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Elezioni Ostia: prete "rock", Adinolfi e CasaPound pronti. Pd e Centrodestra no

Il M5S ha scelto Di Pillo. Adinolfi: "Chiedo ai cattolici del X Municipio di votarci"

Mancano esattamente 45 giorni alle elezioni nel X Municipio. Ostia scalpita e anche se c'è chi non abbandona la pista dell'autonomia da Roma, partiti, liste civiche e associazioni scaldano i motori per il voto del prossimo 5 novembre. Il Movimento 5 Stelle, tra i big, è l'unico ad avere le idee chiare. Almeno sulla carta. 

La candidata è Giuliana Di Pillo, già consigliera nel parlamentino di Ostia e delegata della sindaca Virginia Raggi, sulla cui figura veglia la lunga ombra del capogruppo al Campidoglio Paolo Ferrara attivo più che mai sui social proprio su argomenti che riguardano il litorale. Una valanga di Tweet tanto da finire nel mirino dal Partito Democratico che ironizza: "Cristo si è fermato a Eboli, Ferrara a Ostia".

Ma tra profano, il commento, e sacro, i candidati, il passo è breve. Già perché la vera novità alle urne sarà rappresentata da Don Franco De Donno, ex vice parroco della chiesa Santa Monica, e con una "sospensione a divinis" concessa dal Vicariato di Roma per tentare l'impresa: essere il nuovo presidente del X Municipio. Il Don Peppone di Ostia ha già iniziata la sua corsa. Una campagna elettorale trasversale, con tanto di ospitata a Radio Rock

Il candidato con la lista Laboratorio Civico X ha avuto modo di ripercorrere il suo trascorso ecclesiastico ad Ostia, sfociato in politica. De Donno ha tenuto a smorzare le polemiche sollevate nei giorni scorsi da CasaPound Italia in merito al suo doppio incarico, spirituale ed elettorale, fugando ogni dubbio riguardo alle voci che lo volevano alleato del Partito Democratico e di altri schieramenti di sinistra: "Abbiamo messo dei paletti per poter partecipare collateralmente alla nostra lista e riguardano l'identità civica dei candidati delle altre liste che non devono far riferimento a nessun partito".

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Ma i candidati "religiosi" non finisco qui. Oltre a Don Franco, infatti, ci sarà anche l'imprenditore cattolico Giovanni Fiori uomo di punta nel X Municipio del Popolo della Famiglia di Mario Adinfolfi che ha lanciato il guanto di sfida al prete "rock": "Chiediamo ai cattolici del X municipio il voto. Per ritornare alla normalità non ci si può affidare al M5S, né agli opposti estremismi del prete spretato Franco De Donno e di Casa Pound".

I fascisti del terzo millennio, tuttavia, non stanno a guardare e rilanciano. Sabato 30 settembre, infatti, si svolgerà un comizio con la partecipazione del leader nazionale di CasaPound Simone Di Stefano che interverrà dalle 18 sul palco allestito a piazza Anco Marzio, nel "salotto buono di Ostia". Con lui Carlotta Chiaraluce, candidata capolista della lista di CasaPound ed ovviamente il candidato presidente Luca Marsella.

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Sulla griglia di partenza, però, ci sono ancora due, ingombranti, posti vuoti. Il primo è quello del Centrodestra che si professa "unito" ma, ormai da mesi sta sfogliando la margherita, per decidere il nome della prossima, sì al femminile, candidata. I nomi in lizza sono quelli della "bordoniana" Mariacristina Masi per Forza Italia e della pupilla di Giorgia Meloni Monica Picca, per Fratelli d'Italia. 

Fi e Fdi non sembrerebbero disposte ad arretrare sulle rispettive ipotesi di candidature. Lega, Riformisti e Alfio Marchini, che fanno parte del centrodestra "unito", cercano di mediare e lanciano il nome del dirigente di polizia, ex Polaria Antonio Del Greco mentre, sullo sfondo, anche Luciano Ciocchetti si propone. 

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E il Partito Democratico? I Dem non riescono a trovare una quadra sul proprio candidato presidente.Il partito locale guidato dal segretario Flavio De Santis, con il tacito accordo dei dirigenti romani, lo avrebbe anche fatto. A stoppare tutto, però, sarebbe intervenuto il Nazareno. A livello nazionale non si guarda con favore a un'eventuale 'svolta' a sinistra, preferendo piuttosto una apertura a destra verso Beatrice Lorenzin

Un fatto che avrebbe indispettito non poco i vertici del partito di Ostia e anche quelli romani, contribuendo a rendere ancora più confusa la situazione dei dem, già alle prese con il complicato dopo-Tassone. Esclusa l'alleanza con Don Franco. Sinistra Italiana X Municipio e MdP osservano, potrebbero correre da soli. Insomma si naviga a vista.  

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