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Ostia: mancano gli infermieri, un piano del Centro Paraplegici rischia la chiusura

Nonostante le rassicurazioni della Regione Lazio la situazione del Centro Paraplegici di Ostia è ancora tutta in alto mare. La Uil Fpl: "La chiusura avverrà il 21 giugno circa. La motivazione è la carenza di personale per il periodo estivo"

Nonostante le rassicurazioni resta critica la situazione del Centro Paraplegici Ostia. A lanciare l'ennsimo allarme sono i rappresentanti di Uil Fpl dell'Asl Roma 3: "In una riunione tra infermieri e Direttore Sanitario dell'ospedale Grassi di Ostia avvenuta una settimana fa il Direttore ha confermato la chiusura di un piano di degenza. La chiusura avverrà il 21 giugno circa".

Una situazione delicata in vista dell'estate. "Non stanno ricoverando, infatti dei 28 posti letto ad oggi sono presenti 18 pazienti, Nei prossimi giorni ne dovrebbero uscire 4 per arrivare a 14 e dislocarli su un piano solo. - sottolineano dalla Uil Fpl - La motivazione è la carenza di personale per il periodo estivo. Non siamo a conoscenza di documenti scritti che attestino la chiusura provvisoria".

Una situazione piena di buchi neri che non va giù all'associazione Mielolesi Ostia che, pochi giorni fa, aveva inscenato uno sciopero della fame occupando anche simbolicamente pare di viale Vega.

Eppure la Regione Lazio, due settimane fa, con una nota sembra aver rassicurato tutti: "Con il decreto 171 del 17 maggio 2016 sono infatti già state assegnate le deroghe alla Asl Roma 3. L'azienda sanitaria sta procedendo al reclutamento del personale secondo la normativa prevista dalla legge. La Regione Lazio intende monitorare affinché questo avvenga nel più breve tempo possibile".

Anche Francesco Storace, vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio, vuole vederci chiaro: "Ho presentato in merito un'interrogazione al presidente Zingaretti per chiedere come mai si sia deciso di chiudere il piano di degenza e perché la cooperativa di infermieri attualmente in servizio presso il Cpo non continua ad esercitare l'attività anche dopo il 21 giugno per evitare la chiusura del piano di degenza. Dato che le prime due interrogazioni, la 49 del 2013 e la 1327 del 2016, sono rimaste senza risposta, mi auguro che Zingaretti questa volta ci dica qualcosa di sensato e serio, senza affidarsi all'ennesima nota stampa". 

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