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Sabato, 20 Aprile 2024
Nomentano Salario / Via Nizza

Versi poetici alle fermate del bus: la poesia errante fa tappa a Roma

I primi versi apparsi nel quartiere Nomentano, a firmarli Lo Stendiversomio: "La fermata è lì per voi in direzione poetica ed errante”

Poesia alle fermate degli autobus. Così a Roma l’attesa della prossima corsa in arrivo diventa più piacevole e interessante. Destano curiosità e attenzione i manifesti poetici apparsi sulle paline dei bus del quartiere Nomentano. 

“Sei in attesa? Sei di passaggio? Fermati un attimo qui. Bastano pochi secondi e ti farai un viaggio gratuito ed inedito. Un viaggio tra le strofe della poesia. Questa è una fermata poetica utile a fermare il tempo e ad intraprendere un’esperienza inusuale. La destinazione è la poesia errante qui sopra. Leggimi e rimarrò con te fino a quando lo vorrai” - così un messaggio avvisa gli utenti. 

Tra via Nizza e via Mantova diversi i testi poetici che si possono trovare appesi alle fermate degli autobus. Attesa, viaggi e destinazione il fil rouge.

“Troppo spesso mi fermo su richiesta. Dovrei fermarmi meno veloce e per più tempo. Osserverei le stagioni dell’umanità una ad una e saprei già dove portarle”. 

A firmali Lo Stendiversomio. “Un mix di poesia e arte di strada conditi con un po' di guerrilla marketing” - la sintesi del movimento poetico errante nato a Bologna. 

“Lo Stendiversomio è la ‘poetica dell'inconscio’, una metafora che evoca lo stendibiancheria e il versuro; quest’ultimo è un’espressione dialettale veneta usata per indicare l'aratro. Attraverso l'utilizzo del versuro, metaforicamente parlando, rivolto la mia psiche, facendo emergere emozioni, espressioni ed altre immagini dall'inconscio. Da queste immagini o parole inizio a costruire un verso e poi innesto altri concetti fino a dare un senso più o meno esplicito allo scritto. A questo punto ‘appendo i miei versi e poi li lascio asciugare sullo stendibiancheria’ in attesa che si consolidi il significato complessivo dello scritto”.

Con la stessa modalità l’autore, il poeta errante Ma Rea, elabora i progetti artistici tra cui anche quello della fermata poetica. “Se la incontrate prestategli un attimo di attenzione, quello è il luogo ideale per iniziare un viaggio inedito ed inaspettato. Non serve il biglietto e non c’è attesa. Basta solo uno scambio di sguardi e il viaggio è fatto. La durata dipende da voi, potete scendere quando volete. La fermata - scrive - è lì per voi in direzione poetica ed errante”. 

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