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Sabato, 20 Aprile 2024
Ostia

Varchi al mare di Ostia, i balneari: "Non si confonda diritto di transito con spiagge libere"

Papagni, numero uno di Federbalneari, fa una distinzione tra pubblici arenili e stabilimenti balneari che serve a chiarire bene diritti e doveri dei concessionari balneari ed anche dei cittadini

Continua a far discutere il tema dei varchi di accesso al mare di Ostia. Renato Papagni, presidente di Federbalneari ai microfoni Rai di Buongiorno Regione ha tracciato un bilancio proprio sull'apertura del libero accesso al mare.

"La disinformazione confonde le idee e i cittadini. L'apertura dei varchi legittima il diritto di transito alla battigia, non la 'liberalizzazione delle spiagge'. Capita sempre più spesso che la gente, accedendo dai varchi all’interno degli impianti balneari, si senta erroneamente in diritto di potersi comportare come fosse in una 'spiaggia libera', piantando propri ombrelloni, sdraiandosi e fruendo gratuitamente dei servizi erogati dagli stabilimenti. Un fenomeno che si sta accentuando, maggiormente negli impianti balneari che insistono nella parte centrale del lungomare, l'Elmi ed il Battistini per esempio, dove la vicinanza al centro città aumenta flussi di persone, e che è destinato a crescere su tutto il litorale se non si interverrà con una corretta comunicazione" ha detto Papagni.

Con un approfondimento normativo si specifica che le concessioni balneari sono regolate dalla legge 27dicembre 2006 n.296 che stabilisce il libero e gratuito accesso ed il libero transito per il raggiungimento della battigia. Questa legge, rispettata dai titolari delle concessioni balneari, nello specifico permette ed autorizza il 'transito' per il raggiungimento della battigia anche al fine della balneazione.

Tale norma deve essere però letta insieme al contenuto delle annuali Ordinanze Comunali che disciplinano l’attività balneare e che vietano a chiunque di ingombrare la fascia di arenile estesa almeno 5 metri dalla battigia con ombrelloni, stuoie e simili.

"L’amministrazione, dunque, faccia rispettare le Ordinanze di Roma Capitale e della Capitaneria di Porto, come gli stessi titolari delle concessioni da sempre osservano – ha poi continuato - . Una distinzione netta, tra pubblici arenili e stabilimenti balneari che purtroppo serve a chiarire bene, in questo momento, diritti e doveri dei concessionari balneari ed anche dei cittadini, e a non cadere in errore creando antipatici ed inutili contenziosi".

L'area legale di Federbalneari Roma sta predisponendo una comunicazione in cui si richiedono garanzie non solo sul fronte informativo, ma anche e soprattutto sulla sicurezza. 

Presente in trasmissione anche il Comandante della Capitaneria di Porto Lorenzo Savarese. "La miglior porta di accesso, anche per intervenire nei casi di emergenza, restano gli ingressi principali degli impianti balneari - specifica Federbalneari Roma - . Alcuni varchi sono troppo stretti e non agevolano ma anzi ostacolano l'intervento dei mezzi di soccorso". Un bilancio ancora stretto, ad un mese dall'apertura della stagione balneare che stenta a partire.

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