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Bologna Nomentano / Viale di Villa Massimo

Villa Massimo, fari accesi sulla riapertura: sopralluogo nell'area verde, cittadini ai cancelli

Martedì mattina il sopralluogo della commissione Ambiente presieduta da Daniele Diaco. Presente anche la presidente Francesca Del Bello. "Speriamo di aprire entro quattro mesi"

I primi ad arrivare sono stati proprio i cittadini che nel corso degli ultimi quattro anni hanno visto l'area verde di Villa Massimo deteriorarsi progressivamente. Poco dopo sono arrivati i consiglieri comunali della commissione capitolina Ambiente, presieduta da Daniele Diaco, e i rappresentanti del Municipio, tra cui la presidente Francesca Del Bello, gli assessore all'Ambiente e alle Politiche Giovanili, Rino Fabiano e Lucrezia Colmayer, e i consiglieri del M5S. Una convocazione volta a 'fare il punto' sull'intricata situazione burocratico-giudiziaria che ha tenuto, di fatto, i lucchetti ai cancelli per oltre quattro anni e che ora il Municipio II e l'assessorato di Pinuccia Montanari stanno cercando di dipanare. Da una parte l'iter avviato per la risistemazione della pineta, che dovrebbe arrivare alla definizione di un protocollo d'intesa tra Municipio e Comune. Dall'altra l'attesa per l'esito del ricorso al Consiglio di Stato avanzato dal gestore del 'Punto verde infanzia'. La sentenza è fissata per il 26 aprile e dovrebbe definire una volta per tutte il destino della convenzione stipulata ormai nel lontano 2001.  

Da una parte la gestione di un'area giochi e di un punto ristoro fino al 2021. In cambio: la manutenzione del parco. Ma dal 2001 ad oggi, tra le modifiche al progetto e quelle ai soggetti titolari, battaglie giudiziarie della cittadinanza e autorizzazioni annullate in autotutela dall'amministrazione, a restare aperto è stato solo il 'bistrot' la 'Casina dei Pini'. Tra i punti contestati in sede dell'ultimo ricorso al Tar (nella vicenda, infatti, ce n'è più di uno), la mancata richiesta da parte delle amministrazioni del parere della Sovrintendenza. Un parere necessario per operare in un'area vincolata come quella di Villa Massimo. Ma così non è avvenuto. E oggi si cerca di trovare la strada per arrivare alla soluzione che porti alla riapertura dell'area verde.

"La settimana scorsa il Municipio ha presentato alla Sovrintendenza capitolina il 'Testimoniale di stato', che raccoglie tutte le informazioni relative all'area e alle modifiche effettuate dal 1934, anno in cui è divenuta di proprietà comunale, ad oggi" spiega la presidente del Municipio Francesca Del Bello. "Sulla base di queste informazioni la Sovrintendenza elaborerà le prescrizioni necessarie alla definizione del progetto esecutivo. Puntiamo a ripristinare l'originaria conformazione dell'area". Costo stimato: "Circa 30 mila euro". Tempi: "Speriamo che che si possa aprire entro l'estate". 

La scorsa settimana il Dipartimento Tutela Ambientale e il Servizio Giardini hanno già iniziato a effettuare i rilievi sullo stato di salute dei pini presenti. Anche questo, un passaggio propedeutico alla stesura del progetto definitivo. Nelle prossime settimane, inoltre, si arriverà alla stesura di un protocollo tra il Municipio e il Dipartimento Tutela Ambientale. La competenza resterà nelle mani del Dipartimento Tutela Ambientale, a differenza dell'iter intrapreso nell'ottobre dello scorso anno quando la Giunta Municipale avocò a sé, ottenendola, la competenza sull'area. 

L'attenzione sulla riapertura è alta. E le modalità con le quali questa avverrà fanno discutere i residenti. Così la decisione di non far accedere cittadini e giornalisti all'interno della cancellata durante la commissione, "è un'area di cantiere" la motivazione, solleva proteste e surriscalda ulteriormente un clima già abbastanza rovente. Da una parte ci sono i comitati che hanno presentato negli anni denunce e ricorsi. "Dentro i rappresentanti delle istituzioni che hanno reso questa pineta un deserto, fuori i comitati cittadini che in tutto questo tempo l'hanno difesa" commenta Maurizio Centili del Comitato per la Difesa della pineta di Villa Massimo. "Vogliamo la riapertura del parco, senza abusi e con tutti i pini che negli anni sono stati tagliati". Al loro fianco anche diversi comitati della zona, Carte in regola e l'associazione Italia Nostra. "Se la pineta è vincolata va ripristinata così com'era e gli alberi vanno ripiantati" il commento di Mirella Belvisi che aggiunge: "La convenzione va revocata". Dall'altra alcuni rappresentanti del Comitato per la riapertura di Villa Massimo più attenti a che i cancelli riaprano che a vincoli e tutele: "Chiediamo che l'area verde sia fruibile da subito" le parole di Emanuele Iannuzzi. 

Mentre l'iter per la risistemazione dell'area verde procede, "in parallelo" si attendono indicazioni sul futuro della convenzione per il 'Punto verde infanzia'. La data è fissata per il prossimo 26 aprile quando il Consiglio di Stato si esprimerà in merito al ricorso avanzato dal vincitore del bando per la convenzione e gestore del ristorante 'La casina dei pini', Luigi Miglietta. Anche lui era presente questa mattina alla commissione. "Il Tar ha emesso una sentenza in cui conferma la decisione del Comune di Roma di revocare la concessione, in virtù del fatto che non è stato richiesto il parere della Sovrintendenza per un progetto che insiste su un'area vincolata" spiega Miglietta. "Il Tar però sostiene anche che la società Dafi di cui sono titolare è 'incolpevole' e che l'assegnazione del bando va salvata ripartendo da capo con la conferenza dei servizi. Se la sentenza fosse stata esecutiva mi avrebbero fatto chiudere l'attività, per questo ho fatto ricorso". 

Miglietta si dice disponibile a modificare il progetto e ad abbattere i manufatti in legno che svettano, incompiuti, in mezzo all'area verde: "In base a quanto è stato approvato nel 2011 sarebbero dovuti diventare bagni e fasciatoi e se sono stati considerati abusivi è perché il mio subentro nella convenzione al posto del precedente giostraio è stato considerato nullo da un'altra sentenza del Consiglio di Stato. Ma non perché non ho rispettato le regole" la sua difesa. 

Al termine della commissione, una volta usciti "dal cantiere", è il presidente della commissione Diaco a provare a tirare le somme: "A seguito di un incontro con l'assessore alla Sostenibilità Ambientale Giuseppina Montanari, abbiamo deciso di definire un protocollo di intesa relativo agli ambiti operativi del Municipio II e del Dipartimento Tutela Ambientale, in capo al quale resterà la piena competenza sul Parco" ha spiegato Diaco. "Il Dipartimento Tutela Ambientale ha assicurato che Villa Massimo tornerà ad essere pienamente fruibile al pubblico in un tempo non superiore ai 4 mesi. Sarà nostra cura invitare i vari comitati interessati alla prossima Commissione che si terrà sull'argomento ivi affrontato".

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