Tiburtina, la richiesta dei cittadini: "Sulla stazione Gualtieri imiterà Raggi?"
Un consiglio straordinario a via Dire Daua e una manifestazione il 26 marzo per avere risposte sulle intenzioni del centrosinistra sul futuro del piazzale Ovest e dell'area circostante
Come diventerà la stazione Tiburtina alla fine dei lavori di riqualificazione iniziati nel 2019 con l'abbattimento del tratto di Tangenziale Est che sovrastava il piazzale? I residenti della zona ancora non hanno le idee chiare, anche se quello che hanno visto e sentito in questi due anni e mezzo non sta piacendo molto. Anzi, per niente. Per questo sabato 26 marzo il comitato di quartiere ha indetto una manifestazione mentre in Municipio martedì 22 si terrà un consiglio straordinario richiesto dalle opposizioni di centrodestra e dalla pentastellata Elisabetta Gagliassi, con l'invito esteso all'assessore ai trasporti di Roma Capitale Eugenio Patanè.
Le iniziative popolari bocciate da Raggi
Quanto realizzato dall'ex amministrazione Raggi finora è quanto di più lontano immaginato da chi da oltre vent'anni attendeva la rinascita del quartiere, snodo cruciale per i trasporti cittadini, ancora più importante in vista del Giubileo 2025 e della candidatura della città all'Expo 2030. "Nel 2019 avevamo inviato al comune una proposta supportata da 9.000 firme autenticate - spiega lorenzo Mancuso, presidente dell'associazione Cittadini Stazione Tiburtina - per una diversa riqualificazione che tenesse conto delle esigenze del territorio e degli operatori commerciali della zona. La maggioranza Cinque Stelle ha bocciato tutto, anche le successive iniziative popolari. Noi siamo felicissimi dell'abbattimento della sopraelevata, ma non della risistemazione effettuata fino ad oggi. Ci sono ancora i monconi, per dirne una. E il progetto prevede l'abbattimento degli storici alberi presenti per piantumare alberelli giovani che a Roma reggono pochi mesi".
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Le "autostrade" dentro il centro abitato
Non fanno impazzire nemmeno gli stradoni già realizzati: "Sono autostrade dentro al centro abitato - prosegue Mancuso - vere e proprie corsie stradale senza motivo di esistere. Sembra una riqualificazione di cinquant'anni fa, non di una città europea moderna. Ci aspettiamo da questa nuova amministrazione una maggiore competenza e sensibilità rispetto alle esigenze del territorio, un ascolto che negli ultimi cinque anni è stato inesistente".
Gli spazi abbandonati
I cittadini puntano il dito anche contro il II Municipio: "Su Tiburtina ci sono anche responsabilità dell'ente locale - prosegue il presidente dell'associazione - perché la palestra sotto al Campo Artiglio non è mai stata aperta ed è covo di degrado e abbandono, tra l'altro con una sede Ama a nemmeno 100 metri. I parcheggi sotterranei, anche, sono stati fatti ma mai aperti. Vorremmo inoltre che il comune aprisse un dialogo con tutti i privati che insistono su Tiburtina, non solo con Ferrovie, perché ci sarebbe la possibilità di vedere riqualificati spazi quasi a costo zero, come il piazzale dei pullman".
Il parco lineare mai approvato
I cittadini vorrebbero, inoltre, che si prendesse in considerazione la proposta di un parco lineare al posto della ormai sempre meno utilizzata Circonvallazione Nomentana: "Una lingua verde che costeggia la ferrovia - la immagina Mancuso - che mitigherebbe l'impatto dell'area, assorbendo anidride carbonica e contribuendo all'abbassamento della temperatura. Ci sono anche aree che si potrebbero adibire a parcheggi privati, dandoli in gestione in cambio della realizzazione del verde in superficie. Un'opera a costo zero che non verrebbe nemmeno vista male dagli automobilisti perché regalerebbe parcheggi in una zona congestionata".
Le posizioni del centrodestra
"Chiediamo agli assessori Patanè e Segnalini (lavori pubblici, ndr) risposte precise". A dirlo è Hollijver Paolo, consigliere di Fratelli d'Italia tra i richiedenti il consiglio straordinario: "Vogliamo sapere quali sono le idee del Pd sulla stazione - prosegue - perché ci sono proposte popolari ancora in ballo, che qui in Municipio erano state votate favorevolmente. Chiediamo la salvaguardia degli alberi e che quell'area non si trasformi banalmente in una spianata di cemento per parcheggiare". Parere simile da parte di Patrizio Di Tursi (Forza Italia), vicepresidente del consiglio municipale: "Il Campidoglio deve venire qui e fare il punto sui lavori - aggiunge - perché al di là del cantiere, c'è una questione di sicurezza e decoro. Tanti cittadini ci chiedono come stanno le cose, ma noi non sappiamo neanche cosa vogliono realizzare. La stazione Tiburtina dev'essere un hub in entrata su Roma, tra i più importanti, chi guida la città deve saperci indicare tempistiche e intenzioni nel rispetto della massima trasparenza".
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