rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Ostia Ostia / Via della Stazione Vecchia

Registro unioni civili e coppie di fatto, il X Municipio dice sì

L'Amministrazione del X Municipio: "Questo documento va nell'ottica dell'ampliamento dei diritti dei cittadini"

Questa mattina il Consiglio del X Municipio di Roma Capitale ha detto sì al registro delle unioni civili e delle coppie di fatto anagrafiche. E’ stata votata dall’aula consiliare “Massimo Di Somma” una risoluzione presentata dalla maggioranza e votata anche da larghissima parte dell’opposizione.

“Esprimiamo viva soddisfazione per il risultato ottenuto e per il voto favorevole di larghissima parte dell’opposizione che ha saputo cogliere lo spirito della risoluzione – hanno detto il capogruppo del Partito democratico Giuseppe Sesa e il capogruppo di Sinistra ecologia e libertà Eugenio Bellomo –. Questo documento va nell'ottica dell’ampliamento dei diritti dei cittadini. Per quanto concerne il regolamento di attuazione del registro ci rifaremo a quanto stabilirà l’Assemblea capitolina; inoltre solleciteremo il Parlamento a legiferare in tal senso. Siamo convinti che questo non sia un tema di destra o di sinistra ma un tema di normalizzazione di un paese europeo, dove la classe politica deve tenere conto dei bisogni dei cittadini e delle trasformazioni della società”.

"Mi ha onorata presiedere l’aula in un giorno così importante – afferma entusiasta Serena Fantoni vicepresidente dell’aula del Municipio ed esponente della sezione Pd Infernetto – questo è un primo piccolo grande passo verso un cambiamento. Un cambiamento sempre più possibile. Ora auspico che ci sia una maggiore attenzione, anche a livello nazionale, verso le coppie, cosiddette, di fatto siano esse di qualsiasi genere. La legislazione deve favorire la massima tutela di queste unioni che ormai costituiscono una buona fetta del nostro tessuto sociale".

Ostia Rainbow accoglie con favore l'approvazione della risoluzione del Municipio X. Il consiglio municipale si è espresso quasi all'unanimità a favore di una norma che colma, seppur in piccola parte, il vuoto legislativo per le coppie conviventi (omosessuali ed eterosessuali) non sposate.

Raffaele Fabozzi, presidente Ostia Rainbow, commenta così: "Siamo estremamenti critici nei confronti dei partiti che - a livello parlamentare - non riescono nemmeno ad accordarsi per una norma che estenda la legge Mancino ai reati di matrice omofobica, ma con l'onestà intellettuale che contraddistingue la nostra associazione, ammettiamo che a in sede locale la maggioranza e gran parte dell'opposizione sono arrivate congiuntamente a un buon risultato. Solo parte del gruppo Pdl ha votato in maniera contraria, ma non crediamo di dover aggiungere altro alla definizione che hanno dato della loro stessa posizione: giurassica. Lo consideriamo un buon auspicio per la presentazione ufficiale della nostra associazione che avrà luogo domenica 22 settembre, e un punto di partenza per fare di questo territorio un esempio nella lotta a tutti i tipi di discriminazione". Conclude il numero uno dell'associazione per i diritti omosessuali.

Opposti solo i due consiglieri, Cristiano Rasi e Maria Cristina Masi. "Le motivazioni del voto contrario sono state di due ordini, il primo, in contrasto con l'apertura nei confronti delle unioni omosessuali, volto a ribadire il concetto di famiglia come fondata sull'unione uomo-donna e sulla sua fecondità, così come ribadito recentemente anche da Papa Francesco, e riconoscendone il ruolo di primo e principale soggetto costruttore della società e di un'economia a misura d'uomo, così come recepito anche nella Costituzione della Repubblica Italiana". Commenta Rasi. 

L'ex candidato alla presidente del X Municipio continua: "L'argomento trattato, portato in Consiglio senza alcun passaggio in Commissione, essendo tra quelli delicati e facilmente strumentalizzabili, meritava, a mio parere, un diverso percorso di approfondimento visto che tende ad attribuire a determinate categorie di persone alcuni diritti senza definire l'ambito di quei doveri che costituiscono il rovescio della medaglia dell'impegno che dovrebbe rappresentare il fondamento del nucleo familiare. Il secondo ordine di ragioni infatti è pstato di puro carattere giuridico". 

L'istituzione di tale Registro non ha infatti in sé carattere costitutivo di diritti "ma solo dichiarativo dell'unione e manca ancora completamente di una normativa nazionale sottostante in grado di guardare a tutti gli aspetti di un'unione, dai diritti alle responsabilità reciproche, dai rapporti economico-patrimoniali all'assistenza sanitaria e penitenziaria, dalla successione del contratto di locazione alla successione patrimoniale, dalla cessazione dell'unione al limitato obbligo alimentare, ben diverso da quello pertinente al matrimonio". 

Critica, anche, Masi: "L'amministrazione Capitolina continua a proporre 'non problemi' per la palese incapacità di affrontare le esigenze vere della città. Quella del Registro delle Unioni Civili, che disciplinano un ambito non di competenza degli Enti Locali e che nella gran parte dei casi sono stati fallimentari, con poche decine di iscritti, è l'ennesima battaglia ideologica di una sinistra che non ha più punti di riferimento teorici e riduce così il suo agire politico alle 'biciclette' e ad una lotta alla famiglia tradizionale, tanto da intaccare, in alcuni casi, perfino la definizione originaria di 'madrè e 'padre', offendendo la sensibilità comune".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Registro unioni civili e coppie di fatto, il X Municipio dice sì

RomaToday è in caricamento