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Ostia, caos spiagge libere: ex gestore si incatena nel X Municipio

Il presidente della cooperativa Roy's: "Chiedo un proroga". La risposta dovrebbe arrivare entro lunedì

Continua il caos in merito al bando spiagge che sta già infuocando l'estate ad Ostia. Ieri, nell'aula consiliare del X Municipio, un altro fatto ha scosso l'opinione pubblica. Roberto Bocchini, presidente della cooperativa Roy's ex affidataria della spiaggia di lungomare Vespucci 144 ad Ostia ed esclusa dall'ultimo bando, si è ammanettato ai tubi del riscaldamento nell'aula 'Massimo Di Somma' poco prima che iniziasse la seduta del Consiglio. 

ESCLUSO PER UNA MULTA - "Non chiedo di riavere la spiaggia - ha detto Bocchini - ma una proroga. Data la sospensiva del Tar chiedo di poter lavorare fino a quando il Tar si esprimerà definitivamente. Sono stato escluso dal bando per una multa, poi indultata, presa per colpa di un disguido burocratico. Ci troviamo in piena apertura della stagione balneare con nessuna certezza di affidamento, nell'impossibilità di operare e mettere. a un'impresa come la nostra che opera nel terzo settore in particolare per il reinserimento dei soggetti svantaggiati viene impedito di lavorare". 

A BREVE LA DECISIONE - Il Consiglio ha poi deciso di sospendere la seduta e di ascoltare in capigruppo le ragioni di Bocchini che si è slegato dopo circa un'ora dall'inizio della protesta. "Mi sono state date garanzie da parte dei capigruppo - ha detto Bocchini al termine della riunione - che tenteranno di risolvere il problema. La risposta dovrebbe arrivare entro lunedì: chiedo solo una proroga per poter lavorare".

SENZA ASSISTENZA - Ad oggi, sulle spiagge libere di Ostia manca il servizio di assistenza e salvataggio ma il Municipio X non riesce ad informare con correttezza i bagnanti, soprattutto gli stranieri. Un esempio su tutti lo da il 'Comitato Civico 2013': "Dopo la nostra denuncia di 2 settimane fa, il Municipio di Ostia ha dovuto cambiare il cartello di avviso scritto in inglese maccheronico, continuando però a sbagliare. Infatti secondo l'Ordinanza di sicurezza balneare nr.32/2013 (provvedimento in vigore, così come aggiornato dall’Ordinanza n.66/2013 in data 04 Luglio 2013) emessa dalla Capitaneria di Porto di Roma, non è rispettato quanto previsto dall'articolo 11: il cartello deve essere redatto in almeno tre lingue comunitarie (italiano – inglese – francese o spagnolo o tedesco). Aggiungiamo anche che non si tratta solo di informare che manca il 'bagnino' (lifeguard) ma anche che manca il materiale di primo soccorso e tutta una serie di accessori che garantiscono il servizio di assistenza a terra".

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