavidi. In primis è chiara a tutti la situazione dell'occupazione ormai pericolosa sia in termini di sicurezza, che igienico sanitari. Ciò è stato affermato perfino dal consigliere De Donno,  esperto dell'accoglienza, che ha spiegato con onestà intellettuale come ciò che una volta era almeno gestito da comitati volontari oggi non sia più sotto controllo".

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I pentastellati, con le spalle al muro, hanno quindi prodotto un loro documento votato e approvato grazie ai voti della maggioranza e del Partito Democratico. Il documento prevede sì lo sgombero della ex Colonia, ma "attraverso condizioni che tutelino sotto il profilo dell'assistenza, le famiglie aventi diritto, in stato di disagio sociale". "I nostri emendamenti tesi a rendere più incisivo il documento sono stati bocciati, come sempre si dimostra una debolezza politica evidente che si ripercuote sulle decisioni che necessitano di maggiore determinazione", ha incalzato Mariacristina Masi, leader di Forza Italia a Ostia.

"Lo sgombero immediato, come chiesto dall'asse Casapound - Fratelli d'Italia, avrebbe creato una situazione emergenziale tale da rendere pericolosa la gestione in termini di ordine pubblico, di decine di famiglie riversate per strada. - dicono i grillini - Il nostro documento, invece, oltre alla problematica in oggetto, contempla la risoluzione di tutte quelle criticità determinate dalle occupazioni abusive degli immobili di proprietà di Roma Capitale, ricadenti sul X municipio, come ad esempio le condizioni igieniche e quelle di illegalità, che sono comuni in certe situazioni".

"Con questo documento infatti, chiediamo che attraverso il coordinamento con la Prefettura e gli altri organi istituzionali già esistenti, sia data priorità allo sgombero della Vittorio Emanuele III, fermo restando il rispetto del protocollo approvato dal Comitato Metropolitano". Non si entra nel merito dell'ex Vittorio Emanuele, quindi, ma si parla in termini generici. 

Una linea sposata anche dal Pd come ha confermato il capogruppo Athos De Luca. Furioso Luca Marsella. Il leader dei fascisti del terzo millennio di Ostia ha abbandonato l'aula poco prima della conclusione del consiglio. "È gravissimo che il M5S ed il Pd non abbiano votato il nostro documento per lo sgombero dell'ex colonia occupata. Da oggi riteniamo l'amministrazione complice di illegalità e malaffare, di clandestini e spacciatori. In quella struttura ci sono decine e decine di immigrati di cui non sappiamo nulla se non che spacciano droga, che vivono in condizioni igieniche inaccettabili e che si sono resi protagonisti nel corso di 20 anni di occupazione abusiva di vari reati, dallo spaccio alla ricettazione. Non vogliamo un altro caso Desirée". 

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Una decisione, quella di non decidere, che non ha soddisfato i sindacati della Polizia Locale. Raffaele Paciocca RSU Cisl FP e Andrea Venanzoni Dirigente Cisl FP che tuonano: "Speravamo che dal Consiglio municipale straordinario potesse arrivare una forte presa di posizione per cogliere al contempo la possibilità di valorizzazione della Vittorio Emanuele e di far cessare uno dei più grandi scandali di Roma Capitale, quello della locazione passiva del Comando del X Gruppo Mare della Polizia Locale. La speranza si è infranta davanti all'unico documento approvato dal consesso consiliare, un atto che non contiene alcun riferimento alla citata riallocazione nè alla cessazione di quel fitto passivo. Per altro, nonostante il personale tecnico del Dipartimento Patrimonio di Roma Capitale presente in aula abbia caldeggiato la medesima soluzione riallocativa proprio per fini di contenimento della spesa, la maggioranza continua a disinteressarsi del tutto, indicando senza alcuna forma di reale cronoprogramma o di evidenza tecnica il plesso della ex GIL, che però sarà utilizzabile solo tra diversi anni". 

"Ma a questo punto il disinteresse diventa precisa responsabilità, e non più solo politica ma anche amministrativo-contabile. Sarà nostra cura integrare l'esposto in Corte dei Conti presentato ad Aprile con le risultanze del citato consiglio e dei relativi firmatari, risultanze da cui emerge come la questione della valorizzazione della Vittorio Emanuele, a suo tempo indicata per altro dai dipartimenti capitolini come plesso utile per spostarvi il Gruppo Mare, proprio con uno spostamento temporaneo della Polizia Locale sia stata non solo disattesa ma trattata con sufficienza e indifferenza assoluta. Indifferenza quantomai curiosa se si considera per altro che la Polizia Locale continua ad essere ospitata in un immobile privato il cui proprietario è stato condannato a ottobre per istigazione alla corruzione, cosa che non suscita a quanto pare alcun imbarazzo alla maggioranza che governa Roma Capitale e il Municipio X", sottolinea il sindacato dei vigili.

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