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Ostia, parte la Consulta giovanile ma 5 associazioni 'abbandonano' per protesta contro il Pd

L'assessore Droghei: "Siamo felici di riattivare un importante strumento di partecipazione"

Partenza con il freno a mano tirato per la Consulta giovanile del X Municipio. I ragazzi delle associazioni di Ostia, Acilia, Infernetto e dintorni si sono confrontati di fronte al presidente Andrea Tassone, dell'assessore ai servizi sociali Emanuela Droghei e del presidente della commissione sociale Giovanni Zannola.

Delusi, però, ben cinque rappresentati di associazioni. Parliamo di 'Libera-Presidio Giancarlo Siani', 'Atom', 'Yut', 'L'altenativa onlus' e 'Collettivo la talpa' che su Facebook hanno manifestato il loro dissenso: "La predisposizione al dialogo costruttivo è il punto di partenza dell'associazionismo. Questa fiducia però non è incondizionata. Attraverso un escamotage tecnico e burocratico, l’Amministrazione ha bloccato l’elezione del presidente da parte della consulta, poiché il presidente che stava legittimamente per venire eletto dai giovani, non era di gradimento all’amministrazione, poiché non abbastanza vicino al Partito Democratico".

"Vogliamo sottolineare come quest’affermazione non sia una mera supposizione, bensì una certezza resa inopinabile dagli stessi membri della giovanile del Partito Democratico che hanno ammesso in più occasioni che il motivo del blocco dell’elezione era in realtà l’opposizione ferma ed il dissenso, da parte dell’amministrazione, al presidente che noi, democraticamente e, ripetiamo, legittimamente, stavamo per eleggere. - spiegano le 5 associaioni - Oltre la presa in giro di un fumoso sotterfugio politico, questo denota i reali presupposti sui quali l’amministrazione vuole costruire la consulta dei giovani: il controllo e l’asservimento. Uno strumento di partecipazione veramente democratico, può, per via della sua spontaneità e apartiticità, risultare talvolta scomodo e fastidioso, poiché può andare a pungolare la classe politica lì dove è carente o poco chiara; è per questa ragione che nonostante i bei proclami di facciata, si è tentato in maniera strategica e sotterranea di impedire l’autodeterminazione della consulta, sovvertendone il presupposto democratico".

"Alla luce di questi fatti, noi, tra le associazioni giovanili più significative e rappresentative di questo territorio, ci rifiutiamo di partecipare ad una consulta costruita su tali presupposti; ritiriamo in questa sede la nostra adesione alla consulta giovanile e delegittimiamo questo strumento di presunta partecipazione, poiché snaturato in partenza del suo carattere democratico e autonomo", concludono. 

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