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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Ostia, il Comune compra le 'case di sabbia' a rischio sgombero. "Inquilini pagheranno la manutenzione"

Tagliarini (M5S): "Gli assegnatari delle case popolari non hanno nulla da temere". Unione Inquilini: "Per 380 nuclei familiari non ci sono tutele"

Le case di sabbia a Ostia di Armellini saranno acquistate dal Comune di Roma. E' quanto emerso nella Commissione Trasparenza del Campidoglio dove Aldo Barletta, direttore del Dipartimento Politiche Abitative, ha dato l'annuncio sottolineando come "la trattativa con la proprietà Armellini sia in corso". 

Una accelerata dopo la sentenza del Tar che ha messo pressione sulle spalle del Comune, decidendo come le così dette 'case di sabbia' di Ostia dovranno essere sgomberate. Quei palazzi, abitati da 1042 famiglie, risultano a rischio crollo, secondo quanto scritto dai vigili del fuoco più volte al Campidoglio. 

"Dopo anni di incuria, la nostra amministrazione sta finalmente trovando una soluzione a una questione delicata, attraverso trattative in corso con la proprietà. L'obiettivo è acquisire gli immobili, tutelando così le famiglie assegnatarie della casa popolare. La linea della nostra amministrazione è netta: gli assegnatari delle case popolari non hanno nulla da temere", commenta il consigliere capitolino del M5S, Fabio Tranchina.

A rispondere ci ha pensato Fabrizio Ragucci segretario romano dell'Unione Inquilini: "Le manutenzioni saranno a carico anche degli inquilini e noi ci chiediamo quale sarà la parte da corrispondere in favore di un costruttore che nulla ha fatto negli anni quanto di sua competenza. Come enunciato in sede di commissione le tutele non saranno garantite per 380 nuclei che, al momento, risultano abusivi e per i quali la Regione non ha previsto ancora alcuna regolarizzazione. Quale misura intende adottare il Comune per questi nuclei?".

Ragucci prosegue: "La trasparenza non è di casa al Comune di Roma e rimaniamo preoccupati. Perché beneficiare un privato pagando per delle case fatiscenti e sprecare risorse pubbliche preziose in una città con tante famiglie in precarietà alloggiativa? Chiediamo quindi di poter partecipare al tavolo delle trattative con la proprietà Armellini insieme ai Consiglieri di maggioranza e opposizione del Comune".

Una storia vecchia quella delle 'case di sabbia'. Il caso scoppia nel 2014. Il gruppo della Moreno Estate viene accusato di non aver pagato Imu e Ici. L'allora sindaco Ignazio Marino avvia le procedure del caso per cercare di far chiarezza, il Campidoglio chiede gli arretrati e dice di non voler più pagare per quelle case. Il contratto viene così sciolto ma, paradossalmente, il Comune non libera gli alloggi e diventa così inquilino abusivo

Quindi il parere chiaro del Tar del Lazio che fissa il termine inderogabile per "l'esecuzione del rilascio del complesso immobiliare" e, in più, il Comune "risarcisca" la Moreno Estate a cui, dal 2012, è stata negata la restituzione degli immobili per una cifra quantificata in oltre 3 milioni di euro (8.977,96 euro al giorno), che si sommano ai 18 milioni già riconosciuti.

L'idea del Comune ora è quella di arrivare ad un acquisto graduale degli alloggi utilizzando i fondi ricavati in tre anni dalla vendita degli alloggi Ater pari a circa 70 milioni. "Ci auguriamo che il Campidoglio faccia di tutto per tutelare i nuclei in disagio abitativo e che, pur nel rispetto della legalità, nessuno resti in mezzo a una strada. La commissione ha da tempo acceso un faro su questa vicenda e continueremo a monitorare la situazione", dichiarano in una nota il presidente della Commissione Trasparenza Marco Palumbo e il consigliere comunale Pd Giovanni Zannola.  Se non si dovesse arrivare ad un accordo gli stabili della Moreno Estate, entro il 12 di febbraio, dovranno essere liberati. 

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