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Ostia, il caso dell'auto in spiaggia e delle paline spezzate. Raggi: "Non ci intimidiscono"

La notizia è stata diffusa dalla sindaca sui social. Le forze dell'ordine non confermano il fatto ma il danno resta

Un vero e proprio giallo. Di quelli che solo un posto come Ostia può regalare. Stavolta, però, non si parla di mafia, aggressioni, omicidi o spaccio. Protagoniste, infatti, sono le paline del distanziamento sociale in spiaggia.

Gli strumenti simbolo dell'estate post coronavirus targata Movimento 5 Stelle sono state infatti divelte e spezzate, un attacco mirato contro l'Amministrazione secondo la sindaca Virginia Raggi.

A lanciare l'accusa è proprio Raggi con un post su Facebook: "Guardate queste immagini. Siamo sul litorale di Roma, a Ostia. Qualche incivile ha pensato bene di salire a bordo di un'auto e di radere al suolo le paline che abbiamo posizionato sulle spiagge libere di Ostia. Noi non ci lasciamo intimidire".

L'accusa è chiara. Il gesto sarebbe di quelli eclatanti. Qualcuno, secondo la ricostruzione della Sindaca, sarebbe entrato in spiaggia con un'auto per poi "radere al suolo le paline". Difficile capire il modello del veicolo. Un'utilitaria forse si sarebbe impantanata. Un suv avrebbe lasciato tracce profonde. I dubbi si accavallano. Nelle chat ci si interroga. Possibile che non ci sia una foto o un video?

A fornire le "prove" sono gli esponenti del Movimento 5 Stelle. Sono foto degne di una serie tv a sfondo giallo. In una si vedono addirittura tracce simili a quelli di pneumatici. In un'altra immagine c'è una palina spezzata. Ma i dubbi restano: può un'auto andare in spiaggia e rompere una palina passando inosservata?

Quella palina, l'unica spezzata così, sembrerebbe per altro uguale a quella rotta, spezzata così, che qualche cittadino aveva già pubblicato su Facebook. Dubbi che, però, non ha Paolo Ferrara: "Gesto ignobile che va contro la salute delle persone e del lavoro che sta facendo questa amministrazione per la sicurezza sulle spiagge di Roma. Non è un gesto isolato e bisognerebbe mettere attenzione quello che sta succedendo".

Tesi condivisa anche dall'assessore all'ambiente Alessandro Ieva: "Pensavo di averle viste tutte, invece tra bravate, atti vandalici, cassonetti e bagni incendiati, magazzini divelti e saccheggiati, passerelle in legno bruciate, continui attacchi politici e da una certa stampa pronta a denigrare, ma vedere distrutte le paline segna posto da una auto che accede in spiaggia, precisamente la Spiaggia Bianca, no, non pensavo si potesse arrivare a tanto".

Per toglierci i dubbi abbiamo contattato, più volte, carabinieri, polizia locale e polizia di stato. Nessuna forza dell'ordine ha, al momento, una denuncia o una segnalazione del fatto. I tecnici esperti dei rilievi in materia stradale, interrogati, faticano a pensare ad una possibilità del genere.

Restano così le domande sulla ricostruzione pentastellata: è difficile che un'auto possa essere entrata in spiaggia per "radere al suolo le paline". Ma a Roma tutto è possibile, a Ostia di più.

Rimane soprattutto il gesto vandalico con le paline spezzate e ammassate agli angoli delle spiagge libere dell'ex Amanusa e di quella di Ponente. Così come in questi giorni sono stati danneggiati dai vandali anche altri arredi negli arenile, bagni chimici, insegne e cartelloni. 

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