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Ostia, crisi al Grassi. Notturni (Udc): "Così non si può andare avanti"

Notturni, coordinatore romano giovani Cambiare davvero e responsabile giovani UdC del municipio XIII: "Non si può pensare di tagliare indiscriminatamente sulla sanità e sulla scuola"

Boom demografico a Ostia. Ma il reparto di neonatologia dell’ospedale Grassi “scoppia”. Troppi bambini ma purtroppo personale insufficiente per lavorare con serenità. Nel municipio romano che ha il primato per il numero delle nascite si conta infatti una grande presenza di coppie giovani ed un’alta presenza di immigrati. Dai 1.260 nati del 2004 si è  arrivati ai 2.000 del 2011. Con un aumento del 40%, mentre il personale del reparto, quasi sempre 3 operatori per turno, è rimasto invariato.

 
Ed è un notevole problema per il personale di neonatologia che si trova a doversi occupare anche di 30 neonati contemporaneamente, ai quali si aggiungono i 6 neonati in patologia neonatale, i piccini accolti nelle incubatrici. A prendersi cura dei bimbi 3 infermieri. “Con grave rischio per i neonati”, dichiara Lucio Di Camillo, dirigente della Uil Fpl, che ha denunciato la situazione.
 
Giulio Notturni, coordinatore romano giovani Cambiare davvero e responsabile giovani UdC del municipio XIII, sostiene la richiesta della sigla di inserire subito nell’organico almeno 4, 5 infermieri,  presenti mattina, pomeriggio. notte e festivi. Una presenza fissa h24 che garantirebbe agli operatori di lavorare in sicurezza garantendo al contempo il benessere dei bimbi loro affidati. “Ritengo giustificato il timore della Uil Fpl che non accada mai un errore clinico che però la presenza di un infermiere in più per turno potrebbe continuare ad allontanare”, sottolinea il coordinatore romano giovani Cambiare davvero.
 
 
“Si può pensare di effettuare dei tagli nei diversi settori della società, ma ciò che non si può fare è tagliare indiscriminatamente sulla sanità e  sulla scuola”, dichiara l’esponente politico. “Il metro di giudizio e di evoluzione di una società si misura dall'attenzione alle nuove generazioni e, da questo punto di vista, non stiamo garantendo neanche a chi ha il compito di "accoglierli" in maniera adeguata quando nascono. Sanità e scuola non possono essere settori sottomessi a tagli lineari per fare cassa: ne va del presente e del futuro del nostro Paese”, conclude Giulio Notturni.
 

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