Crisi, ad Ostia chiude 1 attività commerciale su 5
La crisi colpisce anche le attività commerciali di Ostia, tra la primavera del 2008 e la primavera del 2009, il 20% dei negozi di Ostia ha chiuso, con frequenti cambi di gestione e nuove esperienze subito concluse
Marta Ghironi
06 aprile 2009 10:20
Un negozio su cinque ha chiuso i battenti quest’anno e a pagare pegno sono soprattutto i piccoli commercianti, costretti a vendere i loro prodotti a prezzi più cari, rispetto ai Supermercati, o ai negozi low cost, nati negli ultimi anni. Il Coordinamento dei Negozianti di via delle Baleniere e La Confesercenti di Ostia lanciano l’allarme, cercando nuove strategie per invogliare i piccoli imprenditori ad investire sulle proprie capacità.
Tuttavia i negozianti, quelli che resistono alla crisi si dichiarano preoccupati: “Un po’ più di passaggio di clienti c’è il fine settimana – racconta Adelaide Nardinucci, commessa in uno dei negozi di abbigliamento di via delle Baleniere- ma la situazione è veramente allarmante. Fra settimana, a volte, non si ferma un’anima per tutto il giorno. Noi ci diamo da fare per tenere le vetrine sempre aggiornate ed i prezzi supercontenuti, perché la gente è difficile da attirare. Ormai comprano sempre meno da vestire. Anche i saldi, tutto sommato, non hanno visto grandi slanci”.
Anche i cittadini testimoniano la crisi dei negozi.“In quest’ultimo anno ho visto chiudere negozi che erano dei punti di riferimento, per Ostia – racconta Anna Lotti, 73 anni – tanti negozi di alimentari, i falegnami, negozi per biancheria. Purtroppo non ci sono soldi da spendere per il di più.
E’ normale che la maggioranza delle persone preferisce i discount od i supermercati dove trovi di tutto a prezzi più bassi, piuttosto che i piccoli alimentari, più cari anche se più tipici e, spesso, con prodotti più nostrani. Però è un peccato vedere ex negozi, vuoti, con i vetrina il cartello affittasi o vendesi”. “Sopravvivono quei negozi – spiegano dalla Confesercenti - che riescono a mantenere i prezzi contenuti e che puntano sulla convenienza. Stiamo cercando di operare, infatti, una campagna basata proprio sui principi di mantenere bassi i costi e stiamo cercando di realizzare operazioni di sostegno ai commercianti in difficoltà”.
Tuttavia i negozianti, quelli che resistono alla crisi si dichiarano preoccupati: “Un po’ più di passaggio di clienti c’è il fine settimana – racconta Adelaide Nardinucci, commessa in uno dei negozi di abbigliamento di via delle Baleniere- ma la situazione è veramente allarmante. Fra settimana, a volte, non si ferma un’anima per tutto il giorno. Noi ci diamo da fare per tenere le vetrine sempre aggiornate ed i prezzi supercontenuti, perché la gente è difficile da attirare. Ormai comprano sempre meno da vestire. Anche i saldi, tutto sommato, non hanno visto grandi slanci”.
Anche i cittadini testimoniano la crisi dei negozi.“In quest’ultimo anno ho visto chiudere negozi che erano dei punti di riferimento, per Ostia – racconta Anna Lotti, 73 anni – tanti negozi di alimentari, i falegnami, negozi per biancheria. Purtroppo non ci sono soldi da spendere per il di più.
E’ normale che la maggioranza delle persone preferisce i discount od i supermercati dove trovi di tutto a prezzi più bassi, piuttosto che i piccoli alimentari, più cari anche se più tipici e, spesso, con prodotti più nostrani. Però è un peccato vedere ex negozi, vuoti, con i vetrina il cartello affittasi o vendesi”. “Sopravvivono quei negozi – spiegano dalla Confesercenti - che riescono a mantenere i prezzi contenuti e che puntano sulla convenienza. Stiamo cercando di operare, infatti, una campagna basata proprio sui principi di mantenere bassi i costi e stiamo cercando di realizzare operazioni di sostegno ai commercianti in difficoltà”.
Marta Ghironi
06 aprile 2009 10:20
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