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ESC, lo spazio sociale di San Lorenzo condannato a pagare oltre 200mila euro: "Ci sentiamo truffati dal Comune"

Nel 2009 aveva ottenuto l'assegnazione dello stabile comunale a prezzo calmierato, ma per effetto della delibera 140 gli viene chiesto di saldarlo, retroattivamente, a prezzo di mercato

Il Tribunale Civile non ha accolto il ricorso dello spazio sociale di via dei Volsci 159. E per ESC, acronimo di European Studies Connection, il conto è salato. “Il Comune ci aveva assegnato lo spazio, accordandoci il canone di affitto al 20% in ragione del nostro valore sociale e culturale, come previsto dai regolamenti. Poi l'Amministrazione non ha formalizzato la procedura: anni dopo ha cambiato idea e deciso che dovevamo pagare il 100%. In modo retroattivo”, raccontano gli attivisti. 

La delibera 140

Come centinaia di altri spazi associativi, anche quello di via dei Volsci nel 2015 ha ricevuto una lettera in cui il Comune chiedeva la restituzione bonaria dell’immobile ed il saldo del canone di affitto che, a dispetto degli accordi precedenti, veniva parametrato ai prezzi di mercato. Motivo? Il Comune non aveva mai concluso l’iter di assegnazione, a costo calmierato, dei cosiddetti immobili indisponibili di Roma Capitale. E quindi, per il timore di dover rispondere di danno erariale per il mancato introito degli affitti, la giunta Marino aveva predisposto un atto, la delibera 140, che ha finito per mettere in ginocchio centinaia di realtà socio culturali romane. Alcune hanno restituito l’immobile. Altre hanno fatto ricorso al TAR. ESC si è rivolta anche al giudice civile, che però non ha accolto la richiesta, di fatto condannando al pagamento di oltre 200mila euro.

Un conto salato

“212mila euro era la cifra calcolata tra il 2009 ed il 2019. A quella dobbiamo sommare il pagamento delle spese legali e gli ultimi due anni di affitto. Sfioriamo i 300mila euro ed ovviamente non ce l’abbiamo questa cifra” ha spiegato Alessandro, un attivista di ESC. Il destino dello spazio sociale, in prima linea nella raccolta di generi alimentari anche durante il lockdown, resta incerto. Ma chi ne segue le vicende legali, contattato da Romatoday, non esclude un immediato ricorso in appello. 

“Truffati dal Comune”

“I soldi che ci sta chiedendo il comune – ricordano gli attivisti di ESC - non li abbiamo perché le nostre attività sociali sono gratuite. Non abbiamo altro da dire se non che ci sentiamo truffati dal Comune di Roma”. Perché, appunto, lo spazio era stato assegnato ad un prezzo calmierato che poi, in corso d’opera, è stato ricondotto al prezzo di mercato. Eppure, le finalità sociali e culturali per le quali l’associazione ESC aveva ricevuto i locali di via Dei Volsci, continuano ad essere svolte nei circa 400 metri quadrati della struttura.

Le attività dell'ESC

“Qui dentro – nello stanzone e nei due vani che compongono l’ESC  – abbiamo sempre avuto un calendario fitto di iniziative, dal lunedì al venerdì, dando spazio ad uno sportello di consulenza legale e fiscale per lavoratori autonomi e precari – ha elencato Alessandro, un attivista – abbiamo per anni avuto una scuola d’italiano per stranieri, scuole di danze. Il mercoledì lo spazio è a disposizione delle famiglie del quartiere per le attività rivolta ai bambini che a San Lorenzo non hanno molti luoghi dove andare. E poi abbiamo garantito sempre l’uso dello spazio per la presentazione di libri e per il confronto”. Ma non è bastato per evitare che, anche ESC, finisse nella tagliola della Delibera 140.
 

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