Occupazione scuole, Salvemme e Picca incontrano gli studenti di Ostia
L'Amministrazione apre al dialogo con i ragazzi che stanno occupannto gli istituti scolastici di Ostia. Presenti Monica Picca e Stefano Salvemme
Continua l'occupazione studentesca a Ostia. Dopo una settimana di mobilitazione, le scuole già in stato di agitazione permanente in risposta al Ddl Aprea, hanno deciso di occupare i licei Anco Marzio, Labriola e gli istituti tecnici Toscanelli, Faraday e Carlo Urbani. Sono sei le scuole occupate ad Ostia, sommando anche l'Enriques.
Questa mattina, Monica Picca, Presidente della Commissione Politiche Giovanili del XIII Municipio, e Stefano Salvemme, Vice Presidente del Consiglio del XIII Municipio, hanno incontrato i rappresentanti degli studenti di alcuni istituti scolastici di Ostia che in questi giorni hanno proclamato lo stato di agitazione, occupando le strutture.
“Ci siamo recati presso gli istituti Faraday, Toscanelli e Labriola – ha spiegato Monica Picca, Presidente della Commissione Politiche Giovanili del XIII Municipio – per aprire un dialogo con gli studenti stessi, ascoltando le loro istanze e proponendo loro un confronto sulle problematiche per cui si stanno battendo. Abbiamo dato anche la disponibilità di discutere delle loro richieste, e valutando l’ipotesi di poter redigere con loro un documento che sarà poi discusso in sede di Consiglio Municipale. Fermo restando, la fattibilità delle argomentazioni e ribadendo che è un diritto manifestare il dissenso, ma va altresì garantito il diritto allo studio, che comunque deve essere tutelato”.
“Il compito di una buona amministrazione - ha aggiunto Stefano Salvemme, Vice Presidente del Consiglio del XIII Municipio – è quella di saper ascoltare le richieste della gente, soprattutto se queste vengono dai giovani, che rappresentano il futuro generazionale. L’impressione che ho avuto – ha continuato Salvemme - è che non potrà essere soltanto un documento votato dal Consiglio Municipale a rispondere alle necessità degli studenti, anche perché, da quanto dichiarato dagli stessi, la preoccupazione è che la protesta potrebbe presto allargarsi agli istituti di altre parti di Roma. Appoggeremo, comunque, le richieste che riterremo giuste affinchè la scuola sia sempre di più un luogo di riferimento per i ragazzi, restando aperta anche oltre l’orario curriculare, sul modello anglo-sassone del sistema scuola”.