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Ostia Ostia / Lungomare Paolo Toscanelli

Ostia, i Radicali contro Marino: "La sua ordinanza ripristina i varchi"

Riccardo Magi, consigliere di maggioranza in Campidoglio: "Intendiamo presentare ricorso al Tar contro un atto che, di fatto, nega ai cittadini la libertà di accedere al mare in qualsiasi momento"

Un'ordinanza che contraddice le intenzioni di aprire i varchi e che di fatto li ripristina, offrendo una sponda ai balneari. E' in arrivo una nuova gatta da pelare per il "sindaco balneare" Ignazio Marino. Dopo le ruspe per la legalità e i ricorsi degli operatori del settore, tutto sembrava risolto con l'accordo con le associazioni di categoria e soprattutto con la firma dell'ordinanza con cui si disciplinava la nuova stagione estiva. Il chirurgo genovese prestato alla Capitale e sbarcato ad Ostia dopo le dimissioni di Tassone non aveva però fatto i conti con i nemici di famiglia, quei Radicali che da tempo portano avanti una battaglia per l'apertura dei varchi. E a loro, e in particolare al consigliere di maggioranza in Campidoglio, Riccardo Magi, l'ordinanza non è proprio piaciuta. Così ieri, ad una settimana dall'apertura della stagione, hanno annunciato un nuovo ricorso al Tar.

"L'ordinanza di apertura della stagione balneare firmata ieri dal sindaco Marino presenta profili di illegittimità preoccupanti", spiega Magi. "Si tratta di aspetti che non possono e non devono essere ignorati anche alla luce grande enfasi con cui Amministrazione e maggioranza hanno annunciato di voler restituire il mare ai cittadini. Per questo intendiamo presentare ricorso al Tar contro un atto che, di fatto, nega ai cittadini la libertà di accedere al mare in qualsiasi momento".

Secondo l'esponente Radicale "riconoscere la distinzione tra varchi pubblici e varchi non pubblici al demanio marittimo, come fa questa ordinanza significa smentire quanto sancito dalla legge e dalle concessioni balneari, ovvero che per definizione ogni accesso alla spiaggia e' un accesso pubblico. Si tratta, infatti, di legittimare l'esistenza di 'accessi privati' alla spiaggia, vanificando così anche il divieto, previsto nella stessa ordinanza, di costruire siepi e recinzioni (un ottimo passo avanti che avremmo riconosciuto con soddisfazione)".

Si tratta secondo Magi di "un errore grave, che si sarebbe evitato facilmente se nell'atto si fosse ribadito, come noi Radicali avevamo chiesto al sindaco e all'assessore Sabella, l'obbligo di legge per i concessionari degli stabilimenti di garantire l'accesso alla spiaggia 12 mesi l'anno e 24 ore su 24 a prescindere dagli orari dei servizi. Un suggerimento che però è stato totalmente ignorato, come abbiamo scoperto dalle agenzie visto che nessuno si è premurato di trasmetterci il testo dell'ordinanza prima di diffonderlo".

Un Magi polemiche che prende spunto da questa vicenda per smentire le voci circolate in questi giorni: "Cio' la dice lunga anche sull'attendibilita' delle voci riportate da alcuni organi di stampa circa una mia presunta candidatura come delegato e presidente del municipio X. La legalità a Ostia puo' tornare solo con atti amministrativi forti quanto gli annunci, e non con soluzioni di compromesso che rischiano solo di aggravare la situazione. Anche oggi, quindi, saremo a Ostia per presentare le nostre proposte per liberare il litorale e il mare di Roma da abusi e violazioni pluridecennali".

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