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Mancano infermieri al Grassi, dimezzati servizi sanitari a Casal Bernocchi e Fiumicino

A farne le spese anche Fregene. Montino, sindaco di Fiumicino, non ci sta: "Mancano infermieri al Grassi di Ostia e quindi si depotenziano i nuclei di cure primarie di Fiumicino e Fregene chiudendoli dalle 20 alle 8"

E' allarme sanità sul litorale. Dal 19 dicembre dalle 20 e fino alle 8 del mattino dopo sarà impossibile accedere ai nuclei di cure primarie di Casal Bernocchi, Fiumicino e Fregene. È quanto avverrà dal 19 dicembre dalle 20 e fino alle 8 del mattino dopo. È quanto contenuto nella circolare numero 87055 firmata da Giuseppe Legato, commissario straordinario della Asl Roma 3. Il motivo? La carenza di infermieri all'ospedale Grassi di Ostia e così, a farne le spese, sono i nuclei di primo soccorso che vedranno la loro attività dimezzata.

Seguendo il "progetto di riorganizzazione" proposto da Daniela Sgroi, direttore del dipartimento Cure Primarie, gli infermieri avranno "una rimodulazione oraria da 24 a 12 ore" con conseguente chiusura notturna dei centri. Giuseppe Conforzi, segretario territoriale Uil Fpl Asl Roma 3 in una lettera inviata al presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti però non ci sta e attacca: "Si vuole togliere personale infermieristico per spostarlo al Grassi. I nuclei di cure primarie sono nati per togliere affluenza e carichi di lavoro al pronto soccorso, nonchè eliminare i disagi degli abitanti dell’entroterra dovuti alla distanza da Ostia. Che senso ha chiudere la notte un servizio molto importante per la cittadinanza per poi non risolvere il problema visto che i cittadini di Fiumicino, Fregene Acilia, Casal Bernocchi e dintorni si recheranno ad Ostia rendendo inutile quel poco aumento di personale? Anzi aumenterà notevolmente l'affluenza al Dea congestionando ancor di più e aumentando i tempi di attesa dei pazienti nelle barelle".

Continua, così, il depotenziamento della sanità della ASL Roma 3. La UIL FPL chiede l'immediato "annullamento del provvedimento e ci riserviamo tutte le proteste del caso". Totalmente contrario alla decisione il sindaco di Fiumicino Esterino Montino: "Quanto stabilito dal Commissario straordinario della Asl Rm 3 è davvero fuori di ogni logica. Se è questa la riorganizzazione per rendere più efficace l'area dell'emergenza-urgenza sul nostro territorio sono davvero senza parole. È noto che Fiumicino non ha un ospedale, per questo non riesco proprio a comprendere la scelta di calare dall’alto decisioni univoche senza ascoltare i bisogni di un Comune con 80mila abitanti che raddoppiano nella stagione estiva".

Quella della Asl è, secondo  il consigliere di comunale di Sel e presidente della Commissione Servizi Sociali e Sanitari, Angelo Petrillo una azione paradossale: "Si pensa di ridurre i servizi sanitari in una città che, per colpe di altri enti, è già sprovvista del livello di assistenza sanitaria adeguata. Nel nostro Comune non esiste un ospedale né un pronto soccorso, a parte il Bambin Gesù dedicato ai bambini, non esiste una Casa della Salute, non sono stati attivati percorsi diagnostici terapeutici e assistenziali. E l'unica novità che vogliono proporci è quella della chiusura del nucleo di cure primarie? Fiumicino non è un paesino. È  necessario un tavolo immediato con la Regione Lazio".

Anche nel X Municipio la situazione è delicata come sottolinea Marco Possanzini per Sinistra Italiana X Municipio: "La carenza di strutture e posti letto, così come l'insufficiente numero di addetti, non permettono di far fronte alla enorme richiesta di assistenza sanitaria nel nostro territorio. Denunciamo da anni, completamente inascoltati, questa situazione. Al danno aggiungiamo la beffa perchè anzichè assumere personale medico, la ASL RM3 decide di chiudere le strutture di primo soccorso, spesso unici presidi sanitari in zone totalmente privi di servizi, una decisione che condanniamo senza mezzi termini. Con le politiche sanitarie adottate dalla Regione Lazio si sta svendendo ai privati la sanità pubblica facendola a pezzi. Chiediamo al Governatore Zingaretti, alla Giunta Regionale del Lazio e al Dottor Legato di intervenire immediatamente per garantire la riapertura dei punti di primo soccorso e di procedere nelle assunzioni del personale medico e ausiliare così come previsto. Chiediamo inoltre alla Sindaca Raggi, in quanto responsabile della salute dei cittadini, di fare tutto quanto in suo potere per scongiurare l'impoverimento progressivo di sanità pubblica nel Municipio X".
 
 

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