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Nomentano Bologna / Viale di Villa Massimo

Ecco perché a Villa Massimo non ci sarà (per ora) nessuna rassegna teatrale

A dieci giorni dall'inizio degli spettacoli il municipio II ha comunicato al direttore artistico Michele La Ginestra l'impossibilità di aprire e chiudere il cancello carrabile

La rassegna teatrale prevista al giardino Giuseppe De Meo di Villa Massimo nel mese di luglio è saltata. Ad annunciarlo è il direttore artistico del Teatro 7, Michele La Ginestra, organizzatore dell'evento che ha vinto il bando per l'estate in II municipio. Il motivo? Lo ha fatto sapere il servizio giardini all'attore romano in una mail arrivata il 21 giugno, a dieci giorni dall'inizio degli spettacoli: "Non sarà possibile aprire il cancello carrabile perché non è stato messo in sicurezza".

Quindi, come riferisce La Ginestra, per il municipio finché non verranno effettuate le operazioni di ripristino "a garanzia della pubblica incolumità", rimarrà chiuso. E 27 appuntamenti, già calendarizzati e pubblicizzati con tanto di logo del II municipio e di "E-State Insieme", vengono annullati. "Senza questa apertura - spiega l'attore 57enne, che gestisce anche il teatro "7 Off" a Montesacro - non solo non avremmo l'accesso con camion e furgoni per palco, sedie, scene, ma non avremmo nemmeno l'idoneità del luogo, come previsto dal piano di sicurezza da noi consegnato". E pagato. 

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Per di più, sempre secondo il resoconto di un affranto direttore artistico - volto noto non solo del teatro, ma anche del piccolo e grande schermo - da circa un mese l'organizzazione aveva presentato la documentazione per il rilascio dell'Osp, l'occupazione di suolo pubblico "ma ad oggi manca ancora l'ok della Sovrintendenza - spiega - e senza l'Osp non si può accedere al giardino per il montaggio del palco e delle strutture, che sarebbe dovuto avvenire il 24 giugno". La morsa della burocrazia, dunque, ha messo più di un bastone tra le ruote di un evento culturale che si sarebbe aggiunto ai tanti altri previsti nel territorio. 

La Ginestra riferisce anche di "richieste assurde" ricevute dalla polizia locale: "Come per esempio una documentazione esaustiva in merito all'impatto che la manifestazione avrà sulla circolazione stradale e pedonale - spiega - per un evento che può ospitare al massimo 200 persone, a 250 metri dal Teatro 7 che per l'occasione rimarrà chiuso. Lo scorso anno questi problemi non erano stati sollevati e la manifestazione durò due mesi e mezzo". Nonostante la sorpresa, l'organizzazione due ore dopo la richiesta (arrivata la mattina del 16 giugno) ha risposto con una Pec: "Ma il personale municipale non aveva riscontro di questa comunicazione, nonostante avessi preannunciato l'invio tramite WhatsApp direttamente alla responsabile del procedimento". 

Secondo quanto è possibile sapere, anche se non in via ufficiale, l'amministrazione municipale ritiene corretta la decisione degli uffici, anche se sulla questione non si sono ancora espressi né l'assessore alla cultura Fabrizio Rufo, né la presidente Francesca Del Bello. "Non possiamo parlare di malafede - specifica La Ginestra -, ma con tranquillità possiamo affermare trattarsi di evidente negligenza nella gestione della pratica da parte degli uffici preposti. Tutto questo accade, ma è solo un nostro malevole pensiero, perché un fantomatico comitato di non si sa bene chi, ha lamentato il fastidio che deriva dal nostro evento". Per questo motivo il calendario è già stato ridotto da tre mesi a uno, a differenza di un anno fa: "Per venire incontro alle esigenze dei vicini e tutto solo perché volevamo rilanciare lo spettacolo dal vivo, senza alcuna sovvenzione". 

Da quello che fa intendere l'attore - che i più attenti avranno visto ne "I Cesaroni" - la pressione di chi abita nelle palazzine che affacciano su Villa Massimo avrebbero mostrato insofferenza per gli spettacoli quotidiani: "Ma l'orario era ammissibilissimo - ribatte La Ginestra - dalle 19 alle 23.30, lo scorso anno concludevamo alle 23. Questo sarebbe stato l'unico evento 'teatral-culturale' di Roma, con 28 compagnia diverse, circa 100 lavoratori coinvolti. Invece gli abitanti di queste tre palazzine limitrofe potranno continuare a godere del silenzio e del degrado di un giardino abbandonato a se stesso". 

Sulla questione si è espresso Dario Nanni, consigliere capitolino della lista Calenda Sindaco: "Solidarietà a Michele La Ginestra e agli altri artisti e lavoratori per ciò che sta accadendo - dichiara a RomaToday -. In buona sostanza si sta precludendo a 28 compagnie di svolgere una manifestazione. Incomprensibile se si pensa che per svolgere questa attività culturale le compagnie avevano vinto un bando pubblico. Le domande a questo punto sono diverse: non è la stessa amministrazione che dovrebbe mettere in sicurezza il cancello? Soltanto ora hanno scoperto che il cancello non è in sicurezza? Su questa vicenda presenterò un'interrogazione urgente per chiedere conto di cosa stia succedendo".

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