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Giovedì, 18 Aprile 2024
Ostia

Femminicidio, a Ostia cerimonia per ricordare Alessandra Iacullo uccisa un anno fa

Il X Municipio di Roma Capitale aderisce alla manifestazione dell'associazione Punto D che si svolgerà a Ostia il primo giugno

Il X Municipio di Roma Capitale, con una breve cerimonia, ha voluto esprimere la sua vicinanza alla famiglia di Alessandra Iacullo, perché nessuno deve dimenticare quello che è successo a Dragona esattamente un anno fa, il 2 maggio del 2013. 

"Il compito delle istituzioni è anche quello di ricordare e di sensibilizzare uomini e donne, ragazzi e ragazze perché tragedie come questa non si ripetano. - ha dichiarato il presidente del X Municipio di Roma Capitale Andrea Tassone nel corso della cerimonia - Dobbiamo parlare, raccontare, per costruire una cultura diversa, una cultura per l’uguaglianza di genere che sappia scardinare qualsiasi tipo di discriminazione. Come amministrazione ci siamo impegnati sin da subito per la lotta contro la violenza sulle donne: il parco di Dragona intitolato alle vittime di femminicidio ne è un esempio. Metteremo in campo altre iniziative come i progetti nelle scuole attraverso l’assessorato municipale al welfare e alla salute. Infine, il X Municipio aderisce alla manifestazione dell’associazione Punto D che si svolgerà a Ostia il primo giugno”.  

Monica Schneider, Presidente Commissione Elette, ha poi aggiunto: "A distanza di un anno, le circostanze di quel delitto restano poco chiare e le responsabilità non sono ancora state accertate. Con una cerimonia semplice ma appassionata, abbiamo voluto condannare una volta di più il fenomeno del femminicidio e ci siamo uniti all'appello dei familiari di Alessandra, che non hanno mai smesso di chiedere giustizia".

Secondo l'ultimo rapporto annuale delle Nazioni Unite, a livello mondiale “la diffusione degli omicidi basati sul genere ha assunto proporzioni allarmanti”, anche perché tali omicidi “sono culturalmente e socialmente radicati, continuano ad essere accettati, tollerati e giustificati, laddove l'impunità costituisce la norma”. Ogni delitto che resta impunito rappresenta la condanna per un'altra donna. In Italia ogni due o tre giorni una donna muore per mano di un uomo, che quasi sempre è un marito, ex-marito, padre, fratello, fidanzato o amante. E' compito delle istituzioni prevenire la violenza di genere, tutelare le vittime e punire severamente i colpevoli. Come amministratori abbiamo il dovere di costruire una rete di protezione composta da enti, associazioni, esperti e volontari. Perché nessuna donna debba sentirsi più sola. Perché nessuna donna debba subire ciò che hanno subito Alessandra, Michela, Chiara e le altre", ha concluso la Schneider.

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