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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Municipio X, manca un registro degli immobili pubblici: “Senza censimento, si lavora sull’emergenza”

La Giunta Falconi ha richiesto di effettuare la mappatura dei locali comunali e municipali. Assessore Guglielmo Calcerano: “E’ indispensabile alla programmazione di un’ampia gamma d’interventi”

Urge un censimento dei beni di proprietà pubblica. La giunta Falconi ha messo nero su bianco un’esigenza che, nel Municipio X, appare di stringente necessità.

L'assenza di un database

“Abbiamo bisogno di uscire da una logica emergenziale nell’affrontare i problemi. Ma per programmare, occorre avere contezza di quali sono le risorse disponibili. E per quanto riguarda la presenza dei beni comunali e municipali, queste informazioni non sono facilmente desumibili. Non esiste un unico database da cui attingere questo tipo di informazioni” ha fatto notare Guglielmo Calcerano, l’assessore municipale al Patrimonio ed ai Lavori pubblici.

La mappatura richiesta 

Per colmare il gap, in uno dei territori più estesi e complessi della Capitale, la Giunta Falconi ha firmato una direttiva. Al direttore del Municipio si chiede “prioritariamente” di far redigere “un registro di patrimonio immobiliare uso e servizi per attività inerenti al lavoro dei pubblici uffici, includente beni di proprietà del X Municipio e del Comune di Roma, nonché dei beni assegnati in gestione al X Municipio, tra cui i beni confiscati alla criminalità”. 

Censimento anche sul verde

Dal Palazzo del Governatorato è emersa la richiesta di far redigere delle “relazioni ricognitive” utili ad effettuare un censimento del patrimonio verde ed arboreo ed un censimento di “caditoie, tombini e principali criticità inerenti il drenaggio, permeabilità, rischio allagamento e viabilità”. L’atto è stato firmato dall’assessore Calcerano.

Perchè è utile il registro

“Ho firmato questo atto, il primo che ho predisposto da assessore, perché ritengo sia particolarmente utile effettuare una ricognizione complessiva in materia di patrimonio, verde e infrastrutture funzionali al deflusso delle acque. Ad esempio, per ottimizzare i servizi al cittadino, potrebbero essere necessari nuovi locali per la pubblica amministrazione. Ma se non si conosce in maniera chiara quali sono i beni di cui disponiamo, oppure se queste informazioni non sono facilmente consultabili, diventa complicato intervenire. Anche in materia di gestione degli interventi sul verde e sulle infrastrutture per il deflusso delle acque – ha aggiunto Calcerano – avere un unico registro potrebbe essere utile”. 
 

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