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Infernetto Infernetto / Via Salorno, 79

"Centro malati alzheimer all'Infernetto e minori immigrati sono in strutture separate"

L'assessore ai servizi sociali del X Municipio Emanuela Droghei e il vice presidente della Domus Caritatis Tiziano Zuccolo fanno chiarezza sulla vicenda

Minori richiedenti asilo e malati di alzheimer nella stessa struttura. Anzi no. Nelle ultime ore la zona dell'Infernetto è stata soggetta ad un tam-tam social mediatico che ha dato dimostrazione da, un lato, della "incapacità" di Marino e Tassone di gestire le emergenze, secondo Forza Italia e Fratelli d'Italia, dall'altro, dell'ennesimo polverone delle opposizione, secondo il minisindaco lidense.

IL CENTRO - Lo scorso 26 marzo, in via Salorno 79, il centro alzheimer ‘Le Betulle’ gestito dalla cooperativa sociale Domus Caritatis ha visto la luce. Un progetto, nato nel 2011, e portato a compimento 6 mesi fa. La struttura è a carattere semiresidenziale ed è dotata di 30 posti letto, un ambulatorio infermieristico, un refettorio, una stanza per i colloqui con i familiari, e una sala per le attività motorie e laboratori espressivi. Il centro è aperto dal lunedì al sabato, dalle ore 8 alle ore 17, e favorisce il recupero delle capacità psicofisiche attraverso i suoi laboratori e la psicomotricità sosterrà le abilità residue degli ospiti.

IL CASO SOCIAL MEDIATICO - Il sasso lo lancia Pierfrancesco Marchesi, ex consigliere dell'allora PdL del territorio e attualmente in Forza Italia, che accusa "Tassone e Marino di aver portato nel centro alzheimer i profughi di Mare Nostrum".

Il post su Facebook diventa subito virale. Il malumore tra i residenti si genera e così gli attuali consiglieri di FI nel X Muincipio rincarano la dose accusando il presidente del parlamentino lidense Tassone di "mascherare operazioni di accoglienza agli immigrati con l'assistenza ai nostri malati, superando ogni limite di decenza".

Casapound chiede addirittura le "dimissioni di Tassone", mentre Fratelli d'Italia insiste puntando il dito: "Apprendiamo che il centro accoglierà circa 30 rifugiati. Il sindaco Marino continua a scaricare sulle periferie romane e nelle zone delocalizzate della nostra città il peso dell'immigrazione selvaggia, la settimana scorsa abbiamo denunciato quanto sta accadendo manifestando sotto al Campidoglio, e siamo pronti a difendere anche la struttura di via Salorno affinché venga restituita alle associazioni del territorio e ai cittadini". Sulla questione, invece, preferiscono non prendere posizione Lista Marchini, Movimento 5 Stelle e Nuovo Centro Destra. 

X MUNICIPIO SCONCERTATO - Tassone non ci sta e con una nota ufficiale del X Municipio risponde: "Siamo sconcertati e nauseati. Questa struttura è dotata di diversi casali, alcuni dei quali rimasti inutilizzati all’indomani dell’apertura del Centro per i malati di Alzheimer. In una di queste strutture private sono stati accolti 18 minori non accompagnati, tra i 14 e i 16 anni, alcuni dei quali richiedenti asilo politico. Minori, soli, che scappano dalla loro terra per sopravvivere. Proviamo vergogna nel constatare che alcuni di questi personaggi del panorama politico romano abbiano condotto le loro battaglie all’insegna della solidarietà e, oggi, si sentono minacciati dalla presenza di minori, richiedenti asilo, ospitati all’Infernetto".

STRUTTURE SEPARATE - Per saperne di più abbiamo sentito l'assessore al welfare e alla salute del X Municipio Emanuela Droghei che spiega: "Il Centro diurno per i malati di Alzheimer nulla ha a che fare con l’ospitalità temporanea di questi 18 minori. Nel centro di via Salorno si continuano a garantire i servizi per i malati di Alzheimer, senza nessuna promiscuità. Il casale dedicato esclusivamente ai malati è operativo. In un altro casale, dopo il bando di agosto indetto dal V Dipartimento, ci sono questi ragazzi", dichiara ai taccuini di Roma Today

SITUAZIONE DI TRANSITO - La conferma arriva anche dal vice presidente della Domus Caritatis Tiziano Zuccolo: "Nei terreni del 'Villaggio della Solidarietà' ci sono 8 casali. Oltre il centro alzheimer e quello per i rifugiati, separati ed ognuna con il suo personale qualificato, stiamo lavorando per progetti che coinvolgeranno anche portatori di handicap e dopo scuola per bambini che vivono in condizioni di disagio, con maestri volontari. Ci tengo a sottolineare - conclude, intervistato dal nostro portale - che la situazione dei 18 minori è di transito in attesa che questi vengano successivamente assegnati a case famiglie. Per altro, in quel casale, abbiamo ospitato anche ragazzi italiani non soltanto immigrati". 
  

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