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Ostia, sì alla sperimentazione di Municipium: l’App di pronto intervento per le persone sorde

Il municipio X si candida per portare a Roma l’App già usata ad Aprilia e Pomezia

Anche a Roma c’è chi vuole scommettere sulla tecnologia digitale per favorire le segnalazioni delle persone sorde. Il municipio X ha infatti approvato una proposta che mira ad utilizzare un’App, “Municipium”, proprio con questo obiettivo.

Come funziona l'App

Altri comuni, come Aprilia, Ladispoli, Monte Compatri e Pomezia, hanno già sperimentato l’applicazione. Il funzionamento è semplice. Da una schermata si indica il comune cui si vuole fornire la segnalazione ed una volta effettuato l’accesso, si deve selezionare la voce “SOS polizia locale (area riservata persone sorde)”. A quel punto occorre individuare tra le sottocategorie quella per le quali si vuole ricorrere al servizio, come viene correttamente descritto in un video tutorial del comune di Pomezia. Il servizio è dicato alle emergenze stradali e di viabilità.

La sala operativa a portata di clic

L’iniziativa è piaciuta al parlamento di stanza nel palazzo del Governatorato che ha deciso di approvare la proposta presentata da Silvia Fiorucci e Leonardo Di Matteo, presidenti rispettivamente della commissione pari opportunità e mobilità. Il servizio, ha spiegato Fiorucci, “è totalmente gratuito grazie al protocollo d'Intesa con l' l'Associazione Emergenza Sordi APS e con il quale si mettono in contatto le persone sorde con la Polizia Locale per emergenze stradali e di viabilità. Con un semplice clic – ha sottolineato la consigliera - si potrà contattare la sala operativa e segnalare la propria posizione”.

Il vademecum per la polizia locale

Il documento approvato dal consiglio municipale, non è solo indirizzato a candidare l’ente di prossimità come “capofila di un progetto” legato all’utilizzo dell’App. Il municipio ha infatti votato un documento che impegna la giunta Falconi anche ad attivare corsi gratuiti di sensibilizzazione per il personale della polizia locale ed a verificare, da parte degli agenti, la possibilità dell’utilizzo di un “vademecum” che serva a rendere più efficace lo scambio di informazioni tra gli agenti stessi e le persone sorde, attraverso un linguaggio visivo basato su pittogrammi e simboli di immediata comprensione.

Un gap da recuperare

Le amministrazioni pubbliche sono storicamente deficitarie in termini di strumentazione tecnologica e apparati di comunicazione accessibili e inclusivi; lo stesso Municipio X, evidenzia Di Matteo, “è attualmente sprovvisto figure specializzate in grado di parlare la Lingua dei Segni Italiana (LIS). La speranza – auspica Di Matteo - è che azioni del genere incentivino tutte le componenti a garantire alle persone sorde e ipoacusiche a rimuovere tutti gli ostacoli che limitano la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, garantendo il diritto delle persone con disabilità alla piena accessibilità alla vita sociale"
 

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