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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Ostia Ostia / Via Angelo Olivieri

Ostia, scuole occupate: i docenti non riescono ad entrare. Clima teso

Ieri è andato in scena un flash mob di circa 150 insegnanti. Sbarrata loro la strada dagli studenti si sono recati a piazza Anco Marzio. Sale la tensione. Pronto alla protesta anche il Pasolini

Sale la tensione. 6 licei di Ostia occupati. Dopo una settimana di mobilitazione, gli studenti già in stato di agitazione permanente in risposta al ddl Aprea hanno deciso di occupare i licei Anco Marzio, Labriola e gli istituti tecnici Toscanelli, Faraday e Carlo Urbani. In tutto sono sei le scuole occupate, compreso il liceo scientifico Enriques, da dove mercoledì scorso è partita l’iniziativa.

Dopo le 6 scuole occupate è arrivata anche la settima. E' il turno dell'IIS Magellano, scuola di Villaggio San Francesco di Acilia, dove gli occupanti lamentano l'abbandono in periferia di una struttura che ospita 200 studenti, ma potrebbe contenerne 2000. Da sempre succursale di un altra scuola e con un iscrizione troppo costosa. Anche loro protestano contro i tagli del ddl Aprea e confermano il protagonismo nella mobilitazione degli istituti tecnico-professionali. "Non ci sono soldi per comprare il materiale per fare grafica - dichiara Gabriele dell'ITIS Carlo Urbani - Senza investimenti nella scuola pubblica non riusciamo a fare formazione e non riusciamo ad utilizzare i laboratori del nostro istituto". 

In merito poi alle dichiarazioni di Stefano Salvemme e di Monica Picca, presidente della Commissione Politiche Giovanili del XIII Municipio, risponde Federica del liceo Labriola: "Ieri mattina è stata solo una chiacchierata informale, sfruttare quelle poche parole per fare propaganda, dando la falsa immagine di un municipio vicino alla nostra protesta ci sembra l'ennesima dimostrazione della distanza tra le parole e i fatti. Se vogliono fare qualcosa per gli studenti aprissero i 3000mq del progetto Casa della Cultura a tutta la cittadinanza." Nel pomeriggio è prevista un'assemblea territoriale delle scuole occupate presso il liceo Anco Marzio di Ostia, per continuare a coordinare la mobilitazione degli studenti del litorale Romano. Previsti nuovi momenti di agitazione.
 
L’istituto di via Angelo Olivieri è invece ormai all'ottavo giorno di occupazione. Nel frattempo ieri, circa 150 docenti si sono trovati davanti all’Anco Marzio per partecipare ad una assemblea sindacale congiunta, regolarmente convocata, ma hanno trovato le porte sbarrate dagli alunni che si dichiarano occupanti.
Gli insegnanti hanno così dovuto spostarsi in piazza Anco Marzio, nel centro storico di Ostia, dove hanno dato vita ad un flash mob di protesta, decidendo alcune azioni comuni. Un altro flash mob andrà in scena oggi alle 16.00 con correzioni compiti sempre in piazza Anco Marzio e sabato 10 novembre la partecipazione alla manifestazione cittadina in difesa della scuola pubblica con appuntamento alle 13.15 alla Stazione Lido Centro. Il liceo Anco Marzio ha intanto deciso di organizzare dei corsi autogestiti e sono previste agitazioni anche al centro professionale Pier Paolo Pasolini.

Viale dei Promontori, dove si trovano la maggior parte delle scuole occupate, è diventato un punto di ritrovo per i ragazzi e le ragazze del tredicesimo municipio. Sempre oggi, alle ore 16, la Consulta Giovanile del XIII Municipio si riunirà al Liceo Democrito di Casal Palocco. Antonella Moroso, membro della Consulta giovanile, commenta così: "Basta con le solite chiacchiere scritte su carta, occorre dialogare e confrontarsi con i ragazzi. Bisogna analizzare la nuova proposta di Legge Aprea e compararla con la precedente Legge 953 per evitare che la disinformazione possa prendere il sopravvento"

In merito alle proteste studentesche, che si stanno perpetrando nel XIII Municipio attraverso l'occupazione di sei plessi scolastici superiori ad opera degli studenti, si è pronunciato anche Giulio Notturni, rappresentante di Cambiare Davvero e responsabili giovani Unione di Centro: "Legittimo e sacrosanto è il diritto di poter manifestare il proprio dissenso e la propria contrarietà a delle decisioni prese nelle sedi istituzionali, questo è l'enunciato su cui voglio incardinare un ragionamento per non generare equivoci o facili strumentalizzazioni. Il vero tema da analizzare è la modalità con cui, questo dissenso, viene manifestato; non ho la presunzione di insegnare niente a nessuno ma credo che la forma spesso diventi sostanza. Quello che secondo me stanno sbagliando gli studenti in questi giorni di occupazione è proprio il modus operandi di manifestare".

A placare gli animi ci pensa Stefano Di Tomassi dell'associazione 'La Ciurma': "Vorrei tranquillizzare gli studenti sul fatto di aver attaccato gli stessi o le motivazioni delle loro proteste legate alla nuova normativa; è mia intenzione criticare, anche in maniera forte le modalità dell'occupazione e di una reazione troppo violenta". Inoltre a fronte del comunicato a mezzo stampa e sui social forum del collettivo studentesco occupante una delle Scuole del XIII Municipio di Roma, il Presidente Nazionale degli Educatori e Pedagogisti Italiani (A.P.E.I.) Dott. Alessandro Prisciandaro ha lasciato la seguente dichiarazione : "L'A.P.E.I è a fianco dei ragazzi per unao scuola con più strumenti e competenze professionali a favore di modalità di confronto aperte ma democratiche".

 

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