Ostia, scuole occupate: i docenti non riescono ad entrare. Clima teso
Ieri è andato in scena un flash mob di circa 150 insegnanti. Sbarrata loro la strada dagli studenti si sono recati a piazza Anco Marzio. Sale la tensione. Pronto alla protesta anche il Pasolini
Sale la tensione. 6 licei di Ostia occupati. Dopo una settimana di mobilitazione, gli studenti già in stato di agitazione permanente in risposta al ddl Aprea hanno deciso di occupare i licei Anco Marzio, Labriola e gli istituti tecnici Toscanelli, Faraday e Carlo Urbani. In tutto sono sei le scuole occupate, compreso il liceo scientifico Enriques, da dove mercoledì scorso è partita l’iniziativa.
Dopo le 6 scuole occupate è arrivata anche la settima. E' il turno dell'IIS Magellano, scuola di Villaggio San Francesco di Acilia, dove gli occupanti lamentano l'abbandono in periferia di una struttura che ospita 200 studenti, ma potrebbe contenerne 2000. Da sempre succursale di un altra scuola e con un iscrizione troppo costosa. Anche loro protestano contro i tagli del ddl Aprea e confermano il protagonismo nella mobilitazione degli istituti tecnico-professionali. "Non ci sono soldi per comprare il materiale per fare grafica - dichiara Gabriele dell'ITIS Carlo Urbani - Senza investimenti nella scuola pubblica non riusciamo a fare formazione e non riusciamo ad utilizzare i laboratori del nostro istituto".
Viale dei Promontori, dove si trovano la maggior parte delle scuole occupate, è diventato un punto di ritrovo per i ragazzi e le ragazze del tredicesimo municipio. Sempre oggi, alle ore 16, la Consulta Giovanile del XIII Municipio si riunirà al Liceo Democrito di Casal Palocco. Antonella Moroso, membro della Consulta giovanile, commenta così: "Basta con le solite chiacchiere scritte su carta, occorre dialogare e confrontarsi con i ragazzi. Bisogna analizzare la nuova proposta di Legge Aprea e compararla con la precedente Legge 953 per evitare che la disinformazione possa prendere il sopravvento"
In merito alle proteste studentesche, che si stanno perpetrando nel XIII Municipio attraverso l'occupazione di sei plessi scolastici superiori ad opera degli studenti, si è pronunciato anche Giulio Notturni, rappresentante di Cambiare Davvero e responsabili giovani Unione di Centro: "Legittimo e sacrosanto è il diritto di poter manifestare il proprio dissenso e la propria contrarietà a delle decisioni prese nelle sedi istituzionali, questo è l'enunciato su cui voglio incardinare un ragionamento per non generare equivoci o facili strumentalizzazioni. Il vero tema da analizzare è la modalità con cui, questo dissenso, viene manifestato; non ho la presunzione di insegnare niente a nessuno ma credo che la forma spesso diventi sostanza. Quello che secondo me stanno sbagliando gli studenti in questi giorni di occupazione è proprio il modus operandi di manifestare".
A placare gli animi ci pensa Stefano Di Tomassi dell'associazione 'La Ciurma': "Vorrei tranquillizzare gli studenti sul fatto di aver attaccato gli stessi o le motivazioni delle loro proteste legate alla nuova normativa; è mia intenzione criticare, anche in maniera forte le modalità dell'occupazione e di una reazione troppo violenta". Inoltre a fronte del comunicato a mezzo stampa e sui social forum del collettivo studentesco occupante una delle Scuole del XIII Municipio di Roma, il Presidente Nazionale degli Educatori e Pedagogisti Italiani (A.P.E.I.) Dott. Alessandro Prisciandaro ha lasciato la seguente dichiarazione : "L'A.P.E.I è a fianco dei ragazzi per unao scuola con più strumenti e competenze professionali a favore di modalità di confronto aperte ma democratiche".