rotate-mobile
Ostia Ostia

La Caritas di Ostia lancia l'allarme per l'emergenza Clochard

Il ritorno delle temperature roventi pone il problema barboni sul litorale. Caritas, Comunità di Sant'Egidio lanciano l'allarme contro la carenze di strutture per accoglierli e assisterli

In previsione dell’imminente ritorno delle temperature africane, previste dal prossimo fine settimana  torna più forte che mai il problema dei senza tetto che, solo nel XIII Municipio sono arrivati a 1000, con una concentrazione ad Ostia di oltre 650 clochard che vivono per strada o nel fitto della Pineta di Castelfusano.

A lanciare l’allarme la Caritas di Ostia che, nella sua sede sul Lungomare Toscanelli accoglie quotidianamente una cinquantina di homeless, fornendo loro cibo e, a volte, riparo notturno. Purtroppo però la struttura è  insufficiente per accogliere ed assistere tutti. Servono nuove strutture che permettano il recupero e l’assistenza di queste persone che, spesso, sono affette da patologie mentali e fisiche.

“Secondo le previsioni, questa estate, già a partire dal fine settimana”, spiega Federica Santin, operatore Socio Assistenziale Caritas Roma Litorale, “sarà torrida e questo porterà atroci conseguenze per gli homeless del territorio, allo stesso modo di come è letale il freddo che questo inverno ne ha fatti scomparire molti. Nel nostro Municipio, a parte la Caritas e la Comunità di Sant’Egidio, che comunque non hanno strutture adeguate per fornire un adeguato sostegno, non sono presenti strutture in grado di fornire ospitalità e riparo al gran numero di clochard presenti. E’ necessario che si progetti un centro di accoglienza, con un’area sanitaria apposita , comprensiva di supporto psicologico e psichiatrico,  con personale specializzato nella riabilitazione sociale e nel reinserimento, costituito da Educatori professionali, operatori sociosanitari e psicologi. Si parla di Università del Mare, di Centri Culturali, ma nessuno pensa di creare strutture che siano di aiuto per il prossimo, per le tante persone che vivono in situazioni di disadattamento sociale”.

Dello stesso avviso sono anche il Sert e la Comunità di Sant’Egidio di Ostia. “Molti clochard sono alcolisti cronici ed epatici”, racconta l’Educatore Professionale Mimmo Garattillo, operatore e coordinatore Area Dipendenza Alcool del Sert. “A loro non basta fornire coperte e cibo, per loro sono necessarie terapie mediche e grossi interventi di recupero psicologico. Un centro di Accoglienza, permetterebbe anche questo tipo di cura e sarebbe fondamentale. Ciò che disgusta è il disinteresse delle Autorità politiche riguardo al problema e la paurosa ignoranza del fenomeno, “facilonamente” classificato come una scelta di vita. Il Comune di Roma, dietro esplicito sollecito dell’Amministrazione del Municipio Roma XIII, dovrebbe realizzare un progetto di Centro di Recupero e Accoglienza, con almeno un centinaio di posti letto, per ogni zona del territorio. Acilia , Ostia, Infernetto Casal Palocco”.

“E’ fondamentale”, incalzano dalla Comunità di Sant’Egidio, “dare uno scopo di vita a queste persone e lavorare sulla socializzazione. La rete in strada è importante, ma è solo il primo passo del recupero, il secondo ed il più importante è l’integrazione, raggiungibile solo attraverso con un lavoro, prima di separazione e di programmazione di interventi, da un lato di tipo medico sanitario, dall’altro di recupero sociale, attraverso laboratori miranti a ricreare la voglia di lavorare e di stare con gli altri, formando per esempio a lavori di tipo manuale o ad iniziative culturali”.
Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La Caritas di Ostia lancia l'allarme per l'emergenza Clochard

RomaToday è in caricamento