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Bunker di Ostia, in municipio approda la proposta di tutelare le “vestigia belliche”

Andrea Bozzi (Azione): "Proteggerli e valorizzarli servirà come monito contro l'orrore delle guerra"

Riscoprire, proteggere e valorizzare le vestigia belliche presenti sulla costa romana. E’ questa la proposta approdata all’attenzione del consiglio municipale di Ostia. A beneficiarne sarebbero “i tobruk”, i piccoli bunker presenti nel territorio.

Le vestigia militari lungo la costa

Lungo il litorale romano sono sopravvissute dei manufatti realizzati nel primi anni quaranta dall’esercito regio e poi presi in carico dalle truppe tedesche dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943. Si tratta di edifici finalizzati a fronteggiare gli sbarchi delle forze nemiche.  “Sui principali assi viari e ferroviari di accesso a Roma, furono realizzati in una prima fase dei capisaldi fortificati. Più in prossimità al mare furono poi costruiti dei posti di blocco costieri, infine a ridosso della battigia vennero realizzate delle piccole costruzioni in calcestruzzo - posti di osservazione costiera - con funzione di vedetta e di allarme tempestivo in caso di sbarco nemico” si legge nel provvedimento portato all’attenzione del consiglio municipale.

Dove si trovano questi bunker

In particolare i posti di osservazione costiera erano delle strutture piccole, presidiate da un piccolo numero di soldati che più che altro avevano la funzione di dare l’allarme per l’arrivo delle forze nemiche. Sono sopravvissuti una decina di manufatti del genere. “Nel libro ‘a difesa di Roma’ di Andrea Giacomo Grazzini, vengono riportate le vestigia di cui si ha contezza, quelle documentate e quelle la cui esistenza andrebbe verificata. Ce ne sono alcuni bunkerini sulla scogliera ed in via dell’idroscalo, che meritano di essere protetti e che, diversamente, potrebbero essere abbattuti. C’è poi una batteria antisbarco nel centro Habitat Mediterraneo della Lipu ed ancora un tobruk in via di Castel Fusano” ha ricordato Andrea Bozzi, il consigliere della lista Calenda che ha proposto la tutela di questi manufatti al municipio. Alcuni, infatti, sono già stati demoliti. Ad esempio uno in piazza dei Ravennati ed un altro per fare spazio al porto turistico.

L'esempio di Fiumicino

“Queste vestigia sono presenti anche a Fiumicino – ha sottolineato Bozzi –dove peraltro un ampio cartello di associazioni, tra cui i Sotterranei di Roma, Retake e comitato Fare Focene, hanno dedicato delle giornate per la loro pulizia, visto che almeno una di loro era stata trasformata in una discarica. A Focene, in via delle Acque Basse, c’è una postazione che è stata salvata dalla demolizione. Si trova in un’area privata su cui ora campeggia il cartello della Soprintendenza”. L’idea è di fare la stessa cosa con Ostia.

Un patrimonio da valorizzare per coltivare la memoria

La prima cosa da fare, secondo chi ha presentato la proposta, è di far conoscere l’esistenza di queste vestigia militari ai cittadini. “La maggior parte delle persone non è al corrente dell’esistenza di questi bunkerini, quindi andrebbero come minimo segnalati” ha dichiarato Bozzi che sta chiedendo all'ente di prossimità di proteggerli e valorizzarli. Perchè la salvaguardia di vestigia belliche, diventando “una sorta di monito contro l’orrore che caratterizza ogni guerra” può rappresentare “una testimonianza storica e culturale che, oltre ad attrarre turisti e studiosi, andrebbe divulgata per coltivare la memoria collettiva, a partire dai più giovani”.

Tobruk presenti sul territorio del municipio X: foto di Sotterranei di Roma

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