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Stazione Tiburtina, interviene il TAR: il Campidoglio deve pronunciarsi sugli alberi di Largo Mazzoni

I cittadini avevano diffidato il Campidoglio a fornire informazioni sul destino di lecci e platani. Sul silenzio dell'amministrazione cittadina è intervenuto il TAR

La risposta ai cittadini è un atto dovuto. Non una forma di cortesia. Il TAR del Lazio è entrato nel merito del  silenzio calato dal Campidoglio sul futuro degli alberi di Largo Mazzoni.

Le risposte mai arrivate

Il 19 gennaio alcuni residenti nella zona della Stazione Tiburtina, preoccupati per il destino delle alberature di alto fusto di Largo Guido Mazzoni e delle zone circostanti, avevano presentato una diffida al Campidoglio. Il timore degli abitanti era legato alle conseguenze che il contestato progetto di riqualificazione del “Piazzale Ovest” avrebbe potuto avere sulle essenze arboree. La diffida però, con la quale veniva chiesto conto di questi platani, non ha sortito alcun effetto. L’amministrazione non ha mai risposto e gli abitanti, quindi, hanno deciso di rivolgersi al Tar del Lazio.

La decisione del Tar

Il Tribunale amministrativo, con una sentenza emanata il 22 settembre, ha accolta la richiesta dei cittadini. E di conseguenza ha ordinato all’amministrazione di fornire le risposte attese dai cittadini “nel termine di sessanta giorni dalla comunicazione”. Dovranno aspettare quindi due mesi i residenti per sapere, da chi nel frattempo avrà vinto la competizione elettorale, quale sia il destino degli alberi presenti nella zona.

Il valore della sentenza

“E’ una sentenza importante non solo perché apre alla possibilità di salvare il 'boschetto' di lecci di Largo Guido Mazzoni dall'abbattimento – ha commentato l’avvocato Guglielmo Calcerano, il legale scelto dai residenti per il ricorso ricorso – è importante anche perchè stabilisce un principio: se i cittadini residenti accanto ad alberature di pregio chiedono al Comune di sottoporle a tutela, Roma Capitale non può fare finta di niente, ma deve rispondere e dire se intendano o meno accordare questa tutela”.

La perizia voluta dai cittadini

Per salvaguardare questi alberi, decine di lecci e di platani, e per dimostrare che non andavano abbattuti perché ammalati o pericolosi, i cittadini, oltre ad organizzare delle manifestazioni, avevano anche chiesto il parere di un tecnico. La perizia, firmata da un esperto iscritto all’Ordine degli Agronomi e Forestali di Roma. “Sapendo che i primi ad essere tagliati sarebbero stati un gruppo di lecci e cinque plataniche si trovano tra il piazzale ovest della Stazione e la circonvallazione Nomentana, abbiamo pensato che fosse il caso di partire da loro” aveva spiegato a Romatoday Nella Vecchia, presidente dell’associazione Rinascita Tiburtina. 

Il giudizio dell'esperto

Per il perito l’abbattimento degli alberi esaminati era “assolutamente da evitare”. Perché erano alberi sani se quindi il loro eventuale taglio “sulla base della sola vetustà” non era pertanto giustificato. I cittadini ora vogliono sapere se saranno comunque abbattuti quegli alberi. E l’amministrazione, a differenza di quanto fatto con la diffida presentata a gennaio, dovrà rispondere. Entro due mesi.
 

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