Rifugiati politici e nuovi poveri italiani: ecco gli invisibili della Stazione Termini
Viaggio nell'Help Center della stazione, attivo dal 2002 e che da allora ha assistito 10.800 utenti. Da febbraio scorso c'è stato un brusco aumento. Si tratta per lo più di stranieri, ma non mancano gli italia
E’ agli emarginati che qui si rifugiano che dal 2002 è dedicato lo sportello d’orientamento Help Center Termini, a cura della Sala Operativa Sociale del Comune di Roma (all’altezza della colonna 8 del binario 1, dalle 10 alle 20.30). D’allora fino allo scorso febbraio, ha assistito diecimila e 800 utenti. Gestito dalla cooperativa sociale Europe Consulting, fa parte dell’Osservatorio Nazionale sul Disagio e la Solidarietà nelle Stazioni Italiane (ONDS). Narra storie di passeggeri, a volte soli, a volte diversi o bizzarri, ma pur sempre viaggiatori bisognosi come tutti di una carrozza che li possa accompagnare verso il loro futuro.
Qui nella stragrande maggioranza dei casi, approdano attraverso il passaparola di chi già vi è stato accolto, mentre in minima parte vengono inviati dalla Polfer o dalla vigilanza privata di Grandi Stazioni, o ancora dalla Caritas e dai commercianti del centro commerciale dello scalo.
Sono immigrati nel 76% dei casi ma un quarto è ( 24%) italiano. Fra gli stranieri più numerosi gli eritrei che insieme a etiopi, sudanesi, malesi, ivoriani, nigeriani, guineani rappresentano il 38% degli utenti. Si tratta per lo più di richiedenti asilo politico e rifugiati politici, in maggioranza giovani, più uomini (84%) che donne (16%), queste ultime diminuite negli ultimi anni.
Roma è infatti meta dell’intenso flusso migratorio proveniente dalla Libia, e molti, a causa delle lunghe attese per i centri d’accoglienza gestiti dall’Ufficio Immigrazione, per l’elevata affluenza di richieste rispetto alle risorse disponibili, cercano riparo nei dintorni della stazione. Proprio a febbraio è stato registrato un aumento di africani che pernottavano in Via Marsala sotto alla tettoia antistante l’ex Ufficio Postale, l’area più popolosa dello scalo.
Dalle 20-30 persone in media registrate nei mesi precedenti, si sono contate fino a 60-70 persone per notte. Il 24% degli utenti invece risiede in baracche, roulotte, case diroccate, capannoni industriali o è ospite presso amici o connazionali in condizioni di sovraffollamento e grave disagio.