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Sabato, 20 Aprile 2024
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Ostia: in municipio torna la 'Trasparenza', ma con polemiche. Le opposizioni: "Noi azzoppati"

Dopo tre mesi dall'insediamento della nuova giunta si forma la commissione 'controllo, trasparenza e garanzia'. Il Movimento 5 Stelle ribatte: "Noi ci atteniamo al regolamento"

Fratelli d'Italia, Partito Democratico, CasaPound e lista civica 'Ora' dentro. Fuori Forza Italia e Laboratorio Civico X. Opposizioni azzoppate nella neonata Commissione 'Controllo, Trasparenza e Garanzia' del parlamentino di Ostia e Movimento 5 Stelle che si difende sottolineando di aver semplicemente applicato il regolamento. E' la sintesi di una giornata con strascichi polemici a piazza della Stazione Vecchia. 

Dopo tre mesi dall'insediamento della giunta a 5 Stelle, ad Ostia torna la 'Trasparenza'. I ritardi nella costituzione di questa commissione avevano spinto le opposizioni, addirittura, a minacciare un esposto al Prefetto mettendo così pressione ai pentastellati. Giorni intensi di trattative, sommati ai ritardi del maltempo prima e delle elezioni del 4 marzo poi, hanno fatto slittare la decisione ad oggi: Pietro Malara, di Fratelli d'Italia, è il presidente della Commissione. 

Tutto risolto? Macché. Il regolamento fissa di riproporre anche all'interno della commissione trasparenza i rapporti di forza presenti in Consiglio, e così la composizione del gruppo di lavoro che ha il compito di controllare la regolarità degli atti, sarà di 12 membri complessivi (più il presidente): 7 esponenti del M5S e 5 dell'opposizione. Risultato, non tutti i gruppi consiliari 'antagonisti' dei pentastellati saranno presenti.

Una decisione che ha mandato su tutte le furie Mariacristina Masi, di Forza Italia, che si è auto esclusa, per protesta, dalla Commissione facendo posto al civico Andrea Bozzi: "I gruppi dell'opposizione rappresentano il 70% della popolazione del X Municipio. Non riteniamo che la Commissione si congruente alle proclamazioni di trasparenza dei grillini e per questo non parteciperemo", spiega Masi che poi affonda il colpo: "Come Forza Italia non avendo modo di esaminare atti e approfondire questioni, segno evidente dell'anomalia istituzionale che denunciamo, ci rivolgeremo ogni qualvolta sarà necessario alla magistratura".

Resta fuori dalla Commissione anche Franco De Donno (Laboratorio Civico X): "La maggioranza ha mostrato la sua rigidità e la poca comprensione verso il lavoro dell'opposizione. E' inaccettabile che in questa commissione non sia l'opposizione a essere in maggioranza. In questo modo, il lavoro che dovremmo fare viene meno e si ritrova messo in un angolo. Quando il M5s era all'opposizione aveva la maggioranza in commissione. Le regole non si cambiano per opportunismo. L'opposizione ha il dovere di controllare la maggioranza e se loro sono trasparenti non si capisce di cosa devono preoccuparsi".

Oltre Malara, invece, ne faranno parte Monica Picca (FdI), che ha definito il M5S "antidemocratico", Athos De Luca (Pd), Luca Marsella (Casapound) e Andrea Bozzi (civiche Ora) che commenta così: "Ho accettato di essere il quinto componente d'opposizione della Commissione per spirito di responsabilità verso i cittadini. Ma la decisione arbitraria della maggioranza di non concederci sei membri, che avrebbero rappresentato tutti i gruppi d'opposizione e quindi tutto l'elettorato, rimane una grave chiusura al pluralismo e alla vera trasparenza. Anche il regolamento comunale a cui si sono aggrappati strumentalmente, utilizzandolo come alibi, lo consentiva, nonostante ciò che sostengono. Basta vedere le analoghe commissioni di altri Municipi ma hanno preferito togliere un posto a noi per darne sette a loro ed avere così a tutti i costi la maggioranza della Commissione".

E proprio sul regolamento che si basa la difesa del Movimento 5 Stelle come spiega il capogruppo Antonio Di Giovanni a RomaToday: "Abbiamo già ampliato la Commissione da 6 a 12 membri per essere più equi possibili, ma dobbiamo mantenere il criterio di proporzionalità dettato dalla legge e volto a riprodurre in via tendenziale il rapporto tra maggioranza e opposizione come spiega l'articolo 38 del T.U.E.L.. Anche il Segretariato Generale ci ha dato ragione. Non è detto che se in altri municipio si può fare, allora anche da noi si può aggirare l'ostacolo. Il X Municipio rispetta le regole. Non si è potuto non tener conto delle norme, che purtroppo non possono garantire la presenza di tutti i gruppi consiliari, vista la presenza di numerosi gruppi politici unipersonali".
 
Poi rimanda al mittente le accuse sottolineando "l'impreparazione e l'inadeguatezza della Bordoniana Masi e dell'ex prete De Donno" concludendo: "Evidentemente rispettare le regole per qualcuno è qualcosa di repulsivo, perché altrimenti non si capiscono i motivi di tutte queste contestazioni e prese di posizione".  

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