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Il nuovo piano arenili fa discutere, M5s: "Giù il lungomuro". La replica: "Ma i lidi restano ai privati"

Più che di un piano, come è stato più volte sottolineato, si tratta di un vero e proprio regolamento dettato dalla Regione per ridisegnare non soltanto Ostia ma anche la spiaggia libera di Caselporziano e Capocotta

Ostia fa un altro passo verso il nuovo Piano di Utilizzo degli Arenili, il cosiddetto Pua che rinnoverà il litorale. Secondo le nuove regole le spiagge pubbliche dovrebbero superare il 50% dei 13 chilometri di costa. Nella parte più cementificata (altri 8 chilometri), invece, la percentuale di spiaggia non dovrà scendere sotto il 35%, questo perché nel piano non la spiaggia di Castel Porziano non sarà conteggiata (essendo del Quirinale). 

Non solo. Ad abbattere gli abusi ci dovranno pensare, in teoria, i concessionari dei lidi. Questo se gli abusi non verranno sanati. Eppure il Movimento 5 Stelle resta fiducioso e forte del voto che nella commissione ambiente del X Municipio ha certificato il via libera dal parlamentino lidense. 

"Con il PUA - afferma la presidente del Municipio Giuliana Di Pillo - cambia anche la visione politica di gestione di quello che, ricordiamo, è un bene dello Stato e che per la prima volta, come era ed è nel nostro programma politico, si abbatte il lungomuro. Sarà un lungomare diverso da quello di oggi e il cittadino potrà scegliere di quale tipo di servizi intende usufruire. Ed inoltre, i cittadini avranno a disposizione una tratto più ampio di battigia sul quale passeggiare liberamente”.

"Quello che si sta portando a termine è un ottimo lavoro che ritengo fondamentale per restituire la visibilità del mare ed in piena legalità", ha dichiarato il Vice Presidente ed Assessore all'Ambiente Alessandro Ieva. Il consigliere capitolino Paolo Ferrara, presente alla Commissione, aggiunge: "Mi preme evidenziare come siamo riusciti a espungere dal conteggio delle spiagge libere Castelporziano. In questo modo abbiamo aumentato i tratti liberi urbani che vanno da Ostia Ponente ad Ostia Levante”.

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Pareri che, però, non sono condivisi a pieno dalle opposizioni. "Il Pua che interesserà Ostia è calato dall'alto e, essendo tecnico, non vede e non vedrà la partecipazione né dei cittadini, né della politica locale. Il Piano di Utilizzo degli Arenili a 5 Stelle è solo un insieme di parametri senza una vera visione del litorale, bisognerebbe resettare e riscrivere tutto. - sottolinea Margherita Welyam, consigliera del PD - Non solo, nel documento dei grillini non è ancora chiaro o comunque non è specificato chi dovrebbe abbattere muri e abusi per garantire l'adeguata visuale del mare e il rispetto degli altri parametri. In più, sebbene è stato trasformato l'obbligo di riunirsi in consorsi per partecipare al bando, ne rimane la facoltà e questo va nettamente a creare uno svantaggio per i singoli che dovrebbero gestire un pezzo di spiaggia in autonomia perché non avrebbero le risorse adeguate per farlo. Insomma il Pua del Movimento 5 Stelle non ci convince, anzi sembra più un piano per salvare gli storici gestori degli stabilimenti di Ostia". 

VIDEO | Berdini boccia il Pua del M5S

"Non ci meraviglia il voto favorevole del M5S, da sempre troppo “timido” nei confronti della lobby dei balneari - tuona Marco Possanzini, Segretario Sinistra Italiana X Municipio - Nel nuovo Pua non si parla di demolizioni ma anzi si definiscono "invarianti", leggasi intoccabili, praticamente tutte le strutture in cemento esistenti sul demanio marittimo. Addirittura assumono valore “testimoniale" quei vergognosi ruderi in cemento armato presenti nella concessione del lido. Le spiagge saranno assimilate a "verde pubblico" con tutto quello che ne consegue compresa la possibilità di ulteriori edificazioni rispetto alle esistenti. Sulle spiagge libere poi abbiamo veramente toccato il fondo ed iniziato a scavare. Grandissima parte degli arenili liberi, gestiti dai Concessionari d'Ambito, verranno a ricadere nelle zone a ridosso degli stabilimenti esistenti nascosti quindi alla vista dalle strutture in cemento. Altro che visibilità".

Mariacristina Masi, consigliera di Fratelli d'Italia, ammonisce: "Abbiamo serie perplessità. Prima di tutto ribadiamo l’assenza di un reale processo partecipativo della cittadinanza. Abbiamo chiesto che la discussione non fosse liquidata in una mattinata e non siamo riusciti a ottenere neanche questo, hanno fretta di approvarlo. Sembra che la politica del X Municipio debba occuparsi il meno possibile dell'argomento. Non vorremmo che il piano sia solo un libro dei sogni, utile alla propaganda, ma che nei fatti si dimostri poco concreto e ponga Roma Capitale in difficoltà anche rispetto a eventuali azioni amministrative. Si vuole sollevare di fatto il Comune di oneri importanti creando “ambiti” molto ampi, che non si capisce bene come dovranno essere gestiti. Ci faremo sentire anche in Consiglio".

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