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Ostia Nuova: il Comune sfida il Tar, no allo sgombero di 1042 famiglie delle 'case di sabbia'

L'assessora Castiglione, nel consiglio comunale, ha ribadito la linea dell'Amministrazione, ossia quella di cercare un accordo con il costruttore Armellini

A circa un mese di distanza dall'applicazione della sentenza del Tar del Lazio (qui la notizia), il Comune decide di puntare i piedi ribadendo che i 1042 nuclei familiari di Ostia Nuova "non possono essere sgomberati dall'oggi al domani, nemmeno se c'è un provvedimento a cui bisogna dare immediata esecuzione''.

A dirlo, durante il Consiglio straordinario dedicato alla problematica dello sgombero delle cosiddette 'case di sabbia', è l'assessora capitolina al Patrimonio e alle Politiche abitative Rosalba Castiglione. 

''Stiamo in contatto con la proprietà per arrivare ad una soluzione bonaria. La prima soluzione a cui stiamo lavorando è quella dell'acquisizione degli immobili attraverso la formula del 'rent to buy'", ha detto ribadendo la linea già emersa durante l'altro Consiglio straordinario, quello svolto il 6 dicembre ad Ostia.

In Aula Giulio Cesare, Castiglione ha ricostruito la vicenda: ''Nel 2001 il Comune di Roma ha preso in affitto delle case da una società oggi riconducibile agli Armellini e all'interno di queste case private sono state collocate persone che erano all'interno delle graduatorie Erp. Ad oggi siamo a circa 1042 nuclei familiari. Il contratto si è concluso nel 2012, il Comune ha interrotto il pagamento ed il contratto non è stato rinnovato. Ad oggi di fatto siamo abusivi. Ci sono state varie vicende giudiziarie che ci hanno visto condannati. Nel dicembre 2012 il Tar con una sentenza ha nominato il Prefetto di 
Roma commissario ad acta per lo sgombero degli immobili, fissando come data i primi di febbraio''.

L'assessora capitolina ha ricordato alcuni dati per far capire perché il Comune valuta come ''scelta conveniente'' l'acquisizione delle 'case di sabbia', come aveva già fatto ad Ostia (qui il video). ''Finora sono stati spesi 50-51 milioni. Il contratto prevedeva un canone annuo di circa 4 milioni e mezzo, con la rivalutazione determinata dal Tribunale si è arrivati a 7 milioni. Nel caso di rinnovo il Comune dovrebbe quindi pagare 7 milioni l'anno. Il ragionamento è ovvio: si cerca di arrivare all'acquisizione per far sì che questi 57 milioni di euro rimangano nella proprietà di Roma capitale''. 

''L'interesse principale di Roma capitale - ha concluso Castiglione - è la tranquillità dei cittadini che stanno in quelle case. Sono cittadini che hanno avuto una assegnazione di casa in edilizia residenziale pubblica. E' la loro casa''. Presente in aula anche la mini sindaca di Ostia Giuliana Di Pillo: "Il problema non è di competenza municipale ma lo viviamo e sappiamo che è una situazione difficile da gestire. I cittadini sono molto preoccupati, anche per la mancanza di informazioni precise ed accurate che in questo momento servono e sono necessarie".

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Quindi un appello all'Assemblea capitolina e all'assessore Castiglione "Il X Municipio deve avere un'informazione precisa su tutto ciò che avviene affinché si possa riferire ai cittadini in maniera chiara, onesta e accurata, e di poter partecipare a un eventuale tavolo tecnico o di interlocuzione per poter portare avanti le istanze dei cittadini e riferire loro", ha concluso Di Pillo. 

A termine del dibattito in aula, l'Assemblea capitolina ha approvato all'unanimità con 34 voti favorevoli un ordine del giorno presentato dal M5S e sottoscritto da tutti i gruppi. Il documento impegna la sindaca di Roma, Virginia Raggi, e gli assessori competenti "affinché vengano messe in campo importanti azioni concrete atte a risolvere i numerosi problemi di manutenzione degli edifici di edilizia popolare facenti parte del patrimonio".

Nel documento si chiede che "vengano messe in campo azioni concrete per aumentare il patrimonio immobiliare di Roma Capitale destinato all'edilizia popolare. Nel caso di appartamenti di proprietà della Moreno Estate Srl vengano messi in campo tutti gli atti di competenza al fine di garantire la tutela dei nuclei familiari aventi diritto e la maggior tutela possibile nelle forme di legge ai nuclei in fragilità sociale".

L'amministrazione viene impegnata, inoltre, a istituire "un tavolo di confronto con la partecipazione di assessore capitolino, presidente del Municipio X o suo delegato e rappresentanze qualificate degli inquilini. E infine vengano, prima dell'eventuale acquisizione degli edifici di cui in oggetto, messe in atto tutte le procedure a tutela di Roma Capitale tra cui le verifiche relative alla stabilità degli edifici".  

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