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"Ostia come il Colosseo o San Pietro", i balneari pronti ad abbattere il Lungomuro

Papagni: "L'approvazione del Pua regionale rappresenta una grande occasione di rilancio per il mare della Capitale"

"Ostia come il Colosseo o San Pietro", basta con l'essere etichettata come "una periferia abbandonata", ma pronta essere "fiore dell'occhiello di Roma" anche perché basterebbe "valorizzare le aree del Comune" abbattendo anche il Lungomuro. 

Renato Papagni, presidente Federbalneari e storico imprenditore del mare, a RomaToday ha sottolinea come l'approvazione del Pua (il piano di Utilizzazione degli Arenili) Regionale sia uno "strumento atteso dai da più di 20 anni e che oggi, alla vigilia delle elezioni comunali, ha il pregio di rimette in primo piano nell'agenda dei candidati sindaci regole certe per il rilancio dell'economia del mare che bagna la Capitale".

Secondo Papagni il Pua sarà quello strumento che "apre finalmente alla riorganizzazione della costa e dell'attività di balneazione in chiave di rigenerazione urbana" e lo fa in un quadro socio-economico completamente ridisegnato dalla pandemia innescata dal Covid-19.

"Il Pua servirà per pianificare un nuovo modello di turismo che consente ai comuni del litorale di programmare la trasformazione nel lungo periodo e liberare dal cemento le nostre coste. A cominciare dal Lungomuro di Ostia. Noi siamo pronti da tempo. La transizione ecologica può finalmente diventare realtà", sottolinea Papagni. "Noi vogliamo demolirlo - spiega al nostro quotidiano - buttarlo giù sarebbe un volano economico e turistico. Basti pensare che da due anni ci sono stabilimenti di Ostia che vogliono abbattere alcuni parti murarie, ma non gli è stato permesso".

Di fatto il Pua, con le sue linee guida, "obbliga il Comune a ridisegnare il mare di Roma", spiega Papagni che avverte come nelle prossime ore i balneari scriveranno a tutti i candidati sindaci per spiegare le esigente che gli imprenditori del mare hanno. 

Che ci siano regole più certe lo sottolinea anche Marco Maurelli presidente di Federbalneari Lazio: "Al nuovo sindaco chiediamo che ci sia la certezza di fare impresa e non bandi fatti male e poi modificati. In questi anni c'è stato poco dialogo. Ora con le linee guida del Pua ci sarà una nuova fase per il mare di Roma e del Lazio".

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