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Villa Massimo, raccolte le firme contro i giardini privati

I residenti del III Municipio hanno raccolto mille firme e chiesto alle Istituzioni di bloccare il progetto che prevede la riqualificazione del Punto verde infanzia, con lo smembramento dell'area giochi. Dalla loro anche Italia Nostra

Al suo interno racchiude storia e bellezza ed ospita l'accademia tedesca. Villa Massimo, nel cuore del quartiere bene di via Nomentana, è stata chiusa fino al 2003 per poi tornare ad essere fruibile dai cittadini. Tuttavia, a soli sette anni di distanza dalla data di messa a nuovo, questo pezzo di verde e cultura rivive nel degrado e la sua area giochi rischia di scomparire. I cittadini del III Municipio hanno raccolto le firme contro questo rischio.

Domenica scorsa sono state raccolte mille sottoscrizioni per salvare l'area Beatrice Nenca, minacciata dalla creazione di giardini privati. Tra le firme c'è anche quella illustre del premio Nobel, Rita Levi Montalcini. La gente chiede al Comune e al III Municipio di bloccare il Progetto di riqualificazione del Punto verde infanzia, che dovrebbe sorgere all'intemo del giardino intitolato alla scrittrice Marguerite Duras.

Un giardinetto che, secondo la convenzione-concessione approntata nel 2001 dall'Ufficio extradipartimentale Servizio giardini, durante la prima giunta Veltroni, concede in affidamento gratuito per 22 anni tutta l'area, oggi occupata da verde e giostre per i bimbi e da un punto ristoro, a due soggetti privati, in cambio della manutenzione del parco e delle attrazioni ludiche. I residenti sono sul piede di guerra e chiedono, con un esposto alla Procura della Repubblica e la petizione il nuovo progetto venga bloccato.

I cittadini sono contrari ad ogni costruzione invasiva nel parco, già teatro, negli scorsi anni- lamentano -di disboscamento. Come se non bastasse, denunciano ancora i residenti - la deliziosa villa che affaccia su via Nomentana vive nel degrado, tra rifiuti abbandonati, tronchi abbattuti e disturbatori notturni. Anche Italia Nostra sostiene la protesta. "La forte protesta di questi giorni degli abitanti del Municipio III per salvare il loro parco dall'ampliamento delle strutture commerciali già esistenti ha l'appoggio di Italia Nostra - si legge in una nota del movimento ambientalista - che già si sta opponendo alla cessione delle aree verdi di Roma ai privati. E' già in atto da tempo una battaglia per Villa Ada ed ultimamente anche per il Parco di Tor di Quinto minacciato da un progetto che vede l'arrivo di cubature e di servizi privati non previsti dalla sistemazione originaria del parco".

"La vicenda del Parco di via di Villa Massimo - prosegue il comunicato - è ancora più grave in quanto il primo concessionario risulterebbe essere stato arrestato ed il nuovo gestore risulta aver installato altri esercizi commerciali consistenti in un pub e ristorante che sono aperti fino alle due di notte con grave disagio per gli abitanti per i rumori che provocano. La concessione sembra sia stata data a titolo gratuito in cambio di una efficiente manutenzione del parco che è invece sempre più sacrificato oltre che tenuto in condizioni di grave degrado. Risultano essere state abbattute alcune decine di alberature che vanno ripristinate al più presto".

"Sono stati installati al centro del giardino altri prefabbricati con videogiochi e slot machine che certo non dovrebbero esistere in un'area verde dove i bambini e i ragazzi possono finalmente stare all'aria aperta - continua Italia Nostra - Inoltre durante l'estate vengono montate strutture gonfiabili sottraendo altro spazio al parco. Si vuole sapere se vi sono i permessi dovuti ed a quali condizioni. Italia Nostra chiede di fermare subito questo progetto per discuterlo con i cittadini fornendo loro tutte le documentazioni su quanto è accaduto anche negli anni passati a cominciare dalla concessione originaria e quali erano gli obblighi per una vera manutenzione. Italia Nostra chiede all'Assessore all'Ambiente di fermare tutte
le concessioni o convenzioni in itinere che prevedono di affidare la gestione delle aree verdi ai privati. Avvii subito la consultazione dei cittadini e delle associazioni prima di ogni decisione".

Infine Orlando Corsetti, presidente del I Municipio che, in passato ha ricoperto la carica di presidente del III, ci tiene a precisare che la concessione ai privati ha apportato migliorie e non danneggiamenti. "Come cittadino frequentante il parco - ha spiegato Corsetti in una nota - posso testimoniare che prima del progetto punto verde qualità il parco era utilizzato come discarica e versava in condizioni di estremo degrado anche per la presenza di animali durante il giorno e "sbandati" durante la notte che rendevano i giardinetti infrequentabili. Solo grazie alla convenzione - incalza Corsetti - sottoscritta dal Comune con l'imprenditore che gestisce attualmente l'area e che ha fatto un notevole investimento sulla sua riqualificazione, il parco ha radicalmente mutato il suo aspetto consentendo a genitori e bambini di utilizzarlo in completa sicurezza. Poiché penso che sia scorretto raccontare parziali verità sulla vicenda come sta avvenendo in questi giorni, vorrei affermare con forza e convinzione che l'intervento dell'imprenditore è stato assolutamente migliorativo per il parco che così è stato restituito ai cittadini in tutta la sua bellezza".

"Tuttavia ritengo - conclude il presidente del I Municipio- che eventuali modifiche al progetto iniziale debbano essere necessariamente presentate e discusse con la cittadinanza affinché possa condividere i nuovi interventi da realizzare o proporne altri. Mi auguro quindi che vengano riconosciuti gli sforzi sino ad oggi fatti per migliorare l'area e che vi sia un impegno comune per realizzare un progetto di cui possano beneficiare sia i cittadini sia lo stesso parco che verrà così preservato dall'incuria che per anni lo ha caratterizzato"

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