Capocotta, catena umana contro gli abusi: "No alla chiusura dei chioschi"
La manifestazione di protesta pacifica partita dalla pagina Facebook I Love Capocotta ha chiamato a raccolta duemila persone. "Ci stanno togliendo tutto. Il nostro lavoro, le nostre città, le nostre libertà", hanno detto i manifestanti
Oltre duemila persone con maglia rossa e tanto amore per la "propria" spiaggia. Ieri è andato in scena il "grande abbraccio" a Capocotta per una manifestazione spontanea che ha voluto ribadire il dissenso a sequestri ritenuti ingiusti ed iniqui. Un evento organizzato dalla pagina FB "I Love Capocotta" e che ha riscosso tanto successo, nell'arenile al km 8 della via Litoranea.
Alla manifestazione hanno aderito anche i gestori riuniti nel Consorzio Cinque Spiagge. Il desiderio è di poter continuare a vivere nel magico equilibrio tra la possibilità di frequentarlo in libertà e la necessità di trattarlo con la cura e l'attenzione dovute, in un ambiente aperto a tutti, ma presidiato e sicuro, ricordando anche gli oltre 6.000 cittadini e frequentatori della spiaggia che la scorsa estate hanno apposto la loro firma in calce alla petizione promossa proprio dai gestori "Capocotta: una spiaggia libera!".
"I love Capocotta" testimonia anche la preoccupazione per cosa accadrebbe qui in conseguenza di scelte sbagliate o peggio, di un abbandono ed è quindi la migliore occasione per dire la nostra su quanto avvenuto nelle ultime settimane.
In questi giorni sono iniziati i lavori in tre delle cinque strutture presenti sulla spiaggia per la rimozione degli abusi. "Un ridimensionamento che non rappresenta una sottomessa accettazione della versione secondo la quale gli ampliamenti, realizzati in questi anni, rappresentano un abuso, ma che servirà per far uscire il 'progetto Capocotta dalle sabbie mobili in cui è stato confinato da burocrazia, incapacità e conflitti di competenze e per ricominciare a ragionare sul futuro di quest’area, che non può essere abbandonata a se stessa" conclude il Consorzio Cinque Spiagge.
